Ritorna il nostro appuntamento mensile con la rubrica personaggi tv, oggi “incontreremo” una donna protagonista di una serie tv molto seguita e che ha avuto un ottimo successo. La serie in questione è “L’altra Grace” tratta dall’omonimo romanzo di Margaret Atwood (“Il racconto dell’ancella” vi dice qualcosa?) e ispirato a una storia vera.
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Il romanzo della Atwood, quindi di conseguenza la miniserie, sono ispirati a un fatto di cronaca nera avvenuto nel 1843 in Canada. Thomas Kinnear e la sua governante Nancy Montgomery furono ritrovati senza vita, brutalmente assassinati.
Furono due i domestici ad essere accusati e processati per il duplice omicidio: James McDermott (20 anni) e per l’appunto Grace Marks (16 anni), la futura protagonista del romanzo e della miniserie.
Grace era la prima di nove fratelli, originaria di Ulster in Irlanda, con la sua famiglia, si trasferì in Canada nel 1840, tre anni prima del terribile omicidio. La madre morì, purtroppo, durante la traversata; il padre, uomo violento e alcolizzato, la abbandonò a se stessa. Si ritrovò quindi orfana di madre con un padre assente in un paese che non aveva di certo buon occhio per gli immigranti. Fu assunta come domestica presso la residenza di Kinnear e vi restò fino al giorno in cui le sue mani si macchiarono del sangue delle due povere vittime.
Le prove a carico della giovane ragazza erano contraddittorie e labili e basate soprattutto sulle parole di accusa di McDermott, suo amante. La Marks fu interrogata innumerevoli volte, gli investigatori volevano arrivare a scoprire il movente del terribile crimine, ma durante il processo Grace si preoccupò soprattutto di sottolineare le sue difficili condizioni di vita e la sua triste infanzia, forse in un vano tentativo di impietosire la giuria.
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Di fatti, nulla nella testimonianza della ragazza lasciò ipotizzare un possibile movente, un indizio che potesse svelare il mistero circa le sue azioni. Il processo all’epoca ebbe un clamore “mediatico” inaspettato e da lì iniziarono a circolare voci e leggende: c’era chi affermava che Grace era affetta da una malattia psichica (l’odierno disturbo dissociativo d’identità), a detta di altri la ragazza semplicemente simulava un disturbo mentale nel tentativo di sfuggire a una sicura condanna a morte.
Altre teorie, sicuramente assurde, la vedevano protagonista: c’era chi sosteneva che la migliore amica di Grace, Mary Whitney, morta anni prima (la scena della morte di Mary nella serie è abbastanza forte) fosse in realtà viva, secondo queste voci Mary aveva rubato l’identità di Grace che invece era morta.
La seconda teoria, probabilmente anche più insensata della prima, voleva Grace posseduta dallo spirito di Mary, il quale avrebbe spinto la ragazza a commettere l’omicidio. La verità non venne mai fuori e, nonostante ciò, la Marks fu condannata a 30 anni di reclusione che trascorse chiusa in un manicomio prima, in un carcere dopo.
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È una storia sicuramente molto triste soprattutto perché ad oggi quella verità non svelata rimane tale.