Nel mese di Ottobre abbiamo letto insieme La terra di nessuno di Gabriele Dolzadelli
Brevemente eccone la trama:
1670. In un clima di scontri per la colonizzazione del Nuovo Mondo e per la supremazia commerciale, un giovane irlandese di nome Sidvester O’Neill parte per il Mar dei Caraibi con destinazione l’isola di Puerto Dorado. Lo scopo è quello di ritrovare il fratello Alexander, partito anni prima, per riportarlo a casa. Ma il viaggio avrà risvolti inaspettati. Nelle oscurità della giungla della piccola isola vi è nascosto un segreto a cui le principali potenze europee (Francia, Inghilterra ed Olanda) ambiscono. Intrighi, inganni e complotti farciscono le giornate di Puerto Dorado, in una lotta al potere fra i più astuti capitani presenti sull’isola. IL tutto sotto l’occhio vigile di una nave pirata ancorata all’orizzonte, di fronte a quella piccola terra di tutti e di nessuno.
Di seguito i commenti dei partecipanti alla lettura condivisa, dal gruppo facebook Thriller Storici e dintorni , che ringraziamo per la partecipazione.
Mariagrazia Dicarlo Non avevo mai letto libri sui pirati… è un genere che non mi ha mai attirata… ma ho colto l’occasione di ampliare i miei orizzonti letterali… quindi l’ho presa come una sfida con grandi aspettative… e devo ammettere che “la terra di nessuno” (il primo di una serie di quattro libri) non mi ha delusa… oltre al linguaggio scorrevole, una storia coinvolgente… ogni personaggio ha una propria storia personale… una propria personalità… un proprio carattere… e Gabriele Dolzadelli è riuscito perfettamente ad amalgamare il tutto… offrendo vari spunti di approfondimento!
Fabiola Màdaro Ebbene sì, lo ammetto: questa è la mia prima lettura “piratesca”! Non mi sono mai avvicinata a questo genere (perché poi?!? Mah!!) Proprio per questo motivo, volutamente, non mi sono posta aspettative. E ho fatto bene! Mi sono lasciata trasportare da quest’avventura fantastica, una storia ambientata nei Caraibi, in pieno scontro per la colonizzazione del Nuovo Mondo. Ho amato da subito lo stile dell’autore Gabriele Dolzadelli, un bel ritmo e i continui flashback hanno sempre tenuto viva la mia curiosità.
Sidvester, pescatore legato alla sua terra e alla famiglia, non comprende la scelta di suo fratello Alexander e di molte altre persone di lasciare tutto in cerca di avventura, ma decide comunque di affrontare un lungo viaggio che lo porterà a Puerto Dorado, con l’intento di trovare e riportare a casa suo fratello. Ma lì si ritroverà catapultato in un’avventura inaspettata, piena di intrighi e pericoli, con un segreto nascosto nella giungla e conteso dalle principali potenze d’Europa.
E poi c’è lei, la nave pirata, che sta lì ancorata al largo di quell’isola tanto piccola e tanto ambita, alla caccia forse dello stesso segreto.
Sono rimasta piacevolmente colpita da questa storia ancora tutta da scoprire e non vedo l’ora di proseguire quest’avventura!!!
Roberto Salsi Anch’io sono un novellino delle storie piratesche e ammetto che solo la capacita’ coinvolgente del tsd poteva farmici avvicinare.
Partito dunque con basse aspettative , mi sono trovato coinvolto in una bella storia, scritta egregiamente, dove i personaggi ottimamente caratterizzati si muovevano tra presente storico e passato , saltando da un capo all”altro dell’isola senza mai perdere credibilita’ e mantendo alto l’interesse.
Mi ha spiazzato il finale , che speravo piu’ concludente, pur sapendo che il libro in questione e’ una parte di una storia che prosegue.
Indiscutibile la capacita’ di scrivere di Gabriele Dolzadelli, al quale faccio i complimenti e in bocca al lupo per le sue prossime avventure
Luciana Morganti Faccio fatica ad esprimermi su questo romanzo. Non amo i libri non autoconclusivi anche se, generalmente, hanno almeno un punto fermo. Questo libro invece, è proprio a puntante; per apprezzarlo in pieno avrei dovuto leggere tutti i libri insieme come se fosse un unico tomo.
Dopo di questo ho già letto altri 4 libri e l’emozione che mi hanno ispirato i vari personaggi è svanita, per cui per ora non mi sento invogliata a proseguire. Forse lo farò appena sarà uscito l’ultimo romanzo.
Comunque mi sembra che il romanzo sia ben scritto, con una trama che si intravede interessante, ma credo anche sia troppo lungo.
Vedo in questo autore i “difetti” (almeno per me, magari per altri saranno pregi) della maggioranza degli autori italiani: troppo prolissi, troppe descrizioni che non servono a nulla. Ad esempio, quando mi vengono descritte le prigioni dell’epoca mi piace, anche una breve panoramica del posto in cui si trovano i protagonisti, serve a comprendere meglio il racconto, ma quando Elizabeth entra in una stanza e mi vengono descritti in modo particolareggiato tutti i soprammobili, mi annoio.
Credo che se l’autore, invece di 5 libri, avesse condensato la storia in un unico romanzo, magari anche di 500/800 pagine, il libro sarebbe stato veramente piacevole da leggere: i personaggi avrebbero avuto uno spessore maggiore fin dall’inizio e la storia avrebbe trasmesso emozioni e senso di avventura.
Flavia Zaggia Ho iniziato la lettura di questo libro con molta curiosità perchè era da tantissimi anni che non “affrontavo” il mondo dei pirati e delle loro avventure. Devo dire che Gabriele Dolzadelli è stata davvero una bella scoperta. Un libro, il suo, che si legge molto volentieri, mai noioso o scontato. Ho trovato che l’ingresso dei personaggi con i quali si fa la conoscenza sia ben distribuito nel corso della storia. I protagonisti, sia positivi che negativi, sono ben descritti anche dal punto di vista psicologico. Tutti hanno in comune un passato difficile che li ha portati a Puerto Dorado dove le loro storie si intrecciano tra sotterfugi, mistero e di azione. Un romanzo d’esordio che fa nascere nel lettore la curiosità di leggere i successivi capitoli della storia per capire quale sarà la soluzione del mistero. una nota personale se posso. Ho trovato davvero molto utile l’elenco dei personaggi e la loro breve descrizione che si trova all’inizio del libro. Per me che ho letto non da cartaceo ma con un ebook è stato un’utilissimo strumento per riuscire a collocare i numerosissimi personaggi all’interno delle “fazioni” a cui appartengono. grazie
Arianna Capponi Ci provo… Premettendo che sono di parte perché mi piacciono molto le storie di mare e di pirati, ho trovato questo libro sin da subito molto scorrevole e di facile lettura. Quando ho visto che sarebbero stati messi in ballo tanti personaggi con storie diverse ho pensato che sarebbe stato noioso seguire le vicende di ognuno, invece Gabriele ha saputo farli interagire tutti in modo fluido ed armonioso. Anche l’aspetto psicologico dei personaggi è stato presentato in modo molto coinvolgente. Leggendo questo libro mi sono tornati in mente i racconti di Salgari, l’isola del tesoro e addirittura qualche vicenda mi ha fatto pensare ai pirati dei Caraibi. Personalmente ho seguito la narrazione così bene che sono curiosa di sapere cosa accadrà in seguito. Ora sto leggendo altri libri ma tornerò su questa serie al più presto.
Noelia Costa Avevo questo libro in coda già da un bel po’ di tempo, finalmente, grazie a questa condivisa, mi sono decisa a leggerlo.
Inizialmente l’ho trovato piuttosto “piatto” e lento, anche se si leggeva facilmente con un linguaggio appropriato allo stile del libro.
Solamente a metà libro circa, la storia si fa realmente interessante,per quanto mi riguarda, tant’è che sono arrivata alla fine senza rendermene conto.
In sintesi la storia è scritta in modo semplice scorrevole e piacevole da leggere, ma non mi ha convinta del tutto, forse perchè è ambientata in un contesto storico che non è tra i miei preferiti e forse perchè non amo le storie di pirati…
Comunque continuerò a leggere i libri successivi, voglio sapere come si conclude la vicenda, e magari mi farà cambiare opinione.
Alessandra Ottaviano Il libro lo classifico come un romanzo d’avventura con ambientazione storica. Le storie di pirati hanno sempre il loro fascino, ammetto di non amare particolarmente questo genere, è il primo libro che leggo questo, ma ero incuriosita. È bello mettersi alla prova ogni tanto e leggere qualcosa che esula dalle mie solite letture e non mi è dispiaciuto visto gli elementi accattivanti che lo compongono: pirati, avventura, mistero, isole inesplorate e un segreto sepolto nella giungla. La scrittura è semplice, scorrevole e diretta, arricchita dall’inserimento di molti flashback che riescono a tenere alta la tensione e servono anche a far conoscere meglio i personaggi principali e le loro vicissitudini. Sidvester intraprende questo viaggio perso Puerdo Dorado spinto dal desiderio di ritrovare il fratello scomparso nel nulla. A colpirmi in particolare è stata l’ambientazione ovvero questa isola sperduta nel mar dei caraibi, terra di nessuno ma colonia ambita da tanti. Poi anche le personalità dei due fratelli diametralmente opposti, presuppongono un modo di intendere la vita completamente diverso. In alcuni punti ho faticato però a tenere il filo della storia per via dei tanti personaggi, ma questo è un mio limite che si ripresenta nelle storie troppo affollate. Il finale è totalmente aperto, nessun interrogativo viene svelato quindi per comprenderlo si deve proseguire nella lettura.
Layla Cavallaro Romanzo molto “maschile” dove il protagonista principale è Puerto Dorado.
Il primo volume di questa saga non è autoconcludente e mi ha lasciato un po’ l’amaro in bocca ma devo dire che la storia è trascinante intrisa di suspense tra porti affollati, taverne fumose, tesori misteriosi, pirati avidi di bottini, filibustieri bellici, donzelle di carattere e via dicendo.
La scrittura è molto fluida e limpida.
Lo scozzese John Mc. Kenzy, con la sua gamba di legno, mi ha ricordato Hector Barbossa, protagonista de “I Pirati dei Caraibi”.
Nicolò Giovanni Marino Ho sempre amato le storie sui pirati, sin da piccolo ho letto i romanzi di Salgari. La storia intessuta da Gabriele è davvero avvincente, piena di colpi di scena, proprio come piace a me, aiutate da uno stile narrativo molto scorrevole e il finale a sorpresa fa sicuramente da trampolino per il sequel. Bravo
Sara Quiriconi Ho sempre partecipato alle condivise perché mi piace leggere confrontando i pensieri e gli approfondimenti. I libri sui pirati mi hanno sempre attirato ma ancora non avevo letto nulla. O meglio..è un po’ che Sid e Alexander hanno approdato sul mio e-book. Avevo iniziato la lettura lasciandola però prima della metà perché non mi prendeva ma volevo riprenderla quindi la condivisa è proprio arrivata nel momento giusto..
Gabriele riesce a scrivere e descrivere bene storia e personaggi inizialmente l’ho trovato un po’ piatto. Troppe descrizioni e fatti raccontati del passato che però non mi rendevano appassionante la lettura. Poi ecco la scintilla e conosciuti personaggi e luogo ecco che la storia prende vita e voli alla fine.. Fine…..non ci possiamo scrivere la parola fine, ci sono troppe cose lasciate in sospeso per proseguire l’avventura nel secondo capitolo. Ecco forse troppe.. Credo che proverò più in là a leggere anche il secondo anche x sapere come di evolveranno le vicende di Sid..
Buona lettura!
Maria Marques Un viaggio alla ricerca di qualcuno disperso in un luogo esotico,diventa il pretesto per descrivere un mondo a cavallo tra la storia dei pirati e la fantasia e,come sempre accade,un modo per crescere ed aprire gli occhi su realta’ differenti da quelle legate alla vita quotidiana,fatta di certezze,ambienti conosciuti,visi famigliari e la prospettiva di un matrimonio,forse osando talvolta alzare gli occhi verso l’orizzonte per guardare e sognare le navi che solcano il mare.La fantasia dell’autore crea Puerto Dorato,immaginaria isola,la “terra di nessuno” del titolo,dove convivono personaggi di varie nazionalita ‘.Una convivenza forzata che si presta ad intrighi politici e personali,mentre una nave pirata e’ in attesa,forse di quel segreto di cui,tutti sono alla ricerca. In questo modo si rientra nel topos tipico dei romanzi sui pirati, con il tesoro nascosto da riportare alla luce .Anche se il tesoro per il protagonista e’ il fratello,mentre per gli altri personaggi e’ qualcosa ,si suppone, di economicamente rilevante. Sebbene Sidvester sia il protagonista,l’attenzione del lettore si disperde tra tutti i personaggi, tantissimi personaggi,tutti legati in qualche modo all’isola e,le cui vicende,vengono narrate per mezzo di flashback.La contrapposizione tra i caratteri dei due fratelli e, la scoperta da parte del prosaico (ed un po’ noioso) Sid,della nuova vita di Alex, rende quest’ultimo il personaggio piu’ misterioso e per questo il piu’ interessante.Un libro che si legge velocemente, complice uno stile semplice e gradevole.Il difetto principale , se si puo’ definire tale, e’ che il libro non finisca,ma termini improvvisamente,lasciando il lettore disorientato con una sensazione di incompletezza,di non conclusione che pregiudica una valutazione della trama e dell’ evolversi dei personaggi,obbligando alla lettura degli altri volumi.
Roberto Orsi La trama architettata da Gabriele Dolzadelli per questo suo primo libro della Saga Jolly Roger mi ha colpito molto. Amo le storie di pirati, le storie di conquista di terre esotiche da parte di potenze del passato. In un’ambientazione di fantasia, su un’isola caraibica, molti personaggi di nazionalità diversa intrecciano le loro storie. Olandesi, Francesi, Inglesi, Scozzesi, Spagnoli, Corsari diventati Pirati, affrontano la vita sull’isola alla ricerca di qualcosa di misterioso, custodito all’interno della giungla inesplorata e disabitata (?). Doppio gioco, tanta azione, molto dialogo, diversi flashback utilizzati all’uopo per poterci presentare le sfaccettature dei personaggi. Forse, volendo trovare un difetto, che magari per alcuni non è tale, manca un “personaggio principale”. Tutti si muovono sullo stesso filo senza trovare uno che spicchi al di sopra degli altri. Almeno non in questo primo volume. Chiaro che si tratta di una saga e che quindi la fine del primo libro lascia molto in sospeso, come una serie tv che chiude l’ultima puntata lasciando tanti interrogativi nella testa di chi l’ha seguita. Anche a me ha lasciato la curiosità di voler proseguire nella lettura dei successivi capitoli.
Sara Valentino Il primo di una saga di quattro romanzi Jolly Roger il suo titolo .. e cos’è jolly Roger? La bandiera dei pirati un teschio e due tibie incrociate
Mi sono inabissata in atmosfere piratesche( sebbene l’atmosfera e l’azione non sia proprio quella di battaglie tra vascelli pirati in alto mare) qui a Puerto Dorado nel 1670, sullo sfondo lo scontro per la colonizzazione del Nuovo Mondo; ho seguito Sid partito per cercare suo fratello Alexander e con lui ho vissuto questa avventura.
Gabriele Dolzadelli ha scritto un romanzo avventuroso mescolando storie ed un pizzico di storia e lo ha fatto attraverso una scrittura curata e fluida.
Le immagini sono particolarmente vivide soprattutto degna di nota la descrizione fisica dei personaggi…ed un leggero languorino per i piatti tipici non può certo mancare.
Un appunto sui personaggi, sono veramente parecchi ed un aiuto importante è stata senza dubbio la legenda iniziale , credo che sarebbe stato meglio a questo proposito leggere il cartaceo; l’autore ha comunque saputo intersecarli senza perdere di vista nessuno di essi all’interno del romanzo.
Ho sentito il rumore degli spari nonché lo stridere delle lame che si scontrano durante le battaglie.
Ho apprezzato in maniera particolare le atmosfere tetre e pericolose della giungla e della miniera alla ricerca di un misterioso ed ambito tesoro.
Mi è rimasta una domanda.. sarò più Alex o Sid? Credo entrambi .. un desiderio di sicurezza corredato dallo spirito di follia che spinge l’essere umano ad intraprendere una volta ogni tanto una strada diversa
Non amo particolarmente le saghe, se no altro perché non riesco , per un mio personale limite , a leggere lo stesso autore per più romanzi consecutivi; un difetto quindi è proprio la conclusione che lascia presagire in maniera fin troppo vivida che ci sarà un seguito. Naturalmente sono curiosa di sapere che sorpresa ha riservato per noi l’autore nella prossima avventura.
Eliana Corrado Jolly Roger è il primo libro di Dolzadelli che leggo, ma non il primo sui pirati.
Mi ha affascinata e interessata molto il contesto storico in cui è ambientato e di cui poco avevo letto e che l’autore ha saputo ben restituire senza per questo essere didattico o didascalico.
L’inizio l’ho trovato abbastanza lento, poco coinvolgente e questo, forse, mi ha rallentato la lettura, come se gli mancasse ritmo. Poi via via le cose si sono fatte più interessanti, i fatti narrati si intrecciavano e la voglia di capire dove si volesse andare a parare l’ha fatta da padrone.
I personaggi sono veramente tanti, però l’autore riesce abbastanza bene a tenerli tutti sulla scena, sebbene non ci sia un personaggio su cui focalizzare l’attenzione e questo, forse, è un difetto, dato che una saga dovrebbe prevedere un’evoluzione, nei successivi volumi, non solo, e non tanto, della storia, ma anche e soprattutto dei personaggi.
Di sicuro non mi è piaciuta la conclusione così aperta, forse troppo. Io amo le saghe, ma quelle in cui mi affeziono ai personaggi, non alla singola storia del singolo episodio che, per me, come preferenza, deve terminare in un certo modo, o lasciare solo qualcosina di “sospeso”.
In tal senso, quindi, non la definerei proprio una saga, quanto una storia a puntate, ecco.
Ciò che, però, mi è mancata del tutto è l’avventura, non ce n’è, non ne ho riscontrata, e per una storia di pirati sarebbe dovuto essere l’elemento fondante, sebbene ci siano altri libri successivi che ne completano la serie e la storia.
Certo, la curiosità di conoscere l’esito di tutto c’è, e chissà che non scelga, più in là, di approdare anche agli altri libri.
Norma Mantegazza Anche per me è il primo romanzo di pirati ma già leggendo la trama ho capito che sarebbe stata una piacevole lettura.
Catapultata con Sid alla ricerca del fratello in un’isola del mar dei Caraibi, grande come un fazzoletto, che a quanto pare nasconde un tesoro o un segreto talmente importante che è conteso da tutti i colonizzatori. Nonostante i molti personaggi (molto utile la legenda iniziale) le descrizioni sono molto accurate sia fisicamente che nel carattere. I flashback sono stati molto utili a introdurre i vari personaggi con le loro storie. Una lettura scorrevole tra intrighi politici, storie d’amore e avventure alla ricerca del tesoro nella jungla. Un finale che lascia intendere che la storia non finisce lì…..e non vedo l’ora di leggere il seguito.
Nunzia Procida Anche per me prima esperienza “piratesca”.
Innanzitutto sono contenta di aver letto un testo scritto in maniera fluida, con periodi sintatticamente corretti e mai inutilmente ridondanti. La lettura scorre, quindi, veloce e l’attenzione si mantiene alta proprio perché l’avventura – che ce n’è tanta – non manca pagina dopo pagina. Bello il finale che si propone come semplice momento di pausa per il volume successivo
Patty Bra Questo è il primo libro di una saga piratesca, lo definirei pertanto d’introduzione ai personaggi e di preparazione alla storia vera e propria. E’ un libro ricco, molti personaggi, molti intrighi vendette che nascono dalla fantasia dell’autore per immergersi nella realtà storica, passando attraverso oggetti e personaggi. Riconosciamo subito un’isola caraibica, colonizzata, dove ci sono le quattro Nazioni Europee più forti che vogliono predominare sugli altri. C’è qualcosa che tutti vogliono e nessuna trova, però non è ben chiaro cosa sia. E’ difficile inquadrare i vari personaggi, perché sono molti e Gabriele usa i capitoli per saltare da uno all’altro, certo dando una panoramica più completa, ma nello stesso tempo lasciando in stand by gli altri, unta tecnica usata da molti, se guardiamo i grandi classici, quindi non lo ritengo un difetto, anzi ti tiene incollata alle pagine. La lettura è scorrevole, aiutata da una scrittura semplice e non appesantita da termini troppo tecnici. Gabriele ha creato una bella storia, avvincente, ma dovrebbe arricchirlo con le emozioni, è bravissimo con descrizioni minuziose, visive, ma non passa il sentimento dei personaggi e questo, per me, manca per renderlo un libro grandioso. Per esempio quando Elisabeth racconta del suo amore per Alexander, finché non ho letto la controparte, ero convinta che parlasse di un amore platonico, nato e cresciuto nella testa di una giovane ragazza, ancora acerba per conoscere l’amore. I personaggi sono approfonditi, di ognuno ci svela il passato per arrivare al presente e spiegare la loro presenza sull’isola. Gabriele non ci fa mancare il rovescio della medaglia, mettendo scene forti di torture, avvelenamenti e tradimenti, prova di una sua attenta documentazione, ma non scende nei dettagli, da invece l’input all’immaginazione del lettore a pensare il peggio. Il finale è lasciato aperto, non svela troppo e invita a continuare la lettura col secondo libro della saga, perché la curiosità è stata stimolata. Riassumendo l’ho trovata una lettura interessante e per gli amanti dei pirati da non perdere.
Tiziana Magnanti Ho letto tutti i romanzi di Salgari da ragazzina e non potevo non leggere una saga piratesca, certa di ritrovare quelle atmosfere esotiche. L’inizio del romanzo è lento, sembra non lasciare spazio all’azione, ma credo che questa la farà da padrona negli altri romanzi della saga. Essendo abituata alle interminabili serie televisive, mi piacciono i romanzi che lasciano “col fiato sospeso” in attesa della nuova stagione. Per un giudizio più accurato aspetto la fine della saga, non vorrei restare delusa dal finale. Trovo, però, che sia più un libro cartaceo che non e-book, per via dei tanti personaggi che hanno bisogno di essere ricontrollati spesso (anche avendo fotografato l’elenco non è stato agevole controllarlo) e per via del mio bisogno di collocare bene le date all’inizio dei capitoli, sfogliare un cartaceo è sempre meglio che saltellare in un e-book.
Cristina Pozzi Arrivo tardi, quando tutto o quasi è già stato detto. Ho letto tutti i precedenti commenti ed ho l’impressione di essere l’unica a detestare il genere avventura e affini… sono partita quindi molto prevenuta, anche se incuriosita, e come aggravanti ho avuto il poco tempo che in questo periodo ho da dedicare ad una lettura continuativa e prolungata e l’uso dell’e-book, che rende difficili gli approfondimenti. Ho apprezzato in itinere qualche particolare descrittivo e varie ambientazioni, ma se devo essere sincerissima non me ne è rimasto molto e non sono riuscita ad identificarmi con nessuno dei moltissimi personaggi. Gabriele perdonami, prometto di impegnarmi di più la prossima volta!
Jessica Pennini Anche per me è stata la prima avventura a farmi avvicinare al mondo dei pirati ed è stata una piacevolissima scoperta. La scrittura di Gabriele si legge bene ed è molto scorrevole. Per quanto riguarda i protagonisti li ho trovati ben caratterizzati da tutti i punti di vista e inseriti magistralmente all’interno della storia. Sono rimasta colpita piacevolmente dal modo in cui Gabriele sia riuscito ad incastrarli tutti in modo tale da non rendere pesante la lettura. Il finale mi ha lasciata con la curiosità di continuare per sapere come si evolverà la storia. Molto apprezzato, complimenti!
Daniela piazza Il libro mi è piaciuto molto, ho apprezzato le atmosfere, ho trovato i personaggi interessanti e ben delineati e la trama intrigante e misteriosa al punto giusto. Le storie piratesche sono state il mio primo amore (Salgari, naturalmente) è mi è piaciuto ritrovarle. Complimenti, Gabriele! Quello che però non mi è andato giù, come già sai, è stato il finale non sospeso, tronco proprio. Nel momento in cui mi stavo veramente immedesimando nella storia.. zac.. finisce tutto. E senza che almeno una sottotrama sia in qualche modo conclusa. Non mi dispiacciono le saghe, in realtà, però solo se ognuno dei volumi è autonomo e presenta una sottostoria completa. Avrei preferito un volumone da 2000 pagine, ma penso che la soluzione migliore fosse quella che mi è stata messa davanti quando ho consegnato Il Tempio della luce per l’editing. Responso: “Bello, bellissimo. Ci è piaciuto molto! Ora bisogna dimezzarlo!”
Jolly Roger – La terra di nessuno