Dite la verità…quasi tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo usato questa espressione. Un modo diciamo velatamente gentile riferito a chi ricambia con maggiore asprezza e risentimento una offesa o un torto ricevuto. Ma come è nata questa espressione? Ve lo svela TSD!
Questo modo di dire ha radici molto antiche, la prima traccia scritta possiamo trovarla addirittura nell’ottava novella dell’ottavo giorno del Decamerone, è proprio in queste pagine, infatti, che Boccaccio usa la frase “Madonna, voi m’avete renduto pan per focaccia” in un dialogo tra la moglie di Zeppa e quella di Spinelloccio.
Purtroppo, l’origine del motto è ad oggi sconosciuta anche se nell’antica Roma erano in uso altre frasi simili: “Par pro pari referre” o “Nulli nocendum: siquis vero laeserit, multandum simili iure”.
Ma non solo Boccaccio è ricorso a questa espressione, anche Dante nella sua celeberrima Commedia ha utilizzato un motto simile: “I’ son frate Alberigo; i’ son quel da le frutta del mal orto, che qui riprendo dattero per figo”.
Un’altra interpretazione vuole che l’espressione in questione, in origine, abbia avuto un significato positivo, a quanto pare si rifaceva alle usanze del buon vicinato: chi preparava delle focacce con la farina ricevuta in prestito ne donava una al suo vicino che ricambiava con del pane.