Autori Classici

Madame Sylvandire – Alexander Dumas

Trama

 Roger Tancrède d’Anguilhem, giovane nobile di provincia, prende la via di Parigi in groppa al suo fedele destriero Christophe a caccia di un’eredità inattesa e controversa. A quel denaro è appesa l’unica possibilità di sposare la bella Constance, la cui famiglia, ben più ricca e potente della sua, non aveva esitato a metterlo alla porta. Inizia così la rocambolesca avventura del cavaliere d’Anguilhem, che da un piccolo paese si ritrova catapultato nella rutilante vita della capitale francese, nel momento del suo massimo fulgore. Fra duelli, sotterfugi, partite di pallacorda e guasconate, il quindicenne campagnolo scopre quanto affascinante e al tempo stesso ingannevole sia quel mondo cui non appartiene e dal quale è irresistibilmente attratto. Nel vortice della vita parigina Roger incontra colei che in fatto di inganni ne sa una più del diavolo, Sylvandire, un’ammaliante macchinatrice che non ci penserà due volte a spedirlo alla Bastiglia… E poi, vietato raccontare il seguito, col rischio di bruciare il piacere di lasciarci catturare e sorprendere dai rapidi rovesci narrativi congegnati da un grande maestro della penna. Pubblicato nel 1842, e qui proposto per la prima volta in traduzione italiana, Madame Sylvandire possiede già tutti gli ingredienti del migliore romanzo dumasiano. Una sorta di laboratorio in cui Dumas sperimenta, affina e tempra gli arnesi che adopererà a piene mani e con la forza del suo genio in quel capolavoro dell’arte del racconto che sono I tre moschettieri. Tra un’avventura e l’altra, il lettore si divertirà a scovare, disseminate nella fitta e avvincente trama dell’opera, alcune delle trovate e delle invenzioni narrative del Dumas più amato e conosciuto.  Recensione a cura di Fabiana Farina “In un’opera ben più seria di quanto la presente abbia la pretesa di essere, abbiamo spiegato in qual modo la nobiltà di Francia venne sistematicamente depauperata da tre uomini: Luigi XI, Richelieu, Roberspierre. Luigi XI abbattè i gran vassalli, Richelieu decimò i gran signori, Roberspierre falcidiò l’aristocrazia.” Ho l’onore di recensire uno dei più grandi scrittori di tutti i tempi e tra l’altro uno dei libri meno conosciuti di Dumas padre, con la consapevolezza di essere il primo in assoluto per me, in tutti sensi.

Tutto ciò che so di questo autore l’ho appreso vedendo i film tratti dalle sue opere e essere arrivata a più di 50 anni a leggerne una è stato per me una gradevole scoperta, rammaricandomi per non averlo fatto prima.

“Per i libertini Parigi è il piacere, per gli ambiziosi Parigi è la gloria, per gli speculatori Parigi è la fortuna”…
La parola Parigi gli risultava all’orecchio accompagnata da un certo tintinnio di scudi….
In Madame Sylvandire troviamo tutti i componenti del libro di avventura alla Dumas. Il personaggio principale, Roger, baronetto di campagna, squattrinato, bello, giovane, affascinante, forse un po’ ingenuo che si innamora della giovanissima Constance, pressoché una bambina, casta e di una bellezza quasi angelica.
“Se nulla infianchisce un amore quanto il possesso, nulla lo nutre, quanto la speranza; tuttavia una volta svanita la speranza, l’amore più possente si ritrae, quando non si spegne, di fronte all’inflessibile necessità.”
Come si può immaginare, questa unione non ha il consenso del padre di lei a causa delle condizioni finanziarie della famiglia di Roger. C’è una soluzione a tutto: andare a Parigi e intascare l’eredità lasciata, forse, da uno zio. E qui, a Parigi, inizia il percorso avventuroso del nostro personaggio. A Parigi Roger dovrà fare i conti con nobili e truffatori, non macheranno i duelli. Il bel Roger incontrerà la misteriosa e affascinante Madame Sylvandire che, con un inganno molto ben architettato, riesce a farsi sposare da lui. Ben presto le vere intenzioni di Sylvandire vengono scoperte e porteranno a far commettere a Roger… No, non vado avanti a raccontarvi tutta la trama, perché se avete voglia, dovete essere voi a scoprire il finale del libro.

Io per quanto posso dirvi, all’inizio ho faticato non poco a entrare nella forma di scrittura di Dumas, ma ben presto ho imparato ad assaporare il suo linguaggio.

Vi posso assicurare che leggere la storia di Roger vi farà tornare bambini e posso solo aggiungere che, leggendo Madame Sylvandire, leggerete uno dei libri di Dumas, forse tra i meno conosciuti ma,  che vi farà provare emozioni forti.

Copertina rigida: 365 pagine Editore: Donzelli (22 luglio 2008) Lingua: Italiano ISBN-10: 8860362547 ISBN-13: 978-8860362544 Peso di spedizione: 440 g Link d’acquisto: Madame Sylvandire
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