Curiosità

Sai cos’è il cinema dei telefoni bianchi?

TSD parla di storia a tutto tondo, e la Storia è anche nel e del cinema. Allora, così come abbiamo parlato di un iconico personaggio cinematografico come Indiana Jones, anche le curiosità abbracciano la settima arte.

Di cosa si tratta

Il cinema dei telefoni bianchi è un sottogenere cinematografico della commedia italiana in voga in Italia tra il 1936 e il 1943, poco conosciuto e sottovalutato, ma che fu banco di prova per numerosi professionisti della settima arte.

Si sviluppò in piena epoca fascista. Mussolini, salito al potere, sfruttò anche il cinema come arma di comunicazione di massa, suo era il motto “La cinematografia è l’arma più forte”.
Per questo lo Stato iniziò a finanziare molte produzioni e attribuire premi per le opere di maggior successo. Ma fu ben presto evidente che il cinema di propaganda diretta non era molto attraente per il pubblico. Di conseguenza, non venne ostacolata la produzione di film più leggeri e di pura evasione, sempre però con l’occhio incombente della censura.

I film, dunque, del genere “dei telefoni bianchi” erano, perlopiù, commedie sentimentali di esile portata, in cui le uniche problematiche messe in scena erano quelle di coppia, ma non per questo erano esenti dalla censura, a causa delle frequenti rappresentazioni di minacce di divorzio e di casi di adulterio (il divorzio era illegale nell’Italia fortemente cattolica dell’epoca, mentre l’adulterio era perseguibile come reato contro la morale). La trama tipica di uno di questi film narrava di una ragazza di umili origini che grazie alla sua intraprendenza riesce sia a conquistare il cuore dell’uomo che ama sia a compiere la scalata sociale.

Perché si chiamava “dei telefoni bianchi”

Il nome deriva dalla presenza nei film di telefoni di colore bianco, sintomatico di benessere sociale: era, infatti, uno status symbol che marcava la differenza dai telefoni “popolari” in bachelite, più economici e dunque maggiormente diffusi, che invece erano di colore nero.

Ma questo genere di film era definito anche come cinema déco per la forte presenza di oggetti di arredamento che richiamavano lo stile internazionale déco, in voga in quegli anni. Uno stile semplice e elegante al tempo stesso: case e auto di lusso, ma anche città modernizzate e tecnologicamente avanzate. Il che era un grosso contrasto con i personaggi che vi si muovevano all’interno (quali segretarie o giovani borghesi), tra un Paese rappresentato come avanzato e la realtà arretrata e povera di cui il popolo faceva poi esperienza.

Un elemento caratteristico: la melodia

Oltre a trame frivole e agli arredamenti déco, a caratterizzare questo sottogenere era la componente melodica. Il cinema era diventato sonoro proprio negli anni Trenta e il legame tra pellicole e radio si fece così forte al punto che alcune melodie di alcuni film divennero virali, come si direbbe oggi.
Fu il caso, giusto per fare un esempio, di Parlami d’amore Mariù composta per Gli uomini, che mascalzoni… (M. Camerini, 1932), in cui è cantata da Vittorio De Sica.

Il “cinema dei telefoni bianchi” ebbe vita breve, ben presto i soggetti cominciarono a diventare ripetitivi, prevedibili e banali. Di conseguenza, la produzione di questo genere di film divenne sempre più rada fino a scomparire del tutto con il crollo del Regime fascista quando di tale genere si evidenziò il senso di irrealtà di cui era permeato, e divenne l’emblema dell’isolamento in cui il regime aveva confinato la società italiana.

L’epoca si chiuse con la commedia Stasera niente di nuovo (1942), di Mario Mattoli (cui faceva da sottofondo Ma l’amore no)

Nonostante abbia avuto vita breve, il genere dei telefoni bianchi fu un trampolino di lancio per divers personalità, alcune delle quali poi rimasero sulla “cresta dell’onda” fino a tutti gli anni 50.
Tra gli sceneggiatori che si affermarono col genere dei telefoni bianchi, ricordiamo Cesare Zavattini e Sergio Amidei; tra i registi possono essere citati Alessandro Blasetti, Mario Camerini, ma anche i grandi del cinema che verrà poi, come Visconti, Risi, Antonioni
Per quanto riguarda gli attori, la lista potrebbe essere molto lunga, e in essa ritroviamo Vittorio De Sica (che ebbe il suo primo ruolo di rilievo nel succitato Gli uomini, che mascalzoni…), le sublimi Clara Calamai e Doris Duranti, l’affascinante Massimo Girotti e la meravigliosa Alida Valli

Conoscevate questo genere di film? Avete visto qualche pellicola di questo filone?

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