La lettura di questo libro è stata come l’impronta di una ruvida carezza lasciata sul volto da una mano amorevole ma sofferente. Le pagine raccolte fanno parte di un diario scritto da un uomo, Giuseppe Scarpato “Pippo”, che ha voluto rendere eterna la memoria di un figlio morto prematuramente durante gli anni più duri che la Storia recente possa ricordare.