Considerato dai coevi come un “uomo implacabile, senza riguardi e ostinato”, animato da un antigiudaismo a lui trasmesso dal romano Seiano, fin dall’inizio del suo mandato come procuratore in Giudea, ebbe più di un motivo di scontro con il popolo locale e i sacerdoti ebraici. Quegli stessi sacerdoti che gli consegnarono Gesù per una condanna a morte, minacciati dalla sua capacità di persuasione e dalla grande folla che ormai lo seguiva.