L’incredibile avventura intellettuale di Eleonora Fonseca Pimentel si consuma nello scenario di un’intera città: la Napoli di fine Settecento: Striano ne fa una descrizione viva, capace di restituire intatti al lettore le strade con i loro mille rumori, la musicalità dei dialetti che cambiano cadenza a seconda della zona di provenienza, i colori sgargianti degli abiti, l’aroma dei cibi, tra lo sfarzo della corte borbonica e l’estrema povertà del popolo.
recensioni
Recensione di “Leonardo Filosofo” – Benedetto Croce – Giovanni Gentile
Anatomia e geologia; geometria, ottica e astronomia; ingegneria meccanica ed idraulica… su tutte queste ed altre categorie del “sapere” e del “saper fare” si è fatto sentire, in qualche misura, l’influsso del Genio di Vinci.
Anatomia e geologia; geometria, ottica e astronomia; ingegneria meccanica ed idraulica… su tutte queste ed altre categorie del “sapere” e del “saper fare” si è fatto sentire, in qualche misura, l’influsso del Genio di Vinci.
Recensione a “La salita dei Giganti” – Francesco Casolo
Ne “La salita dei Giganti”, Francesco Casolo ci racconta l’epopea ottocentesca della famiglia Menabrea che grazie a un’intuizione e a una sfida hanno saputo costruire una grande azienda ancora oggi attiva.
The pale blue eye – I delitti di West Point
“The pale blue eye – I delitti di West Point” (2022) è l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Louis Boyard nel 2006, portato per la prima volta in Italia dalla casa editrice “La nave di Teseo” e uscito in concomitanza con la messa in onda del film
Recensione “Paolo e Francesca” – Matteo Strukul
Con un linguaggio semplice, e un ritmo serrato, quasi a un certo punto da thriller – che poi forse è la sua cifra stilistica – lo scrittore ha firmato un romanzo bello, appassionante, con una ricostruzione storica – di ambienti, luoghi, abiti, usi – precisa, puntuale, che non pesa a chi, magari, col romanzo storico ha poca dimistichezza. Anzi.
Recensione “Il sangue del drago” – Claudia Renzi
Roma, 1634. Lo scultore Gian Lorenzo Bernini riceve una lettera che getta ombre sulla morte del cardinale Stefano Pignatelli, avvenuta undici anni prima. Si parla di avvelenamento: diceria o assassinio? L’artista, impegnato in innumerevoli commissioni da portare a compimento, non può tuttavia ignorare ciò di cui è stato messo a parte, anche in virtù di una muta promessa fatta a un suo mecenate, il cardinale Scipione Borghese, anch’egli morto da poco. Come può ora, dopo anni, risalire alla verità?
Recensione “Il potere dell’ascia” di Angelo Caimi – Il Vento Antico Editore
Un ragazzo con la sua arma, un’ascia speciale, si ritrova a lottare per la propria incolumità nell’Italia dei comuni, a metà del XIII secolo. Ma da dove parte la storia di Stephan e della sua ascia?
Recensione “L’ultimo respiro del tramonto” – Luca Vanoli
Capodimonte, Anno Domini 1664.
Ro, l’intraprendente figlia del conte Cardelli, si ribella all’idea che Renzo Tanielli, il giovane figlio di un suo fittavolo, debba marcire in prigione per qualche furtarello di poco conto. Non esita perciò a intercedere presso il Tribunale di Viterbo per ottenere la sua custodia, sfidando il parere contrario del suo consigliere e dei suoi familiari.
Recensione “Julie” di Ida Amlesu – Sonzogno Editore
Costruito come una piece tetrale (con tanto di divisione in Atti e Intermezzi) che catapulta il lettore nella Francia tra fine Seicento e inizio Settecento e che vede protagonista una persona, una donna, un’esule, un cavaliere: Julie d’Aubigny, (sposata de Maupin), figlia di Gaston d’Aubigny, un maestro d’armi che addestrava i futuri paggi del Re, di famiglia decaduta, ma pur sempre nobile. Istruita dal padre come un maschio nelle arti della spada, e cresciuta come una dama dal Conte d’Armagnac, che ne fa il suo giullare e la sua amante.
Recensione a “Sotto mentite spoglie” – Patrizia Pesaresi
L’autrice padroneggia con vera maestria il genere a cavallo tra il mistero e il giallo, così come è padrona della lingua italiana; col suo stile sobrio e limpido conduce il lettore fin sulla scena del libro, dei fatti resi in maniera molto simile alla scena di un film vero e proprio. La finzione dentro la finzione: è questo forse l’aspetto più interessante del libro.