Trama
Ghiaccio, sangue, bellezza e miseria. Sono i cardini intorno ai quali si regge e si dipana l’opera di Camillo Bignotti. Pietro è un giovane ragazzo cresciuto tra Bedero Valcuvia e Ganna. Una vita allegra e spensierata fino allo scoppio della Grande Guerra, l’arrivo dei soldati in Valganna e in Valcuvia, la chiamata alle armi del padre e il suo arruolamento volontario tra gli operai addetti alla costruzione di una linea difensiva fortificata. Spostatosi il fronte di guerra sul confine orientale, Pietro e gli altri operai vengono trasferiti. Lì sul Grappa, Pietro si ammala gravemente e, in preda a una forte febbre, ricorda i giorni di duro lavoro sul monte Piambello dove si era imbattuto prima nella piccola chiesetta di Campobella e poi negli occhi profondi e azzurri di una giovane ragazza, innamorandosi perdutamente di entrambe. I ricordi di Pietro si accavallano tra il duro lavoro alle trincee, qualche fugace visita alla chiesetta e gli incontri furtivi con la giovane che, discendente del costruttore di quel piccolo monumento, gli racconta tutto quello che sa sulla chiesa e sulla sua storia.
Recensione a cura di Alessandra Ottaviano
Campobella è una piccola frazione di Ganna nel comune di
Valganna in provincia di Varese.
Arroccata su un promontorio si trova l
a chiesetta di Santa Croce in Campobella che è un piccolo gioiello purtroppo abbandonato all’incuria. Questo romanzo ne racconta la storia attraverso gli occhi di Pietro, un ragazzo di una famiglia povera dei dintorni, con una grande passione per l’arte e la curiosità per le cose belle da don Rocco, il parroco del paese. Nonostante le sue umili origini, Pietro sa trovare la serenità e la gioia di vivere dalle piccole cose quotidiane come l’amore per la famiglia e i giochi di bambino; il lavoro del padre taglialegna lo porta ad avere un contatto intimo con la natura circostante. Proprio nel vicino lago ghiacciato di Ghirla spesso ritrova la pace.
Nel profondo silenzio ascolta il suono del ghiaccio che lui definisce un vero e proprio canto.
“Il canto che ne usciva era un suono impossibile da descrivere, come un sibilo sordo. Una melodia che gli liberava la mente, gli permetteva di riflettere e rimettersi in connessione con il tutto.”
Pietro è un personaggio dall’animo puro e delicato, un ragazzo dalla profonda sensibilità che si scontra con la realtà amara che gli sta intorno, ovvero la guerra. Lo scoppio del primo conflitto mondiale lo strappa alla sua spensierata fanciullezza, catapultandolo nell’orrore delle trincee, negli stenti e nella disumanità, perché questo in fondo è la guerra.
“Un boato talmente forte da renderti momentaneamente sordo e nel silenzio della morte vedere i tuoi amici e compagni scaraventati in aria da una mina sapientemente piazzata ………
…..Le lacrime di un vecchi alpino accovacciato e con la testa tra le mani in una umida e fredda trincea, la pioggia battente e incessante che inzuppa e appesantisce il terreno ma non riesce a lavare via il sangue.”
Pietro è costretto a partire e, proprio come suo padre, viene
colpito dall’impietosa quanto violenta febbre spagnola. Proprio in preda ai deliri del morbo, in un ospedale da campo,
il giovane ricorda con estrema dolcezza la bellezza di quella chiesa in cui si è imbattuto per caso e in cui è rimasto sconvolto dalla magnificenza degli affreschi semi distrutti e folgorato dallo sguardo di una ragazza sconosciuta.
“Un attimo durato un’eternità , si era semplicemente perso in quello sguardo”.
A tutti i costi voleva ritrovare quegli occhi
“capaci di ridare un senso a tutto quel malessere e tanto speciali da aver messo in secondo piano tutto: la fatica, il fango, la guerra, la paura e la miseria.”
E proprio in quella chiesa Pietro ritrova la ragazza e si abbandona ad una tenera passione, una follia tra sconosciuti.
Ho trovato il romanzo scritto in maniera sensibile e impeccabile, trasuda amore per l’arte. Gli affreschi riportati con delle foto nel libro sono eccezionali, sono utilizzati colori intensi e disegni vividi. Ringrazio l’autore per aver concesso che le utilizzassi sulla recensione.
Ho amato molto il personaggio di Pietro, un ragazzo fuori dal comune con cui si crea subito una sorta di empatia con il lettore, soprattutto quando non riesce a capacitarsi di come l’uomo, spesso distolto da altri interessi, possa ignorare completamente le tantissime opere d’arte disseminate nel nostro territorio e lasciarle marcire anziché prendersene cura, perché oltre ad essere il nostro patrimonio sono anche la nostra storia.
Ho percepito l’intento dell’autore di voler
cancellare e sovrastare tutto l’orrore della guerra con quelle immagini di splendore e con la tenerezza di quell’amore appena germogliato.
Copertina flessibile: 176 pagine
Editore: Macchione Editore (19 dicembre 2017)
Collana: Macchione Editore
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8865704616
ISBN-13: 978-8865704615
Link d’acquisto:
Il canto del ghiaccio
Che ne pensi di questo articolo? | |
Correlati