Il romanzo di Pietro Gattari si legge come un saggio e riporta in modo pedissequa le dinamiche, gli intrighi, gli incontri e scontri di un periodo in cui il territorio italiano era diviso in tanti Stati, Signorie, Ducati e Repubbliche. E per una volta, l’analisi ha il punto di vista non già di una delle grandi città che segnarono quel tempo nel profondo, come Roma, Milano, Venezia o Firenze, ma quello del conte del Montefeltro e di Urbino.