Narrativa recensioni

La biblioteca dei fisici scomparsi – Barbara Bellomo

Recensione a cura di Raffaelina Di Palma

Roma, 1938

“Il professore Majorana, Ordinario di Fisica Teorica all’Università di Napoli, è misteriosamente scomparso, si valuta l’ipotesi del suicidio. Un lungo brivido le corre lungo la schiena e intanto legge, avidamente, ogni notizia riportata nell’articolo. […] Il cuore le batte veloce. «Ettore, ma che mi combini?»

Ida legge l’articolo con il cuore in gola, mentre davanti ai suoi occhi scorrono le immagini di Ettore Majorana nella biblioteca di via Panisperna, nel suo periodo migliore, curvo sui fogli per ore a scrivere formule su formule, coi capelli impomatati, pantaloni scuri e camicia bianca.

L’ispirazione iniziale di questo romanzo è, dunque, la vicenda sconvolgente e ancora dibattuta del fisico siciliano Ettore Majorana.

Ida Clementi, è la protagonista della storia che ci racconta Barbara Bellomo, edito da Garzanti, la figura romanzata della bibliotecaria di via Panisperna.

È lei che dà ritmo alla storia, ai personaggi, a Roma e alla sua Sicilia senza stereotipi. C’è una storia d’amore, ma c’è anche una profonda ricerca di quello scorcio di storia di un’Italia scomparsa insieme con una intera generazione.

Anche se con l’inserimento di alcuni personaggi di fantasia, l’autrice, però, ci racconta la cronaca precisa e reale degli avvenimenti che si accavallarono in quell’epoca: visti proprio attraverso gli occhi di Ida, una giovane donna attratta dalla vita, ma tristemente consapevole dei limiti che la società impone al suo sogno di libertà e di indipendenza.

Una pagina di Storia, che riguarda l’attività di un gruppo di giovanissimi ricercatori negli anni in cui l’Italia conosce il fascismo e il dominio di Mussolini.

Grazie all’interessamento del fisico Orso Mario Corbino, già ministro, senatore e direttore del Regio istituto di fisica dell’Università di Roma, il quale riconoscendo le qualità di Enrico Fermi si attiva perché sia creata, nel 1926, la prima cattedra italiana di fisica teorica.

Gli spazi nei quali si muovono i personaggi sono le aule dell’istituto di Fisica dove, questo gruppo di geni, sotto la guida di Enrico Fermi, riesce a  portare a termine il primo esperimento nucleare.

Da qui l’appellativo: “I ragazzi di via Panisperna”.      

Basta un ricordo, una foto, uno scambio di confidenze, una sconfinata infelicità, per ricordare ciò che si è lasciato; come una porta non chiusa. Allora, i ricordi scivolano verso quel punto fermo, con quella consapevolezza di cose lasciate in sospeso per riaprire, ogni volta, uno spiraglio di speranza.

Le storie personali dei protagonisti si colorano di intense e appassionanti emozioni. La lettura è fluida e veloce in alcuni passaggi diventa struggente; tiene il lettore legato alla scorrevolezza delle parole rimanendo incollato all’affascinante mondo del gruppo di via Panisperna: giovani entusiasti, che hanno lasciato un segno profondo del loro passaggio nella storia della scienza e dell’umanità.

Uno scorcio storico, molto significativo, che ruota intorno alla scomparsa del grande scienziato Ettore Majorana: una storia controversa, di scoperte decisive per la Storia Mondiale.

Attraverso gli occhi di Ida, conosciamo un periodo luminoso e promettente della ricerca scientifica italiana che, però, si contrappone al contesto oscuro delle tensioni politiche e sociali: l’ombra cupa del fascismo incombe con i suoi artigli, sull’atmosfera culturale accademica e sulla vivacità intellettuale, versando su di essa inquietudini e compromessi.

Ida, figura di spicco di una storia d’amore particolare. Un segreto di famiglia, che  riporta indietro costumi e tradizioni, un modello di società difficile da estirpare che, in quei trent’anni, mentre portano l’Italia e l’Europa fuori dalla guerra, inizia a sgretolarsi, soffiando via secoli di polvere.  

“Non sapevano allora come la Storia con la S maiuscola sarebbe entrata prepotentemente nelle loro vite disperdendoli per sempre, né forse immaginavano che i loro studi avrebbero rivoluzionato la fisica nucleare e i futuri equilibri mondiali, né che gli anni seguenti a quella foto tutti loro avrebbero ricoperto incarichi prestigiosi, in Italia o all’estero.”

Quando conosce l’intraprendente gruppo di giovani fisici, tra cui Ettore Majorana, del quale diventa amica, Ida, capisce cos’è la passione profonda per il proprio lavoro e cosa significhi lottare per la libertà e l’indipendenza, non soltanto personale, ma per un intero popolo. 

Con Alberto, uno studente di ingegneria, conosce anche l’amore. Quando però Majorana scompare misteriosamente e Alberto le preferisce un’altra donna, le sue certezze si frantumano. Non le resta che piegarsi al volere del padre-padrone che, a suo parere, ha trovato per lei il marito perfetto. Non è rilevante se lei non lo ama, l’amore non è altro che un’ illusione. E quando un nuovo dolore sconvolge la sua vita, l’unico suo appiglio per non farsi schiacciare lo trova proprio nel passato, nel ricordo di Alberto, al tempo in cui tutto era creatività e promesse e lei era felice. Adesso tutto è contro di loro, le loro vicende umane si sviluppano travolgendoli, mentre attraversano le strade della storia.

“È strano che quando uno ha un problema non gli importi cosa accada nel mondo. Tutto ruota intorno a un unico pensiero, ossessivo, e ogni altra cosa perde colore e appare lontana.”

Un romanzo coinvolgente in cui i misteri della fisica si incrociano con la vita di una donna alla ricerca di se stessa: in un momento in cui le donne sono costrette a subire un mondo di regole repressive e maschiliste. I “ragazzi” di via Panisperna, rappresentano lo spaccato di un mondo nuovo e uno sprone per tentare di vivere appieno la propria vita e possibilmente cambiarne il senso.

“Non è importante dove sia Ettore. È importante solo che sia stato e che il mondo lo ricordi come grande e indiscusso fisico e per le sue ricerche e la sua comprensione della fisica teorica. Ida annuisce soddisfatta. «Hai ragione, non ci si dovrebbe mai intromettere nella vita di nessuno. Facciamo allora al contrario. Se sai dov’è, digli che se vuole lo rivedrei volentieri», e ride.”

Pro

Una forma di scrittura, che affascina e stimola, capace di far combaciare eventi storici con la forza della narrazione. Una trama molto ben bilanciata nei due spazi temporali: un incastro perfetto, tra storia, tradizione, scienza e memoria, che racchiude un mistero rimasto irrisolto.

Contro

Troppi salti temporali. Per dare dinamismo alla trama non sono necessari.

Trama

L’odore dei libri si mischia alla polvere  del gesso delle lavagne. Ida sa bene che la biblioteca di via Panisperna è un luogo speciale. Da quando lavora lì la sua vita è cambiata. Tra quelle aule, rubando nozioni di fisica agli studiosi più importanti della materia, ha assaporato l’indipendenza e la libertà. Cosa non comune per una donna nell’Italia degli anni Trenta. Lì ha incontrato lo studioso Ettore Majorana di cui è diventata amica. Lì ha incontrato Alberto e l’amore più grande che si possa provare. Ma all’improvviso tutto cambia. Il padre ha scelto per lei un marito e non le resta che celare sotto mille strati di rimorsi un grande segreto. Nel frattempo il gruppo di giovani fisici si divide, fino alla misteriosa scomparsa  di Majorana. È la fine di un’era. Sono passati tanti anni da allora, Ida ormai è una donna adulta. Eppure è a quel passato che la sua mente si aggrappa ora che il mondo sembra crollarle addosso. Per non soccombere, l’unica soluzione è tornare al tempo in cui è stata felice. Tornare con i ricordi tra quelle aule. Tornare a coltivare la speranza che Majorana non sia morto, ma abbia solo deciso di cambiare vita, forse perché le sue ricerche scientifiche stavano diventando pericolose. Le sono giunte voci che questo sia possibile e che con Majorana ci sia Alberto. Il suo Alberto. Forse sono solo dicerie. Ma quando il destino ti mette alla prova bastano piccole emozioni per sentirsi ancora vivi. E Ida sa che deve venire a patti con le luci come le ombre della sua vita. Barbara Bellomo torna dai suoi amati lettori con un romanzo importante che racconta un episodio su cui non è mai stata fatta piena luce: la scomparsa di Ettore Majorana. Ma soprattutto ricostruisce l’ambiente dell’istituto di via Panisperna in cui giovani ricercatori italiani fecero scoperte eccezionali nel campo della fisica nucleare. “La biblioteca dei fisici scomparsi” è la storia di una donna e della sua voglia di riscatto. Una storia di segreti, di amore, di perdono e di speranza.  

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