Trama
Ramses, il “Figlio del Sole”: mai nome fu più appropriato per uno dei sovrani più illuminati della Storia. Condottiero valoroso, amante appassionato, guerriero invincibile e costruttore magnifico, Ramses II è universalmente noto come il Grande, in virtù delle eccezionali testimonianze lasciate ai posteri in ambito politico, militare e architettonico. Nel corso della sua straordinaria esistenza, sposò la bellissima e colta Nefertari, divorata dalla gelosia per le altre donne con cui il faraone divideva il letto, fondò una nuova capitale, Pi-Ramses, e respinse gli Ittiti nella leggendaria battaglia di Qadesh, scendendo in campo lui stesso. Assicurò così il predominio dell’Egitto sulla Nubia e sui suoi giacimenti d’oro; qui, fece costruire alcuni templi, tra cui quello meraviglioso di Abu Simbel. La pace, la magnificenza e la prosperità che ha donato all’Egitto durante il suo lunghissimo regno, durato oltre settant’anni, gli hanno assicurato un privilegio destinato a pochi eletti: entrare, ancora in vita, nella leggenda.
Recensione a cura di Maria Marques
Scrivere un libro su un sovrano egizio come
Ramses, su cui peraltro esistono già numerosi romanzi e saggi, non è sicuramente una sfida facile.
Gli autori del libro, sotto il nome
Valery Esperian si cela in realtà un collettivo di scrittori che lavora in coppia, hanno scelto di raccontare la vita di questo faraone, soffermandosi sia sul lato pubblico, quindi il grande condottiero, il sovrano, sia sul suo essere uomo, figlio, marito e padre.
La figura che emerge dalle pagine è indubbiamente carismatica.
Chi era Ramses il Grande?
La storiografia ufficiale ricorda che
Ramses II, fu un faraone della
XIX dinastia, così famoso che spesso s’identifica la dinastia con il suo nome. Nacque verso il 1303 a.C., il padre era Seti I, la madre cui fu molto legato, Tuya. Egli morì durante l’estate del 1213 o 1212 a.C. In mezzo a queste fredde date, una vita…vissuta a lungo, molto a lungo giungendo a una vecchiaia che molti suoi sudditi non avrebbero mai goduto.
E secondo Valery Esperian? Dando per conosciuta la storiografia del personaggio, gli autori estrapolano alcuni momenti della vita di Ramses che sono particolarmente rilevanti, alternando con molta perizia avvenimenti storici e non, e circondandolo di personaggi realmente vissuti e altri di fantasia.
La straordinaria, per l’epoca, longevità unita a un aspetto fisico particolare, fece sì che Ramses diventasse già presso i suoi contemporanei una sorta di leggenda vivente.
Dentro di te c’è lo spirito di Seth e non solo dentro: il tuo aspetto lo ricorda in ogni istante. Superi in altezza anche il più alto soldato delle divisioni armate, i tuoi capelli sono rossi come luce morente del sole e i tuoi lineamenti, il tuo viso sono spigolosi e fieri.
Scelto come principe reggente, Ramses è dapprima un
fanciullo che accompagna il padre in Libia, irruento, spavaldo, teso a mettere alla prova se stesso nella guerra.
E’ un giovane che disobbedisce e impara l’arte di governare e contemporaneamente, l’umiltà per amare e farsi amare dai sudditi.
Come principe ereditario, è istruito dal padre:
Se non puoi sconfiggere i nemici, rendili tuoi alleati. Se non li puoi vedere, accoglili in modo che non ti possa sfuggire nulla delle loro intenzioni. Una volta vinti non ti dimenticare di loro ma sposane le figlie, cosicché tu possa condurre le fila del peso politico…
Ed è con questo intento che sposa la bellissima
Nefertari, legata alla famiglia del faraone Ay che riporta drammaticamente la memoria ai periodi torbidi della fine dell’epoca amarniana e, poi, Isinofret. Entrambe saranno le spose principali. Rapporto strano e conflittuale tra le due donne, gelose l’una dell’altra, una amata e l’altra sempre in secondo piano, anche se poi sarà proprio quest’ultima a generare i figli che saranno più in sintonia con il padre ed anche quello che gli sopravvivrà diventando il suo successore.
Rancori, gelosie, tutti sentimenti che scompaiono nel timore per la vita dell’uomo amato perché Ramses è anche un faraone guerriero che sarà impegnato in varie spedizioni militari: contro i pirati Shardana, contro i Nubiani, e contro gli Hittiti. Queste ultime campagne culmineranno nella battaglia di Qadesh. Battaglia che ebbe un esito incerto,di cui si attribuirono la vittoria sia gli Hittiti sia gli Egiziani, ma che fu anche il primo conflitto della storia antica a essere ben documentato, da entrambi i contendenti.
Dietro le statue monumentali che ritraggono il faraone, c’era un uomo, con gioie, dolori, affetti, paure e gli autori sono stati capaci di raccontare tutto questo, hanno reso “umano” un nome. C’erano l’amicizia e il cameratismo, e come spesso accade, legami che si spezzano e si ricompongono, si rinsaldano e diventano ancora più forti man mano che i protagonisti crescono. Un mondo che sembra lontanissimo da noi, cristallizzato nel passato, ma in realtà sempre attuale.
Il sovrano guerriero si trasforma in un
padre affettuoso nei confronti dei numerosi figli, valutando le loro capacità quasi con occhio disincantato, ma nello stesso tempo dalle pagine emerge un marito innamorato, ma anche un uomo molto passionale che non disdegna le visite al suo harem in cui centinaia di concubine e spose minori lo attendono.
Che cosa può desiderare un sovrano simile?Gli autori cercano la risposta nel mondo interiore dell’uomo, e giungono a un desiderio semplice, quello che ancora oggi ciascuno di noi accarezza: incontrare
l’amore . Questo è l’unico momento in cui ho trovato anacronistica la vicenda narrata.
Invece, nonostante la forzatura, mi ha divertito un “azzardo storico”, inserito all’interno del romanzo, che ovviamente non vi svelo…
Non è necessario essere esperti conoscitori del periodo o del personaggio per apprezzare la trama che scorre fluida come in un romanzo di avventure, ma come ogni storia ha una fine.
Ramses anziano è solo l’ombra dell’uomo che è stato, un pallido simulacro che si aggira per la reggia, e sorge quindi spontaneo chiedersi:
come si può sopravvivere alla leggenda di se stessi?
Certo il personaggio che si mette in evidenza attraverso le pagine è di pura fantasia, un uomo forse più moderno e intimista di quello che potrebbe essere stato nella realtà, ma le insicurezze, le domande che il sovrano si pone sulle sue capacità e sul suo ruolo, sicuramente coinvolgono il lettore. Il substrato però su cui si costruisce e si muove questo personaggio è tuttavia rigorosamente storico e ben documentato.
Per rispondere alla domanda che ho lasciato in sospeso, no, non si sopravvive alla leggenda di se stessi, ogni età dell’uomo ha il suo tempo, la sua evoluzione e la sua fine, ma poiché gli egizi credevano in una vita oltre la morte, una vita eterna ,un modo ci sarebbe.
“Abbi cura del mio ka e vivrò in eterno” e dopotutto questo è accaduto a Ramses, vive ancora oggi, quindi il suo spirito vitale è stato accudito nei secoli, forse anche attraverso libri come questo.
Lunghezza stampa: 400
Editore: Fanucci Editore (3 agosto 2018)
Venduto da: Amazon Media EU S.à r.l.
Lingua: Italiano
Link d’Acquisto: Ramses – Il figlio del Sole
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