Trama
1665. Un guazzabuglio di impalcature, mucchi di pietre tagliate, carri, lastre di marmo, cisterne, polvere e confusione. È così che appare Versailles, il cantiere più grande di Francia, agli occhi delle migliaia di persone che dalla Normandia, dalla Bretagna e perfino dalla Linguadoca, vi giungono in cerca di un lavoro e di un futuro. Tra loro c’è Batiste, con la testa piena di vento e un porcospino al posto del cuore, implacabile seduttore dal sorriso irresistibile e dall’ingegno affilato.
Sua madre è una povera donna che si procura da vivere facendo da esca per le sanguisughe, suo fratello si spacca la schiena preparando la malta per i muratori, ma Batiste coltiva per sè altre ambizioni: osserva le fontane della reggia, spia non visto l’organo idraulico sognato dal Re e poi realizzato nella grotta di Teti, dove Luigi XIV ama appartarsi con le sue favorite, e pianifica di diventare, un giorno, esperto nell’arte di domare le acque e di governarne il movimento. Anche la giovane Nine non è tipo da stare al suo posto. Figlia del proprietario dei Bagni più famosi di Parigi, ha ossa da uccellino e un carattere di ferro. Sfidando le convenzioni del tempo e i limiti imposti al suo sesso, confeziona parrucche e intanto studia da erborista e guaritrice. Dall’incontro fra questi due personaggi prende le mosse un’avventura straordinaria, fatta di amori, rivalità e tradimenti, miraggi di gloria e quotidiane ingiustizie, sudore, sangue, menzogna, paura e poesia. Che celebra i fasti della corte e il sacrificio di coloro che la Storia ha calpestato, svelando le ombre di un secolo che nasconde la sozzura sotto la cipria e il marcio dell’anima sotto gli inchini e i merletti.
Recensione a cura di Sara Valentino
Anno 1665.
“Coloro che si rendono insostituibili conquistano un posto accanto al sole, gli altri sono soltanto ombre e le ombre sono destinate a dissolversi nella notte”
Ho aspettato del tempo prima di decidere di parlarvi di questo libro. L’ho cercato a lungo e complice il mio recentissimo interesse per le vicende legate al
Re Sole ho deciso di leggerlo. Avevo già la convinzione fosse un ottimo romanzo in quanto persone a me vicine ne avevano parlato molto bene.
Vi consiglio, una volta terminato il libro, una volta digerita la storia, se potrete farla vostra, di riaprirlo e rileggere le prime pagine, allora capirete.
“La notte senza luna è color nero fumo e somiglia alla morte, gelida e muta”
La storia è una storia di povertà, quella stessa che ieri e oggi spinge gli esseri umani a fare il possibile per portare a casa la pagnotta, per far crescere i propri figli.
Madeleine LeJongleur è questa madre che vedrete consumarsi inchinata nei corsi d’acqua a caccia di sanguisughe, anche con piccoli trucchetti riesce a guadagnare a sufficienza per nutrire la sua famiglia con pane di segale e d’orzo, farinata, fave, lardo grasso e aringhe secche.
Riesce anche a mettere da parte qualche moneta per la figlia più piccola
Blanche e ha un sogno: entrare in convento.
Tutti i personaggi che si avvicendano in questa storia, tra
Parigi e Versailles nel 1665 son molto ben caratterizzati e definiti dall’autrice.
Eve De Castro ne sottolinea i tratti fisici e caratteriali, dando rilievo alla psicologia degli stessi nei vari momenti della vita, quando gioe e dolori busseranno alla loro porta.
C’è Gesù che è un “
personaggio” particolare, anch’esso dipinto a tratti magistrali: grassottello, più rossiccio che grigio, squittisce e guaisce, si nutre di latte e sangue. No, non si tratta di un essere umano, ma di un furetto.
Tenetelo a mente perchè farà ben parlare di sè.
Ci sono i due fratelli di Blanche, Batiste e Pierre, così diversi, ma il destino è sempre un po’ beffardo e si farà beffe di un ragazzo che sembra essere dal cuore di pietra.
La famiglia di Madeleine si trasferisce a Versailles, i ragazzi lavoreranno al cantiere della reggia.
“Versailles non è un palazzo, ma una corte dei Miracoli e un bordello”
Le strade di
Batiste, che sogna di costruire le fontane più belle nel giardino di Versailles e di Nine, figlia del proprietario dei Bagni di Parigi e con una grandissima aspirazione per la medicina, si incontrano.
La vita a corte non è come potrebbe sembrare, il lusso sfrenato, i bagordi, i giochi politici e le gelosie tra Luigi XIV e Filippo D’Orleans sono solo contorni degli attimi frenetici di giorni che si susseguono.
“Regnare significa esibire e insieme dissimulare, e il primo dovere di un sovrano è quello di salvare le apparenze”
E proprio così.
La morte sarà protagonista di alcune pagine di questo romanzo, la disperazione travalicherà le pagine per portarsi sino al vostro cuscino.
I vizi del duca d’Orleans sono ben conosciuti, ma il cuore di Luigi XIV è in scompiglio tra le sue amanti e daranno tra queste pagine un quadro della corte del tempo.
Vi lascio questa citazione che mi è piaciuta particolarmente per dare un’idea dei bisogni di un Re o di un uomo:
“Le tre donne sono diverse come sono diverse un’oca, una colomba e un’aquila.La prima è stupida, la seconda è timida e la terza è bellissima. Condannate a sopportarsi si odiano”.
E poi ci sono i
segreti, quelli che si cerca di tenere celati al mondo, ma fino a quando resteranno tali?
E’ giusto mantenere un segreto che potrebbe cambiare le sorti della vita altrui? Eppure il destino ci aspetta sempre al varco…
“Spesso non si vuol vedere ciò che si teme”
C’è un messaggio, c’è sempre un messaggio che cerco tra le pagine. La voglia di vivere, il desiderio di arrivare, la sconfitta apparente, la rinuncia. Quanti sentimenti contrastanti ci farà vivere.
“La voglia di vivere può dipendere da un raggio di sole, dalla dolcezza di un germoglio, dal trillo di un uccello, da una carezza sulla fronte”
Formato: Formato Kindle
Dimensioni file: 3102 KB
Lunghezza stampa: 509
Editore: Rizzoli (18 settembre 2013)
Venduto da: Amazon Media EU S.à r.l.
Lingua: Italiano
ASIN: B00EZO2LHM
Link d’acquisto: Il re delle ombre
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