Trama
Può un criminale squilibrato voler “copiare” i delitti commessi alla fine degli anni trenta da Giorgio William Vizzardelli, il più enigmatico degli assassini italiani, il “serial killer bambino” passato alla storia come il Mostro di Sarzana?La Sezione Investigativa della Questura di La Spezia, incaricata di indagare, sotto la guida del Commissario Capo Crisafulli, sullo strano duplice omicidio perpetrato a Sarzana, non lo crede, e si concentra sulla pista di un delitto per vendetta. Con un’eccezione: il giovane Ispettore Mauro Romei. Romei coltiva infatti la pista del “copy killing”, nonostante l’aperto scetticismo del suo diretto collaboratore, il Sovrintendente Giuseppe Lucarelli. Per portarla avanti si avvale dell’aiuto “irregolare” del padre Bruno, celerino in pensione ma ancora in gamba. A loro si aggiunge un ex Commissario di Sarzana, Pasquale Berricchillo, convinto che il nuovo Mostro sia un ex bambino psicopatico – autore anni prima di due efferati omicidi a colpi d’ascia – che lo rese invalido. Anche se nessuno ancora si aspetta, in un crescendo di tensione e colpi di scena, la regia di una mente molto più perversa: quella del Burattinaio, capace di manipolare testa e cuore della gente. Un thriller straordinario, trascinante, che porta il lettore in un inferno che brucia fino all’ultima pagina.
Recensione a cura di Sara Quiriconi
Questo libro è scritto a quattro mani, Daniele Cambiaso e Rino Cosazza. Per quanto mi riguarda non è facile scrivere un libro per diversi motivi ma figuriamoci scriverlo insieme a un’altra persona..per quanto feeling ci può essere ognuno ha sicuramente un suo stile. Credo che per portare a termine una scrittura a quattro mani ci vogliano molte qualità come riuscire a trovare un tono comune durante la stesura del manoscritto, qui ho sentito un feeling che rasenta la perfezione. Scritto molto bene da due punti di vista diversi, i due protagonisti che si alternano anche con la narrazione di altri personaggi.
Una trama avvincente che ti coinvolge in ogni singola parola, Mauro Romei. Inizialmente mi dava l’impressione di una “persona” che avesse sbagliato lavoro. Ispettore di polizia, figlio d’arte da ben due generazioni, nonno e padre. Lui come poteva intraprendere un altro lavoro.. Il padre era un poliziotto dedito all’azione, pistola alla mano e sempre in strada alla ricerca dei cattivi (praticamente come il padre), MARESCIALLO ormai in pensione, ma solo per lo stato e l’età anagrafica perché quando sulla scena arriva un CATTIVO CATTIVO è pronto ad aiutare il figlio.
Oggi per diventare ispettore o si arriva alla carica per meriti sul campo oppure studiando e dando un esame. Il nostro Mauro è praticamente un “topo da biblioteca” che ha usato la pistola al poligono per esercitazione, almeno per ora. Ottimi voti alla scuola di polizia e dopo per l’esame da ispettore, sempre voti massimi. Ma sul campo è diverso..saprebbe usare la pistola in caso di necessità? Con un criminale davanti..certo, non siamo tutti uguali e non si può essere uguali ai genitori! Però con questa presentazione, i pensieri di Lucarelli (sovrintendente capo che fa coppia con Mauro) che sul campo ha usato la pistola e quelli del padre.. boh sicuramente una bella persona ma forse non troppo adatto per una vita in polizia. Il padre invece di supportarlo con la sua stoffa del poliziotto gli dà quasi contro, hanno un rapporto conflittuale.
Gli altri personaggi: Lucarelli, sovrintendente capo, fidanzato, con una buona esperienza sul campo, usa la tecnologia e ha un carattere estroverso.
Melissa Di Marzio, ottima collega poliziotta, introversa ma acuta e innamorata del lavoro, single..
Dottoressa Mignemi, magistrato donna al comando delle indagini e come si dice con gli attributi. Guida la squadra ascoltando tutti e crede fortemente nella stoffa e nella bravura di Mauro e forse ha pure una certa simpatia..
Commissario Capo Crisafulli, il capo vecchio stile, quello che da vecchio membro di polizia, arrivato a un certo punto della scala gerarchica ha la presunzione di essere sempre dalla parte della ragione e di non commettere errori e… ha una certa antipatia per Romei.
Vice Capo ONORARIO Berricchillo. Ex poliziotto che ha avuto un grosso incidente e ha dovuto lasciare il lavoro in quanto ha perso la possibilità di usare le corde vocali. Per questo è sempre accompagnato dalla sorella Maria per fargli da interprete nella lingua dei segni, entrambi scapoli.
Questi personaggi sono i poliziotti, quelli che per tutto il libro corrono per il centro-nord Italia alla ricerca di un killer seriale anzi un copy killer.
Tutto si apre con un furto di armi in un museo e l’uccisione brutale del titolare della Comunità “Castruccio” c/o il collegio ex Missioni, il dottor Claudio Martini e un educatore che si trovava al piano terra vicino alla porta di uscita. E’ da qui che inizia la corsa per la caccia al killer tra indagini e una sensazione che perseguita il nostro Mauro, la sensazione di “ragno” oppure un certo sesto senso..
Nel libro ci sono anche degli studi psicologici perché a quanto pare questo nuovo killer si ispira a un baby killer di SETTANTASEI ANNI prima..:
Come arrivare a catturare il nuovo killer? Si può chiedere aiuto a un bravo psicologo- psicoanalista di circa ottantenni che conosce bene questo caso perché l’ha studiato e perché ha seguito un caso simile, un altro bambino che a sei anni uccise padre e fratellastro. Il medico è Amedeo Graziani e l’altro bambino è Massimiliano Colasanti, vecchia conoscenza del vice questore onorario Berricchillo.
Quello che mi ha colpito tanto è la spiegazione di questa malattia: DDI ossia DISTURBO DISSOCIATIVO DELL’IDENTITA’.
Questo significa che, semplificando all’estremo “ha dentro di sé due persone, una impaurita e remissiva, per quanto molto sensibile, l’altra ribelle e violenta.” Stessa malattia di William, quindicenne mostro di Sarzana degli anni ’30 e a quanto pare modello per Massimiliano. Questo mi ha portato a cercare su internet e ho trovato articoli come quello sopra. Questa malattia rende fragili e insicuri e un attimo dopo capaci di una violenza senza pari. Nessuno poteva pensare che un ragazzo di quindici anni potesse uccidere a sangue freddo a colpi di pistola o accetta con così tanta ferocia. E’ sfuggito ai sospetti per la sua “doppiezza” , era un ragazzo anonimo, timido studente del ginnasio con dentro un’altra faccia. Altra scoperta importante è la “miscela esplosiva” che si crea quando un killer psicopatico incontra un malato di DDI. Ecco a voi IL BURATTINAIO. Un killer che muove i fili stando dietro le quinte e muove a suo piacimento il malato che viene convinto che questa persona agisca per il suo bene.
“Il burattinaio è un criminale con personalità fortemente distorta per cause genetiche, quindi trasmissibile in via ereditaria. Non è tecnicamente un serial killer, anche se si avvicina al tipo del ‘suggeritore’. La sua pulsione dominante è manovrare le persone, come, appunto, burattini di cui si conducono i fili, inducendole a compiere atti criminali, soprattutto omicidi. Il burattinaio ne prova un doppio piacere: del crimine in sé, e dell’aver condotto per mano un altro a commetterlo.”
Questa è la cosa che mi ha fatto più pensare. Quante volte si sente dire che una persona con tanti discorsi induce altri a comportamenti strani. Eppure le malattie e la psiche sono due campi che forse non i arriverà mai a sapere tutto.
Che altro dirvi? Diciamo che tirando le somme questo libro mi ha catturata fin dalla prima parola dandomi spunti di ricerca e stuzzicando la mia curiosità. In questo libro mi sono sentita un po’ poliziotta, sempre vicina a Mauro Romei fino quasi a sentirlo come un “fratello” da tanto che mi ha fatto affezionare. Trovate un ritmo incalzante, pieno di suspance e con un bel colpo di scena finale.
Complimenti a Daniele e Rino per questo libro così ben studiato e scritto.
Buona lettura! Preparatevi a non dare nulla per scontato!
Formato: Formato Kindle
Dimensioni file: 1305 KB
Lunghezza stampa: 636
Editore: Algama (15 luglio 2016)
Venduto da: Amazon Media EU S.à r.l.
Lingua: Italiano
ASIN: B01IARHSU4
Link d’acquisto: La logica del burattinaio