1519-2019 Leonardo Da Vinci recensioni

Leonardo. La rinascita degli dei – Dmitrij Sergeevič Merežkovskij

Trama
Leonardo da Vinci: mago o scienziato, genio creatore o minuzioso ricercatore? Merežkovskij ci conduce nel segreto di un uomo per il quale il talento, percepito come un dono di Dio, fu un vero sacerdozio, che egli assunse con tutta la propria anima, rifiutando le seduzioni del denaro e della vanità. Da questa fedeltà estrema e dolorosa emerge il profilo di un genio che addensa in sé la grandiosità di una intera epoca, quella rinascimentale, quintessenza di sapienza e grazia. Freud ammirò profondamente questo romanzo, lo considerava uno dei suoi libri preferiti. Leonardo vi appare, a parer suo, come un uomo ridestatosi troppo presto dalle tenebre, mentre il resto del mondo continua a dormire. In questo testo il padre della psicanalisi scoprì il famoso ricordo d’infanzia di Leonardo – un avvoltoio che scendeva sulla sua culla – che gli ispirò uno dei suoi saggi più celebri.

Recensione a cura di Roberto Orsi

Il grande amore è figlio della grande conoscenza

Dopo 659 pagine ritorno al mondo di oggi, con quel “dubbio” che si insinua lentamente durante la lettura: ma davvero Leonardo Da Vinci ha vissuto oltre 500 anni fa? Un uomo fuori dagli schemi e dal suo tempo, un visionario di cui tanto si è detto e scritto. Lo ritroviamo in questo libro particolare, scritto a inizio del 1900 da uno scrittore russo, considerato uno dei più profondi conoscitori della vita di Leonardo.

Siamo di fronte a un compendio degli ultimi 25 anni di vita del genio, a partire dal suo arrivo a Milano, alla corte di Ludovico “Il Moro”, fino alla morte che troverà ad Amboise nel 1519.
Un viaggio profondo nell’animo di Leonardo e non solo, visto dagli occhi di chi gli è stato più vicino nel momento di massimo splendore. Un genio incompreso, a volte deriso per le “stupide” invenzioni di cui si faceva paladino e sostenitore fino allo stremo, anche contro ogni malelingua. Una scoperta continua dell’animo tormentato di un uomo proiettato nel futuro ma allo stesso tempo ancorato ad un passato da riscoprire, quello dei miti classici, latini ed ellenici. “La rinascita degli dèi” è il sottotitolo del libro, e mai poteva essere più azzeccato di così. Ci troviamo catapultati in un’epoca di cambiamento, di rinascita, l’uscita dal medioevo e le nuove scoperte, nuovi territori a ovest dell’oceano, i viaggi reali e i voli pindarici di menti illuminate, eppure con un retrogusto di antico e classico. Pensieri filosofici neoplatonici che l’autore in questo libro spinge all’ennesima potenza, a volte anche difficili da seguire, lo ammetto, ma pieni di fascino e stile.
Il lettore assiste ad alcuni discorsi tra i protagonisti, rimanendo ammaliato dal turbinio dei pensieri e dai collegamenti tra filosofia, storia e religione, in un tutt’uno che trascende lo scibile o l’ignoto.

Il fermento e l’entusiasmo delle scoperte e delle riscoperte viaggiano di pari passo con la malinconia e i momenti di debolezza che assalgono Leonardo in taluni momenti. Un genio di tal guisa, con un cervello in eterno movimento, da non riuscire a completare un’opera o un’invenzione senza pensarne altre cento, lo vediamo soggetto a sbalzi d’umore che spiazzano il lettore. Particolare leggere di un Leonardo da Vinci che si apre e si confida con un ragazzino appena conosciuto più che con persone che da anni lo affiancano, alle quali invece nasconde pensieri e preoccupazioni più intime.
Un uomo dalle capacità straordinarie che con la stessa concentrazione e attenzione osserva il volo di una rondine, un ragno tessere la propria tela o, ancora, le prediche di Girolamo Savonarola dal suo pulpito fiorentino, all’indomani della caduta della famiglia Medici. La natura nelle sue massime espressioni viene vivisezionata nei suoi studi, per carpirne i segreti e le leggi che ne governano le dinamiche. Una mente aperta a ogni tipo di conoscenza, mai paga di quanto appreso, ma sempre curiosa come un bambino che ha bisogno di incamerare nuove nozioni.
Quell’innocenza genuina che mette tutto in discussione, che non si accontenta di quanto trasmesso da altri, lo ascolta, lo analizza e cerca con i propri occhi la verità. Sempre un passo avanti rispetto agli altri.
Un artista capace allo stesso tempo di lavorare al Colosso, la statua equestre dedicata a Francesco Sforza padre di Ludovico il Moro, e all’Ultima cena, con la stessa dedizione e passione, su due soggetti completamente diversi. Lo stupore degli allievi che lo osservano è enorme. Immaginate cosa deve essere stato vedere nascere certe opere dalle mani di Leonardo, se pensiamo a come rimaniamo incantati oggi di fronte ai suoi dipinti a 500 anni dalla sua morte.

Tutto per lui era vita: l’universo con il suo corpo immenso, come il corpo umano con il suo piccolissimo universo

Nel libro troviamo tantissimi personaggi dell’epoca. Leonardo è il sole, attorno a cui gravitano i pianeti che hanno costellato l’universo della penisola in quel periodo: da Ludovico Il Moro a Francesco I di Francia, passando per Savonarola, Soderini, Papa Alessandro VI, Nicolò Macchiavelli, Cesare Borgia.

Un romanzo che è un affresco del tempo che fu, con una prosa meravigliosa, dipinti dei paesaggi delle più importanti corti italiane come Milano, Firenze e Roma. Personaggi sviscerati nel profondo: meravigliose le discussioni tra Leonardo e Macchiavelli in merito all’operato di Cesare Borgia, il Valentino, e sulla gestione politica di una penisola tartassata da lotte, intrighi e accordi eppure capace di realizzare grandi opere artistiche e architettoniche.
Un libro davvero difficile da rendere in poche righe di recensione, le citazioni da riportare sarebbero tantissime, per questo motivo ho scelto di citare solo alcuni brevi passaggi ma a mio parere significativi di quanto si possa trovare nel romanzo.
Trovo sia uno di quei libri che gli appassionati di storia e dell’epoca Leonardesca dovrebbero leggere una volta nella vita, forse anche più di una volta per apprezzarne tutte le pieghe.

Il ritorno dei classici, le rappresentazioni pagane che si intersecano con quelle cristiane, il pensiero di Platone e dei grandi filosofi del passato che ritorna in un contesto di nuova eresia all’alba di una riforma protestante che soffia dal nord Europa i primi venti contrari a una Chiesa Cattolica. Leonardo, spesso considerato ateo, in questo romanzo appare al contrario affascinato dalla figura del Cristo, dalle Sacre Scritture e dagli insegnamenti che il Signore ha lasciato all’umanità.

Un personaggio che è uno dei più grandi enigmi di sempre di cui, in ogni lettura che si affronta, troviamo una sfumatura diversa o un particolare aspetto che avevamo ignorato in altri testi. Tanto si è scritto ma tanto ancora ci sarebbe da scrivere su di lui per comprenderne davvero la natura. Una natura che Merežkovskij avvicina a quegli dèi risorti dal passato, alla ricerca della verità delle cose. Ciò che governa le leggi di natura che non possono prescindere dal “Primo Motore”, quella forza primordiale e ancestrale molto spesso impossibile da comprendere.

Tu provaci a capirlo: ma se non riesce a capirsi nemmeno lui! il più grande indovinello per Leonardo è Leonardo!

Copertina flessibile: 671 pagine
Editore: Castelvecchi (27 giugno 2019)
Collana: Narrativa
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8832825570
ISBN-13: 978-8832825572
Link acquisto cartaceo: Leonardo: la rinascita degli dei

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