“gli Egizi dimostrarono che il loro cielo è diverso dagli altri, che la natura del loro grande fiume e che anche i loro usi e costumi sono quasi sempre il contrario di quelli del resto degli uomini” ErodotoCopertina flessibile: 157 pagine Editore: Linee Infinite (1 gennaio 2009) Collana: Narrativa Lingua: Italiano ISBN-10: 8862470150 ISBN-13: 978-8862470155 Link d’acquisto: Orichalcum
Orichalcum – Cinzia Baldini
Trama
Piana di Giza, anno 2025. Un gruppo di Archeologi scopre casualmente un edificio ipogeo di fattura sconosciuta. La stanza circolare è completamente “affrescata” con stupendi disegni dai vividi colori e da iscrizioni ignote. Strani congegni, particolari suggestioni ed una tecnologia evoluta ed all’avanguardia rendono quell’ambiente unico e straordinario. La stella Sirio “disegnata” sulla volta custodisce gelosamente un segreto che solo un fisico del CERN di Ginevra riuscirà a penetrare. Tutto si svolge sotto lo sguardo attento della figura del Dio Thot che campeggia maestoso nella parete centrale della stanza. Egli offrendo l’ankh, la croce della vita, agli studiosi permette di svelare le origini della sua divina sapienza e non solo…
Recensione a cura di Sara Valentino
Avete mai sentito parlare dei libri del Dio Thot? In un’epoca imprecisata intorno ai 10000 anni fa,forse più, Thot Dio Egizio, rappresentato con la testa di ibis, scrisse un libro potentissimo.
La più antica menzione a questo testo, giunta fino a noi, è nel papiro di Turis; si tratta di diversi libri o tavole, contenenti tutti i misteri del creato e dei cieli.
Pare, curiosamente, che le 22 figure dei Tarocchi provengano proprio dai libri del Dio Thot.
Non si sa dove sia, è stato lungamente cercato al di sotto della Sfinge di Giza ma ancora non è stato ritrovato.
Una domanda nasce spontanea: l’uomo sarebbe pronto ad apprendere tutte queste conoscenze?
Probabilmente, se lo stesso venisse ritrovato, bisognerebbe preparare l’umanità ad alcune verità e la storia, per come ci è stata tramandata, andrebbe riscritta.
Il romanzo di Cinzia Baldini è ambientato in un futuro prossimo, nel 2025 e, all’ombra, o al sole cocente, delle tre grandi piramidi di Cheope, Chefren e Micerino con un guardiano d’eccezione, l’eterna sentinella dal corpo leonino e dal volto umano: la Sfinge.
Nur Hammad, egittologa e direttrice del sito archeologico della piana di Giza, per un caso fortuito farà una scoperta eclatante, indubbiamente quella che potrebbe essere definita il ritrovamento del secolo. Aiutata dai suoi fidati e preparatissimi collaboratori, Omar e Paul e con la collaborazione e preziosa assistenza di un fisico del CERN, farà luce su uno degli enigmi più incredibili e inaspettati che si possano immaginare.
Dalla lettura di questo romanzo che indubbiamente, nonostante abbia dei riferimenti storici verificabili, è opera di fantasia e che la Baldini ha saputo raccontare in maniera esemplare, con un linguaggio forbito e fluido con un’unica pecca: è troppo breve, non ho potuto che pormi delle domande.
La cultura e la saggezza tramandate attraverso i secoli dai popoli antichi è solo una misera parte dell’intero patrimonio umano. Quanto sarà andato perduto?
Per fare solo un piccolo esempio ricordiamo la Biblioteca di Alessandria, distrutta più volte tra il 48 a.c. e il 642 d.c., la perdita immane della più vasta collezione di libri del mondo.
E con lo sguardo a queste piramidi che maestose ancora ci osservano, non possiamo non domandarci perchè un popolo all’inizio della sua storia abbia deciso di erigere queste costruzioni? e con quale tecnologia?
L’autrice ci regala all’interno del suo romanzo una fotografia dell’ Egitto con minuziose descrizioni delle vie del Cairo e della contrapposizione tra le abitazioni sfarzose e quelle più misere e dimesse; uno sguardo anche al Nilo, l’anima immortale e millenaria della terra dei Faraoni, ha visto scorrere come il suo fluire le vicende di più di 3000 anni di storia.
La rossa terra d’Egitto può fare emozionare il più cinico e freddo scienziato.