Trama
Per il delitto di Ranuccio Tomassoni, Caravaggio è stato condannato al bando capitale: chiunque, in qualsiasi luogo, può eseguire la sentenza di morte ed esigere una ricompensa. In fuga e con una taglia sulla testa, l’artista si rende conto di essere una preda troppo facile per i suoi nemici, ma trova un potente alleato nella famiglia Colonna, che lo nasconde – rischiando di attirare le ire del papa – fino al momento giusto per farlo fuggire a Napoli, sotto la protezione di Costanza Colonna Sforza. Lontano dalla giurisdizione di Roma e protetto dai Colonna, Caravaggio viene inondato di commissioni, alle quali si dedica nell’attesa del perdono papale, che il cardinale Scipione Borghese gli ha promesso. E le calde atmosfere napoletane, infatuate del suo genio, fanno di tutto per compiacerlo. Ma l’omicidio di Tomassoni non è stato dimenticato. E i nemici di Caravaggio sono sempre più vicini. Comincia allora una fuga che lo porterà a Malta e in Sicilia, verso un destino che sembra esigere a tutti i costi un prezzo di sangue dal pittore maledetto.
Recensione a cura di Maria Rita Truglio
“Tornò ad osservare il dipinto…-E il gruppo di persone sullo sfondo del dipinto? Loro dove sono?- -Sempre nella mia testa- – Ma non Santa Lucia- -No- rispose lui -Non riesco a dipingere il buono attingendo dalla memoria, devo trovarlo altrove-”
Con queste parole Caravaggio si rivolge a una ragazza, trovata per le strade di Siracusa, che ritiene adatta per il “ruolo” della Santa, in quello che diverrà il
“Seppellimento di Santa Lucia” .(Dipinto esposto nella chiesa di S. Lucia alla Badia, Piazza Duomo, Siracusa.)
Con questa ultima frase penso che la Connor abbia raccolto l’essenza di
Caravaggio:
una persona dalla vita turbolenta, che forse non ha mai conosciuto la pace o il buono della vita nonostante il successo.
Nel primo libro della trilogia
“Caravaggio Enigma” abbiamo lasciato l’artista frastornato dopo l’omicidio di
Ranuccio Tomassoni. Ed è proprio da questo evento che parte
“Maledizione Carvaggio” . Come accade nel primo romanzo, è l’artista che ci rende partecipi delle sue emozioni e delle sue intenzioni, in quello che sembrerebbe quasi un diario personale. Comincia raccontando
la sua vita: un continuo scappare e nascondersi.
“Sono Michelangelo Merisi da Caravaggio, l’ assassino di Ranuccio Tomassoni. E so come funziona la giustizia romana. Se mi avessero preso, mi avrebbero giustiziato. non sarebbe stata un’esecuzione rapida, ma una lenta agonia, con il cappio, il maglio oppure il fuoco.”
A Napoli trova l’appoggio di Luigi Carafa, nipote di Costanza Colonna. Il bando capitale grava ancora sulla sua testa, ma riesce comunque a proseguire la sua vita gettandosi anima e corpo sulla pittura. Nonostante l’accusa di omicidio, la città accoglie Caravaggio con tutti gli elogi possibili, commissionandogli un paio di opere tra cui
“Le sette opere di Misericordia”, ubicato al Pio Monte della Misericordia.
In una trama densa e ricca di dettagli, l’autrice ci permette di viaggiare insieme al pittore tastando quasi con mano ogni suo singolo pensiero. Rendendosi conto di non essere più al sicuro a Napoli, allarmato dalla presenza dei parenti di Tomassoni, decide di fuggire di nuovo, diretto a Malta sotto invito di
Alof de Wignacout.
Gran Maestro dei Cavalieri di San Giovanni, gli promette varie commissioni e l’ammissione all’ordine dei Cavalieri. Proposta allettante perché ciò significa la cancellazione della pena e la concessione della grazie da parte del Papa.
“In un’altra vita ,avrei dato un calcio alla sedia di quel maledetto prete , gli avrei infilato il rosario in quel buco riarso che era la sua bocca da serpe. Ma ero cambiato, al guinzaglio , domato e coccolato, ubbidiente e casto. Aspettavo, pianificavo, complottavo , in vista della grazia che un giorno o l’altro sarebbe arrivata.”
Viene messo alla prova dai dettami dell’ordine e nella speranza di entrare a farne parte dipinge la
“Decollazione di San Giovanni Battista” oggi conservato nella
Concattedrale di San Giovanni a Valletta (Malta).
A nulla valgono gli sforzi di smussare il carattere, perché una volta ottenuto il titolo si lascia andare ferendo un compagno dell’ordine:
Giovanni Rodomonte Roero. Rimane in prigione per circa un mese quando una notte viene aiutato a fuggire.
“Affamato e stremato, con le gambe che gli tremavano per lo sforzo, Caravaggio si incamminò alla cieca e con la mano destra protesa in direzione della luce, fino a crollare, privo di sensi, dentro la barca.”
Il Caravaggio di Alex Connor è un personaggio pieno di sfaccettature, un miscuglio di luci e ombre che mai si amalgamano ma che cercano di prevalere l’uno su l’altra. Un po’ come i suoi dipinti.
Ed è nell’ultima parte del suo viaggio che queste caratteristiche sono maggiormente accentuate. Fuggito da Malta si dirige in Sicilia dove, dopo aver soggiornato a Siracusa, parte alla volta di Messina e infine si dirige a Palermo. Ormai in preda alla paranoia di essere inseguito, si rifugia all’Oratorio di San Lorenzo dove il Priore gli offre il suo aiuto. Qui dipinge
“La natività con i santi Lorenzo e Francesco d’Assisi”, purtroppo rubato dalla mafia nel 1969.
Ultime indagini hanno scoperto che il dipinto fu venduto a un imprenditore svizzero, che a sua volta, l’avrebbe fatto a pezzi e venduto al mercato nero. (non ci sono conferme su quest’ultimo punto).
A Palermo viene raggiunto da Roero che, mosso da sete di vendetta per l’affronto subito, vuole pareggiare i conti.
La fortuna sembra essere ancora dalla parte del pittore che riesce a fuggire dalla città per far ritorno a Napoli. Ancora sotto la protezione dei Colonna riacquista un po’ di fiducia in se stesso scacciando quella paranoia che negli ultimi mesi l’aveva soffocato. Ma dura poco. All’uscita da un’osteria viene aggredito e sfregiato. L’inizio della fine. Con ormai una salute mentale e fisica precaria, Caravaggio decide di andare a Roma per ottenere la grazia dal Papa ma, come sappiamo, non giunge mai a destinazione.
“E in quegli ultimi istanti , Michelangelo Merisi da Caravaggio era tornato per le strade di Napoli, le labbra increspate in un fischio silenzioso con cui richiamare a sé un cane fantasma.”
Anche in questo secondo volume si percepisce l’amore che la Connor nutre nei confronti di questo personaggio. Con la maestria che la contraddistingue ha creato un Caravaggio la cui chiave di lettura sono gli stessi dipinti. Mischiando leggenda e fantasia a fatti di storia reale, ha ricostruito la sua vita facendo in modo che anche il lettore ne entri a far parte.
Inoltre ha introdotto il personaggio che sarà la protagonista dei suoi prossimi lavori:
Artemisia Gentileschi, tenutasi in contatto con Caravaggio durante la fuga.
“Caravaggio allungò il braccio per afferrare un ricordo. Una ragazza dai capelli scuri che camminava nel quartiere degli artisti. Artemisia, la figlia che non aveva mai avuto, l’erede che aveva scelto.”
Copertina rigida: 332 pagine
Editore: Newton Compton (25 giugno 2018)
Collana: Nuova narrativa Newton
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8822719999
ISBN-13: 978-8822719997
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