Immaginate una giornata afosa di luglio, strati e strati di abiti incollati al corpo a causa del sudore, la bocca arsa dalla sete…cosa c’è di meglio di un buon e refrigerante gelato? Nulla di male direte voi…e invece, una moda molto in voga durante il periodo vittoriano, è risultata essere fatale per molte persone. Negli anni in cui “al comando” c’era la regina Vittoria, era frequente incontrare per strada venditori ambulanti di gelati serviti in graziose coppette di vetro; purtroppo, quella deliziosa leccornia fu la causa di numerosi decessi tra adulti e soprattutto bambini. Il gelato da leccare al solo costo di un penny (da qui il nome Penny Licks) si rivelò fatale per molte persone perché le condizioni igieniche con le quali era servito erano pressocché inesistenti.
Il bicchierino che conteneva il dolce, di fattura semplice e poco capiente, era servito senza cucchiaino quindi l’unico modo per mangiare il gelato era leccandolo. Dopo di che il bicchiere veniva restituito al venditore e riempito di nuovo per un altro ignaro cliente. Il problema? La coppetta non era sottoposta a nessun lavaggio o al massimo veniva immerso per pochi minuti in acqua stagnante. Immaginate il proliferare di germi…questa pratica, che di igienico non aveva assolutamente nulla, purtroppo portò alla diffusione di varie epidemie, tra cui colera e tubercolosi. Solo con il tempo si associò la trasmissione delle malattie alle coppette (non dimentichiamo che all’epoca si attribuiva il contagio delle malattie ai miasmi). Bisognerà attendere il 1889, anno in cui arrivò finalmente il divieto di vendita dei Penny Licks, forse un po’ tardi…