Genova brucia, come una moderna Babilonia. Al centro delle visioni di Padre Isidoro de’ Pagani, priore di S. Bartolomeo degli Armeni a Genova, tre reliquie legate strettamente alla città ligure: il Santo Volto di Cristo Nostro Signore impresso sulla stoffa del Mandylion, un piatto ottagonale e una croce d’oro. L’incendio è scaturito a causa delle reliquie. Una potenza inaudita che mette a ferro e fuoco l’intera città. Una visione che apre il prologo del romanzo, in un contesto apocalittico che subito catapulta il lettore nella cornice frammentata e complicata del XVII secolo.