Viaggio nella storia

Storia del Giubileo, tra luci e ombre (seconda parte)

Articolo a cura di Matilde Titone

Per concludere questo excursus sul Giubileo mi permetto di aggiungere alcune curiosità:

1450

Fu un anno giubilare particolarmente remunerativo per osti, banchieri e commercianti che traevano vantaggio dall’afflusso di pellegrini, ma anche per le casse di Cosimo de’ Medici, tesoriere papale.
Papa Niccolò V fu infatti il primo a stabilire che chi non poteva raggiungere Roma in pellegrinaggio avrebbe potuto ottenere l’indulgenza in cambio di denaro. Se fu un anno fortunato per l’economia romana, lo fu un po’ meno per i pellegrini, funestati da un’epidemia di peste e da una tragedia abbattutasi sul ponte S. Angelo. Nella calca e a causa – pare – di alcuni cavalli imbizzarriti, si creò panico tra la folla e molti fedeli finirono schiacciati, o caddero nel Tevere ghiacciato. Morirono circa 200 persone.


1500 

Fu raggiunto l’apice della corruzione. Indetto da Papa Alessandro VI Borgia, nonostante gli scandali che avevano contraddistinto il suo pontificato, il pontefice stabilì un rigido cerimoniale religioso introducendo l’apertura della Porta Santa nelle quattro Basiliche giubilari. Questo, mentre il figlio Cesare veniva nominato “gonfaloniere e capitano generale di Santa Romana Chiesa”.


Tolta la facciata, il Papa non si curò granché della salute delle anime. Nel clima lugubre calato a Roma, furono persino organizzate delle corride in Piazza San Pietro, con sei tori da colpire con frecce e spada: tra i toreri c’era, naturalmente, anche il Duca Valentino, ovvero Cesare Borgia.


1525

In piena crisi per la protesta di Lutero, il Papa Clemente VII indisse il Giubileo invitando anche i Riformatori a partecipare per un’opera di riconciliazione. Quell’anno si ebbe poca partecipazione all’evento, i protestanti benché invitati non intervennero anzi trassero spunto per una feroce critica alle indulgenze.


1600

L’apertura della Porta Santa per il Giubileo del 1600 si svolse con una settimana di ritardo: non (come da tradizione) alla vigilia di Natale dell’anno precedente, il 24 dicembre 1599, ma il 31 di quel mese, perché Papa Clemente VII era stato colpito da un attacco di gotta.

Nonostante i problemi di salute del pontefice, quel Giubileo si svolse all’insegna della devozione e della sobrietà. Fu però anche l’anno del pubblico rogo in Campo de’ Fiori di Giordano Bruno giudicato eretico e condannato dal Tribunale dell’Inquisizione.


1675

Clemente X ribadì il divieto, già formulato un secolo prima da Gregorio XIII, di aumentare i prezzi degli alloggi e di sfrattare i cittadini per far posto ai pellegrini. Inoltre, furono sospese le lotte dei tori nel Colosseo.


1725

Benedetto XIII bandì il gioco del lotto, ma si dimostrò più indulgente con coloro che assumevano tabacco all’interno di San Pietro (fino a quel momento passibili di scomunica).

Persino i sacerdoti si concedevano infatti il “lusso” di fiutare tabacco in chiesa, una consuetudine importata dalle Americhe che stava prendendo piede anche in Europa. Già Urbano VIII, nel 1625, aveva vietato ai ministri di Dio questo vizio.


1875

Il Giubileo si svolse normalmente come previsto, anche se lo Stato Pontificio era appena stato annesso al Regno d’Italia dai Savoia con la Breccia di Porta Pia (1870). Le celebrazioni si svolsero sotto tono e la bolla con cui venne inaugurato l’Anno santo denunciava “gravi calamità della Chiesa e di questo secolo”.
Pio IX, rinchiusosi in Vaticano come volontario prigioniero per protesta contro gli “usurpatori” piemontesi, non partecipò a nessuna cerimonia di apertura e quell’anno non ci fu alcuna celebrazione ufficiale. Ma il pontefice concesse comunque l’indulgenza plenaria in tutto il mondo, a chi avesse visitato determinate chiese.


1950

Fu il primo Giubileo in cui i pellegrini poterono spostarsi con gli aerei e gli effetti si videro. In quell’anno accorsero a Roma oltre 2 milioni e mezzo di persone, un vero record (forse legato anche alla canonizzazione di Maria Goretti e alla proclamazione del dogma dell’Assunzione della Madonna, che si tennero in quell’occasione).


2000

Papa Giovanni Paolo II estese l’indulgenza anche a chi seguiva le celebrazioni tramite radio e televisione.

Se poi vorrete vi porterò a conoscere le sette Basiliche Giubilari romane percorrendo un itinerario a Roma molto famoso: il giro delle sette Chiese.
Ma se poi proprio vi dovesse far piacere faremo insieme anche un altro percorso attraverso Chiese meno note, una Roma meno turistica a volte, andando a visitare le 13 Chiese proclamate Giubilari per il 2025 da Papa Francesco.

Tranquilli, lo faremo in varie tappe altrimenti rischiamo di stancarci veramente tanto, solo il giro delle sette chiese copre 20 kilometri, l’altro copre non solo la città di Roma ma anche l’Agro romano!

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