Santi Laganà, alla sua opera prima, ci regala un romanzo cupo e duro, ambientato in un’epoca brutale e disperata. Siamo nel medioevo, poco prima del fatidico Anno Mille, ma non è l’Armageddon a funestare le terre italiane. Sono gli uomini, specie se dotati di potere, con la loro ingordigia e inettitudine. Non si salva nessuno: aristocratici, vescovi, cardinali, lo stesso Papa, sono loro a condannare una terra potenzialmente ricca come la campagna laziale a un destino di fame e miseria.