Emblematica della furia censoria nazista, la mostra sull’«Arte degenerata» del 1937 presenta gli artisti d’avanguardia come un residuo sociale perverso e irrecuperabile. In quel clima carico di minacce, un’intera leva di artisti si trovò a dover fuggire dall’Europa e a cercare riparo negli Stati Uniti. Per loro quel grande paese fu prima di tutto l’approdo alla salvezza, poi la possibilità di un nuovo inizio, senza nostalgie né rimpianti.