In una Roma in cui i muri parlano della disperazione della città, dove persino i monumenti sono avvolti dalla tristezza, mentre procede il racconto dei rastrellamenti del Ghetto, della rabbia di Hitler perchè erano stati raccolti solo poco più di mille ebrei – il suo ordine era di arrestarne ottomila – anche il lettore viene avvolto dalla tristezza, dall’angoscia di non avere più un futuro, ma anche dalla speranza che qualcosa di buono può essere possibile.