Recensione a cura di Roberto Orsi
“Ero stata promessa in sposa ad Atanasio, fratello minore del Duca. Lui e mio padre si erano incontrati più volte per accordarsi e infine avevano sottoscritto il Verbum, la promessa di nozze. E poi, un giorno cominciato come qualsiasi altro, qualcuno era venuto a portare la notizia che lui e i suoi compagni erano stati attaccati da una banda di briganti mentre rientravano da una battuta di caccia”
Il classico bivio che cambia una vita. Quella di Leonora. Il padre l’ha promessa in sposa al fratello del Duca Sergio IV di Napoli. Quando si scopre che Atanasio è rimasto vittima di un agguato, la vita di Leonora deve seguire un nuovo percorso.
Il Duca, che ha promesso a suo padre un futuro radioso per la figlia, trova un’altra soluzione: Leonora andrà in sposa a un cavaliere Normanno del seguito del Conte Rainulfo Drengot.
È il principio del XI secolo e i territori campani sono divisi tra i possedimenti del Duca Sergio e i longobardi di Pandolfo IV. Sergio cerca l’alleanza del popolo normanno e di Rainulfo concedendogli la roccaforte di Aversa con il titolo di conte e la mano della sorella Sichelgaita.
Leonora viene promessa sposa a Eric, giovane aitante cavaliere dell’esercito normanno, con alle spalle un passato burrascoso. Eric si è unito alle truppe di Rainulfo in Italia, lasciando la terra di origine dove un fatto increscioso lo ha messo in cattiva luce con alcuni signorotti locali che ne vogliono la testa.
“Possibile che una donna alla quale non aveva mai rivolto la parola si fosse insinuata così a fondo nei suoi pensieri?”
Il matrimonio combinato ben presto si trasforma in un matrimonio di sentimento vero e autentico. Rainulfo Drengot e il Duca Sergio di Napoli concedono a Eric il titolo di Conte di Ponteripa dopo averlo riconquistato dai longobardi. Eppure, l’unione tra i due e le ricchezze dei loro possedimenti è invisa a qualcuno che intende rovinare il matrimonio e la vita dei due protagonisti.
Le difficoltà non tardano ad arrivare, l’unione viene spezzata in modo malvagio e subdolo. I due saranno costretti a rincorrersi per ritrovarsi.
“Rialzò la testa e fissò il buio della notte. Sarebbe fuggito, avrebbe lottato, e si sarebbe ripreso ciò che era suo.”
“Rubino rosso sangue” è una storia di riscatto e di coraggio. La storia di una donna, Leonora, che non si arrende nelle difficoltà. Nata come pedina da muovere sullo scacchiere politico del tempo, per tracciare una linea ereditaria dettata unicamente da ragioni di convenienza. Una storia che mette al centro il sentimento e la tenacia di chi desidera.
Non siamo però di fronte a un romance dai toni troppo languidi. Non mancano intrighi di corte, processi e condanne, prigionie e sevizie, oltre a combattimenti che riecheggiano scene di cappa e spada, tra inseguimenti a cavallo e agguati su sentieri di campagna.
L’impianto storico è preciso e fa riferimento a quel periodo dell’alto medioevo che rimane tutt’oggi affascinante anche, e soprattutto, per la mancanza di fonti complete. L’autrice si inserisce nelle pieghe della Storia con un racconto credibile e ben amalgamato al contesto. Una scrittura fluida e lineare che non si perde in troppe descrizioni ma analizza principalmente i sentimenti dei protagonisti, alternando il punto di vista di Leonora e di Eric tra un capitolo e l’altro.
Non mancano dettagli relativi agli usi e costumi del tempo, con riti e celebrazioni che nel tempo si sono trasformati raggiungendo i giorni nostri, anche in forme diverse ma con lo stesso fascino di un tempo.
“La mia vita era stata scritta da altri. Avevo seguito da sempre soltanto un sentiero tracciato, poggiando i passi uno dopo l’altro, senza rischi, senza dubbi, senza interrogarmi su cosa fosse giusto e sbagliato. Ma ora mi apprestavo a lasciare quel percorso.”
La storia di due vite e due anime. La storia di un sentimento senza tempo che affronta insidie e difficoltà in un contesto difficile come quello medievale.
Trama
Nell’incalzante tumulto del XI secolo, in una Campania segnata da intrighi e alleanze incerte, Leonora si ritrova prigioniera di un destino scritto da altri: un matrimonio combinato sulla scacchiera degli scontri tra Normanni, il Ducato di Napoli e i Longobardi del Principato di Capua. Ma la sua storia non è solo quella di una pedina sacrificabile. È il racconto di una donna coraggiosa, costretta a adattarsi a un mondo estraneo ed ostile. Quando sembra che la sua vita abbia finalmente trovato un equilibrio, un oscuro complotto e una tragedia improvvisa la catapultano in un vortice di mistero e tradimento obbligandola ad allontanarsi da quel nuovo marito che sta imparando ad amare.