Il libro è stato scritto da due giovani scrittori e giornalisti con l’aiuto dell’ultima delle sorelle Badoni, Marta, psicanalista di fama internazionale scomparsa a maggio dello scorso anno. L’interesse principale della narrazione, come hanno dichiarato gli autori, non è stata la storia della fabbrica ma quella della famiglia Badoni. Una grande famiglia di tutte donne tranne un unico figlio maschio Antonio, avuto ultimo dopo quattro femmine.