…son contento di morire ma mi dispiace… mi dispiace di morire ma son contentoquesto ritornello petroliniano lo seguirà per tutto il libro. Sempre su un palcoscenico una coppia, Paola e Mario Astolfi, scoppia e un altro attore, Mauro Ferretti, ormai datato, cerca di mantenersi sulla breccia. Ma il palcoscenico sempre presente nei thriller dei fratelli Morini è Roma: una Roma che alterna vicoli a grandezze, appartamenti piccoli come monolocali ad ampi studi signorili. E uno di questi palcoscenici romani è il ponte Sisto, teatro dell’omicidio di Simone: esso fu costruito da Papa Sisto IV per permettere l’attraversamento del Tevere, sul sito di un più antico ponte romano. E quale assonanza vi può essere tra il grande comico di inizio secolo e il nostro Sherlock Holmes? Il nome! Il nome… e la sensazione di dire cose scanzonate in modo serio e cose serie in modo irriverente. Un Ettore Misericordia che viene interpellato per il suo acume dall’ispettore Ceratti; Ceratti è la forza, l’immagine del poliziotto integerrimo, ma Misericordia ha quel qualcosa in più che gli fa’ cogliere il particolare, per arrivare in fondo al mistero e scoprire il colpevole insospettabile. Quello che può apparire un delitto passionale diviene così qualcosa di diverso, grazie anche all’aiuto di personaggi quasi folcloristici che ti avvolgono nell’atmosfera romana. Un omicidio non può rimanere irrisolto se a svolgere le indagini “parallele” sono il nostro libraio e il suo amico Fango: questa volta lui torna a fare maggiormente la spalla, la voce narrante, colui che presiede la storica libreria Misericordia, che copre i vuoti di quando il suo Capo non c’è perché occupato a pensare e risolvere casi. Libro assolutamente consigliato, come tutti gli altri che hanno come protagonisti Fango e Misericordia e che non necessitano di uno specifico ordine temporale. Continua ad essere vincente l’utilizzo di brevi capitoli, che non fanno perdere il filo del discorso ma neppure, a mio parere, disturbano la lettura con il loro linguaggio immediato, ricco di intercalari e accenti romaneschi. Rimangono, come una firma d’autore, i continui scambi di battute divertenti tra Misericordia, Fango e l’ispettore Ceratti. E rimane Roma, che sempre sa incantare e che con la sua magia sa farti concludere bene la giornata. Copertina rigida: 256 pagine Editore: Newton Compton (11 luglio 2019) Collana: Nuova narrativa Newton Lingua: Italiano ISBN-10: 8822731522 ISBN-13: 978-8822731524 Link di acquisto cartaceo: Il giallo di Ponte Sisto Link di acquisto ebook: Il giallo di Ponte Sisto
Trama
Ettore Misericordia viene incaricato di indagare sulla scomparsa di un giovane comico, sparito in circostanze misteriose.
Un giovane comico, Simone Rossmann, è scomparso. L’ispettore Ceratti, chiamato a seguire le indagini in seguito alla denuncia, trova nel suo appartamento un vecchio disco incantato su un grammofono, che ripete la parola “morire”. La voce del disco è quella del divo del varietà del Novecento, Ettore Petrolini. Sembrerebbe una macabra coincidenza, ma le stranezze non sono finite: il palazzo in cui l’appartamento si trova è proprio quello dove aveva vissuto il grande attore romano e l’appartamento è tappezzato da sue immagini, foto e locandine. Ceratti convoca il suo amico libraio Misericordia, chiedendogli come al solito aiuto nelle indagini. Un caso così intricato, infatti, ha bisogno dell’intuito di qualcuno in grado di immergersi totalmente nella storia di inizio Novecento, senza tralasciare i dettagli più insoliti che potrebbero rivelarsi determinanti per risolvere il caso. Ha così inizio un’indagine rocambolesca, piena di colpi di scena, che si addentra nella vita movimentata di Ettore Petrolini.
Recensione a cura di Donata Beretta
Ormai è diventato davvero un piacere ritrovare il libraio romano Ettore Misericordia e la sua “spalla” investigativa, nonché migliore amico, Fango.
Questa volta il protagonista è, per così dire, il palcoscenico. Su di esso uno scanzonato Ettore Petrolini ha reso celebri le sue “scemenze” in un’epoca a cavallo tra l’esplosivo periodo Liberty e il rigido fascismo.
Su di esso l’insospettabile “figlio di papà” Simone Rossmann, che rifugge le regole di una famiglia fredda ed emotivamente sterile, ricerca fama ed esaltazione al pari del suo idolo Petrolini, non pensando di risvegliare antichi rancori famigliari mai sopiti.