Narrativa recensioni

Takeko. Storia di una samurai – Daniele Cellamare

Recensione a cura di Luigia Amico

Siamo figlie del Sol Levante, dobbiamo soffrire, combattere e morire, questo è il nostro destino.”

Ammetto che mi sono avvicinata alla lettura di questo romanzo con poca convinzione e molte perplessità. Non amo particolarmente le storie di stampo orientale o comunque ambientate in luoghi così lontani dal mio mondo. La parte iniziale è stata per me una sorta di stretta di mano da cui pensavo mi sarei staccata immediatamente intenzionata a non voler approfondire la conoscenza con la penna dell’autore. Eppure, mi sono dovuta ricredere…e aggiungo per fortuna! Daniele Cellamare, attraverso la storia di Takeko, apre le porte su una realtà forse poco conosciuta ma avvolta da un velo dal sentore onirico. Sembra quasi di fluttuare tra le parole che l’autore, con profonda conoscenza e competenza, imprime.

Siamo prossimi alla metà del 1800, un profondo sconvolgimento sociopolitico incombe sulle potenze nipponiche. Lo shogunato Tokugawa, di fatto ultimo governo feudale del Giappone, vede incombere le forze progressiste in un tentativo di occidentalizzazione e sappiamo bene che sarà un tentativo non invano. La lotta tra tradizionalisti, ferventi sostenitori dello shogunato, e riformisti pronti a cedere alla modernizzazione è aspra e sotto alcuni aspetti deleteria.

In questo duro scontro spicca una figura importante e per alcuni aspetti molto particolare: Takeko, la donna guerriero. Educata fin da piccola alle arti marziali, la giovane donna si distinguerà per coraggio, intraprendenza e un forte attaccamento alle tradizioni che hanno caratterizzato lo shogunato. È una fervente sostenitrice del sistema feudale e mal tollera le nuove ideologie che vogliono la soppressione di un mondo ancora ben ancorato a tradizioni, leggende e pratiche ataviche. Scenderà in campo a sostegno dei valori dello shogunato senza esitazione, al comando di un gruppo di donne che sapranno distinguersi; ne va anche del suo onore…

Noi siamo donne forti, sappiamo affrontare l’ineluttabile; anche se siamo trafitte da frecce o travolte da onde impetuose, oppure avvolte dalle fiamme, siamo donne d’onore, figlie di samurai valorosi e la morte è il nostro movente supremo e se cercassimo di evitarla per un solo istante, avremmo perso la nostra dignità.”

Daniele Cellamare restituisce al pubblico di lettori una figura molto interessante, riesce a caratterizzare un personaggio poco conosciuto con estrema cura, dettagliando attraverso la quotidianità della protagonista usi e costumi di un mondo che ancora oggi affascina con i propri riti e le proprie credenze.

Dopo una iniziale ritrosia, il romanzo si lascia leggere senza difficoltà, il lavoro di archivio dell’autore è sicuramente ben curato e meticoloso e si denota alla base delle sue ricerche una profonda conoscenza dell’argomento trattato.

Il nostro mondo non esiste più, dopo più di duecento anni è stato cancellato […] ma una cosa te la voglio dire Takeko: le generazioni a venire si ricorderanno di te per il tuo coraggio e per la fedeltà allo shogunato, il nome verrà riverito come simbolo di onore e rispettabilità…tu sei stata e resterai per sempre l’ultima donna samurai.”

PRO

La descrizione dettagliata di usi e costumi del mondo orientale trascinano il lettore in una realtà forse poco conosciuta ma sicuramente avvolgente.
Aver riportato alla luce la storia di una donna forte e poco incline alla remissività.

CONTRO

Sono presenti, per forza di cose, alcuni forestierismi che potrebbero rallentare la lettura a chi è poco avvezzo all’uso di tale terminologia.

Trama

Quando l’imperatore Meiji decide di rendere il Giappone una potenza di stampo occidentale verso la fine dell’Ottocento, si trova di fronte l’ostilità dei signori feudali legati allo shogun Iemochi Tokugawa. Per secoli, lo shogunato ha governato il paese attraverso antiche tradizioni e facendo leva sulla tenacia e il senso dell’onore degli invincibili samurai. La giovane Takeko, figlia di un samurai, viene introdotta sin dall’infanzia all’uso delle arti marziali e diventa ben presto una coraggiosa donna guerriera pronta a morire per la difesa del suo onore e per i valori dello shogunato. Prima di affermarsi, dovrà superare le ostilità dimostrate dagli stessi samurai uomini e persino quelle sorte da un amore contrastato che rischia di sottrarla al suo destino di combattente.

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