Settembre è a una svoltata d’angolo. Tempo di ricominciare, tempo di novità. E in casa TSD quando si dice “novità” significa una sola cosa… avete capito e state già tremando, vero?
Su, coraggio, prendete carta e penna che vi portiamo a vedere la valanga di libri nuovi che ci aspettano nella prima metà di settembre
La bambola di porcellana
Kristen Loesch
Marsilio
In libreria il 3 settembre
Dalla Rivoluzione d’Ottobre al nuovo millennio: tre generazioni di donne, il racconto epico di un grande amore.
Rosie studia all’Università di Oxford e una volta al mese va a Londra a trovare la madre, una donna cupa, intristita, che si rifiuta di parlare del passato. Alla sua morte, Rosie si ritrova in possesso di una collezione di bambole e di un vecchio quaderno di fiabe scritte in un alfabeto di cui ha solo un vago ricordo; storie che l’accompagnano nella Russia del 1915, in un tempo lontano in cui già si respira il vento della rivoluzione. Un mondo avventuroso e romantico, colmo di violenza e tradimenti, che custodisce un grande amore, profondo e proibito, tra una nobildonna e un bolscevico. Rosie decide di accettare un lavoro di ricerca proprio a Mosca, sua città d’origine, dove intende scavare nei segreti della sua famiglia per scoprire cosa è realmente accaduto prima che lasciasse la Russia. Armata del quaderno come di una bussola che le indica la strada, ritroverà il filo di una matassa complessa e letteralmente costellata di colpi di scena. Quando ogni mistero sarà svelato e le memorie che si volevano seppellire verranno alla luce, allora la vita potrà riprendere il suo corso, con la consapevolezza che il nostro innato desiderio di appartenenza, se può condurre a verità dolorose, può anche aiutarci a perdonare. In fondo, se una storia è bella, se è capace di coinvolgere ed emozionare, noi vogliamo crederci.
Rivoluzione
Arturo Pérez-Reverte
Rizzoli
In libreria il 3 settembre
È una mattina azzurra, accecante e senza vento quella in cui il giovane ingegnere minerario Martín Garret Ortiz, spagnolo ma da qualche mese assegnato a una miniera in Messico, sente un rumore di spari dalla sua stanza d’hotel ed esce per strada vinto dalla curiosità. Tanto basta perché s’infili in un destino ritenuto fin lì inimmaginabile. In questo libro è raccontata la sua storia, che a partire da quell’8 maggio del 1911 s’incendia intrecciandosi fatalmente alla rivoluzione contadina guidata da Pancho Villa ed Emiliano Zapata, sullo sfondo di un paesaggio rurale riarso e nudo, a cui si contrappone il formicolio elettrico della capitale, metropoli sprezzante di lusso e miseria. La storia di Martín Garret è un’invenzione magistrale di Pérez-Reverte, qui autentico fuoriclasse nell’ordire, sul tappeto dei drammatici eventi che sovvertirono il Messico d’inizio Novecento, la trama di un’esistenza divenuta straordinaria per scelta e audacia: quella di un ventiquattrenne mite, dagli occhi avidi, che si fa testimone e protagonista di un pezzo di mondo in fiamme, ancora tutto da imparare, abitato da uomini sorretti da un duro senso dell’onore e dell’amicizia, lì dove la vita è ridotta ai suoi schemi elementari, poche le regole ma fisse, pochissime le parole che importa condividere; e lì dove anche ogni donna, tra le continue eruzioni di violenza, s’inventa con tenacia degli argini nuovi: nuovi modi di immaginare, uccidere, ricominciare l’amore.
Guida per cauti viaggiatori alle Lande Desolate
Sarah Brooks
Bompiani
In libreria il 3 settembre
Pechino, 1899. Marija Petrovna sale sul vagone di prima classe del Transiberian Express, diretta a Mosca. Marija porta un nome che non è il suo. A bordo c’è anche Weiwei, nata sul treno e subito diventata orfana, trattenuta a bordo come portafortuna per volere dell’equipaggio che sa bene quanto sia pericoloso attraversare le Lande Desolate. Lei e i suoi compagni macchinisti, steward, camerieri parlano railhua, un misto di russo, cinese e inglese. A guidarli è il Capitano, imbarcatosi come clandestino da ragazzo, che ha fatto carriera fino ai massimi ranghi rivelando solo dopo la promozione di essere una donna. A bordo c’è anche Henry Grey, un naturalista malato che ha perso tutti i suoi reperti in un’inondazione. E c’è la terza classe, che pullula di avventurieri e disgraziati in cerca di riscatto. La maledizione delle Lande incombe su tutti loro: qualcosa di incontrollabile sale a bordo durante il viaggio e ne insidia il compimento. Un romanzo d’esordio che mescola atmosfere vittoriane e avventure alla Jules Verne, travolgente come un treno in corsa.
Tè per i fantasmi
Chris Vuklisevic
Rizzoli
In libreria il 3 settembre
Eccovi a Nizza. Attenzione: non la Nizza soleggiata della promenade des Anglais, ma una città verniciata di pioggia dove, in una stradina del cours Saleya, c’è una sala da tè in cui le porcellane si muovono come governate da fili invisibili. Lì, fagocitato dal soffice schienale di una poltrona, un signore loquace vi racconterà leggende del folclore locale. Come quella che aleggia su Bégoumas, paesino sepolto nei monti dell’entroterra dove, nel 1940, una donna di nome Carmina dà alla luce due gemelle: Félicité ed Egonia. La prima ha i capelli che imbiancano quando ancora è bambina; dalla bocca della seconda escono farfalle che invecchiano precocemente tutto ciò che toccano. E la storia prosegue: a metà degli anni Ottanta Félicité è un’accompagnatrice di anime che, servendosi di tè e tisane, aiuta i fantasmi rimasti bloccati tra i vivi a imboccare la via per l’aldilà; Egonia, come una strega, abita i boschi, nascosta agli occhi della gente. Sarà la morte improvvisa della loro madre a rompere il silenzio che separa le due donne ormai da trent’anni, da quando, in una notte d’agosto, fatti tremendi spopolarono il borgo in cui vivevano. Ora, insieme, devono trovare il fantasma di Carmina, senz’altro intrappolato in questo mondo, ancora impigliato nei nodi non sciolti del suo passato di donna che amava una figlia e ripudiava l’altra, donna inconoscibile dalle mille identità. La ricerca condurrà le sorelle dai vicoli di Nizza al deserto di Almería in un viaggio tempestoso tra sorprendenti segreti di famiglia, ultima occasione per liberarsi, una volta per tutte, dalle catene del passato.
La tigre della notte
Yangsze Choo
Harper Collins
In libreria il 3 settembre
Malesia, 1931. La sveglia e ambiziosa Ji Lin ha dovuto abbandonare il sogno di studiare all’università per pagare i debiti contratti dalla madre giocando a mahjong. Per questo durante il giorno lavora come apprendista sarta e la sera ha un secondo lavoro segreto in una sala da ballo. Durante una serata viene avvicinata da un venditore che la invita per un tango, al termine del quale l’uomo perde un oggetto inquietante che rimane fra le mani di Ji Lin: una fiala in vetro contenente un dito mozzato. Convinta che il dito porti sfortuna, Ji Lin chiede l’aiuto del fratellastro per restituirlo al legittimo proprietario. Anche Ren, un ragazzino di undici anni che lavorava come domestico nella casa del dottor McFarlane, nasconde un segreto. Il vecchio dottore, prima di morire, gli ha affidato un compito: trovare il suo dito mozzato tanti anni prima e seppellirlo insieme a lui. Ren ha solo quarantanove giorni per farlo o l’anima del suo padrone vagherà per sempre sulla terra. Mentre il tempo passa inesorabile e una serie di morti misteriose affligge la valle di Kinta, si comincia a sussurrare che i responsabili siano uomini che si trasformano in tigri. E i destini di Ren e Ji Lin si incroceranno in un’avventura oscura e in un mondo crepuscolare dove i confini della realtà e della magia sono sempre più sottili ogni giorno che passa.
La Balla dalle scarpe di ferro
Loriano Macchiavelli
Einaudi
In libreria il 3 settembre
Un giallo storico di culto, che da quarant’anni affascina generazioni di lettori, di scrittori, di librai.
1870. Bologna è preda delle Balle, le libere associazioni di autodifesa e mutuo soccorso del popolo. Vivono ai margini e contro la legge, sono spesso delinquenziali. La più temuta e pericolosa è la Balla dalle scarpe di ferro: nata dopo l’Unità d’Italia, si è specializzata in furti e omicidi, molti dei quali concepiti e compiuti per fini politici. A riportare ordine in città, arriva dalla Sardegna il questore Felice Pinna, che mette su una squadra speciale: una rete di infiltrati nelle diverse Balle del territorio. Ma il suo piano è ostacolato da una violenza inaudita e da una serie di oscure manovre. Con la sua scrittura acuta e trascinante, Loriano Macchiavelli racconta un Regno d’Italia che tanto somiglia, per i suoi intrighi e le sue macchinazioni, al Paese che conosciamo.
Io & donna Elisa
Renato Dalpiaz
Pagine
In libreria il 3 settembre
Nella Parigi del 1911 il quadro della Gioconda viene rubato dal museo del Louvre. Il furto è architettato da un imbianchino italiano, immigrato in Francia per cercare fortuna. È proprio lui che racconta questa storia, Vincenzo Peruggia, dal suo personalissimo punto di vista, mostrandoci le sue ragioni, la ricerca introspettiva della sua personalità e molto altro ancora. Il quadro rimane a casa sua per oltre due anni e tra lui e Donna Elisa, come la definisce lo stesso protagonista, nasce un rapporto speciale. L’ultimo romanzo di Dalpiaz non vuole essere una ricostruzione strettamente storica dell’accaduto, ma un racconto “intimo”, narrato dalla mente del protagonista, pur mantenendo ferme le circostanze dei fatti realmente accaduti. Nell’intenzione dell’autore, una storia facente parte di un trittico che ha come comune denominatore con la sua prima opera una figura femminile di un dipinto antico, la Gioconda.
La gang dei sogni
Luca Di Fulvio
Harper Collins
In libreria il 3 settembre
È il 1909. Concetta, detta Cetta, e il suo figlioletto di soli sei mesi, Natale, sono ammassati su un piroscafo diretto a New York insieme a centinaia di altri migranti come loro. Scappano dalla Calabria, da un’Italia che ormai è, sì, unita, ma in cui i privilegi e i soprusi di ricchi e potenti segnano una frattura ancora troppo profonda tra loro e chi appartiene soltanto al padrone e ai campi. Ora però Cetta guarda fuori dall’oblò sporco della nave e sogna l’America. Appena sbarcati all’ufficio immigrazione di Ellis Island, nessuno capisce la lingua di Cetta e così Natale diventa Christmas. Un nuovo battesimo per una nuova vita e l’inizio di una nuova storia, fatta di speranza, di coraggio, di opportunità. E di sogni. Perché tra le strade strette e maleodoranti del ghetto italiano, nel Lower East Side, Christmas si farà un nome, sopravvivrà alle scaramucce delle gang locali, salverà la vita di una ricca e bellissima ragazza e si innamorerà di lei. Ma è un dono speciale, un dono consegnatogli alla nascita insieme al nome, che lo porterà a fondare la prima radio indipendente nella New York scintillante e luminosa degli anni Venti e a cambiare la sua vita per sempre.
Malastrada
Ugo Barbàra
Rizzoli
In libreria il 3 settembre
I Malarazza hanno conquistato l’America. Alla fine dell’Ottocento l’impero dei Montalto si estende dagli Stati Uniti all’Europa, i loro commerci fioriscono, le loro navi collegano le sponde dell’Atlantico e il loro vino è sulle tavole più prestigiose. Prima di lasciare New York, Rosaria Battaglia ha affidato ai figli Leonardo e Paolo la guida della banca di cui è stata la prima donna presidente, ed è tornata a Castellammare del Golfo con la figlia minore, Benedetta: è lei che un giorno dovrà prendere le redini del ramo siciliano della famiglia. Giovane, bella ed emancipata, Benedetta si innamora di Ignazio Rizzo, che con il padre Vincenzo ha gestito la ricchezza dei Montalto. Ma Don Vincenzo sa che quell’amore, travolgente e viscerale, non deve andare oltre ed è disposto a tutto pur di separare i due giovani. E mentre Benedetta deve affrontare l’allontanamento di Ignazio e la nuova mole di responsabilità, in America la gestione attenta di Leonardo e il suo impegno nel tessere legami con l’alta società newyorkese non bastano a evitare le insidie che si affacciano all’orizzonte. Il rapporto sempre più burrascoso con il fratello Paolo, al contrario sregolato e dissoluto, e l’incombere della Mano Nera minacciano di spezzare gli equilibri familiari.
Il male della guerra
Renzo Baldini
Rossini
In libreria il 3 settembre
Sergio, giovane ufficiale dei Carabinieri, e Silvia, profuga triestina fuggita in Italia, sono costretti a districarsi tra gli orrori della Prima Guerra Mondiale. I due si incontrano e si innamorano in ospedale, ma gli eventi storici irrompono con violenza nelle loro vite e sono costretti a separarsi. La piccola storia di due giovani amanti e delle loro famiglie cammina insieme alla grande storia di Vittorio Emanuele III, di Mussolini, del generale Andrea Graziani e dell’ardito Amerigo Dumini.
La furia
Sorj Chalandon
Guanda
In libreria il 3 settembre
La sera del 27 agosto 1934 cinquantasei ragazzini evadono dalla Colonia penale per minori di Belle-Île-en-Mer, un’isola al largo della Bretagna. Subito le guardie e i gendarmi organizzano una vera e propria caccia, a cui prende parte anche la «brava gente» del posto e perfino qualche turista. La ricompensa è di venti franchi per ogni fuggiasco. In poco tempo tutti vengono catturati. Tutti tranne uno, non sarà mai ritrovato. Quando viene a conoscenza di questa storia Sorj Chalandon pensa: quel ragazzino sono io. Immagina il suo nome, Jules Bonneau, racconta la sua storia. Jules, abbandonato dai genitori, vive in casa dei nonni paterni, che non esitano a liberarsene appena finisce davanti alla Giustizia. A soli tredici anni si ritrova in un cosiddetto Istituto di rieducazione, in realtà una prigione. Dentro quelle mura, Jules impara a farsi rispettare e temere, guadagnandosi il soprannome di Tigna, per sopravvivere a una realtà dominata da soprusi e violenze. E mentre sogna di diventare marinaio, dentro di lui cova una rabbia che fa fatica a contenere. Chalandon si infila nella pelle di un ribelle cresciuto senza amore e scrive il suo romanzo più potente, che più gli assomiglia: «Perché questa rabbia è sempre stata in fermento dentro di me. È una rabbia autobiografica». E a quel ragazzo che avrebbe potuto essere lui, vissuto nell’oppressione degli adulti e della società, offre una possibilità di salvezza, quella di aprire i pugni per accogliere mani amiche, e trasformare la sua furia in bellezza, l’odio in fiducia.
Giovanni. Il discepolo che Gesù amava
Giulio Busi
Mondadori
In libreria il 3 settembre
Il Vangelo di Giovanni è il più colto dei Vangeli ma anche il meno affidabile dal punto di vista storico. È questa un’opinione antica, diffusa, tenace. Ed è però un’opinione profondamente falsa.
Maria Gaetana Agnesi. L’avversiera
Massimo Salomoni
Morellini
In libreria il 6 settembre
Maria Gaetana Agnesi, filosofa e matematica, e Giuseppe Parini, abate riluttante e poeta in declino. Questa bizzarra coppia si ritrova insieme quando, alla fine del Settecento lombardo, Agnesi invita l’abate nella sua casa di campagna a Montevecchia per scrivere insieme un’ultima opera, che combini la capacità analitica della matematica con la potenza narrativa della letteratura. L’obiettivo ultimo è guidare i lettori verso la verità, aiutandoli a comprendere in modo chiaro ed efficace i misteri dell’universo. La narrazione si dipana tra la difficoltosa stesura dell’opera e i racconti della vita milanese del XVIII secolo: i salotti nobiliari e le strade della povera gente si intrecciano con le persone che hanno incontrato nel corso della loro esistenza, da Mozart a Cagliostro, da Maria Teresa d’Austria a Ugo Foscolo. L’Avversiera testimonia con sguardo intimo e delicato la vita di una donna fuori dal comune, che ha dedicato la vita alla carità e alla matematica, ma che continua a essere ricordata per una curva chiamata strega o, appunto, avversiera.
Il treno delle donne
Fermina Cañaveras
Newton Compton
In libreria il 10 settembre
Al funerale di sua nonna Sole, la storica e ricercatrice María incontra Isadora, un’anziana donna che sembra avere qualche misterioso legame con la defunta. Tempo dopo, tra gli effetti personali di Sole, María scopre una foto che ritrae proprio la giovane Isadora: sul suo petto nudo è tatuata la scritta “Feld-Hure”. Ovvero, “puttana del campo”. Rintracciata la donna, María la convince a raccontare la sua storia. Subito dopo la fine della guerra civile spagnola, Isadora, sua madre e sua zia furono rastrellate dalla Gestapo a Parigi e inviate al campo di concentramento nazista di Ravensbrück. Qui, la diciassettenne Isadora venne costretta a prostituirsi dai suoi carcerieri. Attraverso il racconto di Isadora, si dipana così il terribile dramma di altre migliaia di donne internate nei lager: costrette a lavorare fino allo stremo, torturate e trasformate in giocattoli sessuali per il piacere dei mostri nazisti. Una storia che testimonia però anche uno straordinario coraggio e un inestinguibile desiderio di vivere e sperare nonostante tutto. Un orrore inimmaginabile, ma anche amicizia, resistenza e sorellanza: un romanzo da cui nessuno può uscire indenne.
Aqua mirabilis. La straordinaria storia dell’invenzione del profumo
Eleonora Recalcati
Rizzoli
In libreria il 10 settembre
Eleonora Recalcati racconta con una scrittura appassionante la storia, vera, di un’invenzione epocale, l’”Eau de Cologne”, e insieme disegna un’epopea tutta italiana di genio, amore e arte: la parabola di due ragazzi di montagna che, armati di un olfatto e un ingegno straordinari, hanno cambiato per sempre il mondo delle essenze.
“1692, Santa Maria Maggiore. Tra le montagne boscose della Val Vigezzo, il piccolo Giovanni Maria Farina scopre presto di avere un talento speciale. Gli succede annusando la natura che lo circonda, e poi i suoi familiari, ognuno con il suo particolare profumo. Riconosce gli odori, Giovanni, ne è irresistibilmente attratto, e il destino vuole che anche il cugino più grande, Paolo Feminis – che in Calabria ha scoperto una nuova pianta, il bergamotto – condivida la sua passione. I due passano ore in una cantina laboratorio colma di alambicchi e ampolle, a creare gli elisir con cui Paolo spera di fare fortuna. Finché, un giorno, le loro strade si dividono. Paolo lascia la valle per portare in giro l’””Aqua mirabilis””, il tonico curativo a base di agrumi che ha inventato, e Giovanni, che è solo un ragazzino, si sente abbandonato da quello che considera il suo maestro. Così, quando la nonna Caterina lo invita a Venezia, nello splendore della Laguna apprende da lei come applicare le tecniche della distillazione alcolica al suo grande amore: le essenze. E lì, tra le calli impregnate di umori e profumate di rose, incontrerà la donna che cambierà la sua vita: la più grande pittrice del suo tempo, Rosalba Carriera. Ma il viaggio per realizzare il suo sogno è tortuoso e imprevedibile, e lo porterà prima a Colonia, poi nelle corti più sfarzose dell’Europa settecentesca, che impazziranno per la sua rivoluzionaria creazione: il primo profumo moderno.
Ogni cosa è per Giulia. Antonio Gramsci e Giulia Schucht: una storia d’amore
Lucia Tancredi
Ponte alle Grazie
In libreria il 10 settembre
Giulia Schucht affronta le trappole del Novecento vestita di bianco, circondata da uno spensierato disordine. Musicista di talento, cittadina di una terra, l’Unione Sovietica, governata da un uomo-acciaio, è una splendida lupa che vive sull’orlo di un baratro. Figlia di Apollon, un rivoluzionario aristocratico devoto a Rousseau, ha tante sorelle, tante speranze, tanti cammini possibili. Ma quando incontra Antonio Gramsci e gli si consegna perdutamente, incappa nel punto cieco dell’amore. Intorno a questo legame appassionato, fatto di assenze e di profonde felicità, fioriscono passeggiate notturne e panchine solitarie, lunghi viaggi in treno e spoglie camere d’albergo, funzionari di partito e lettere dal carcere. E due bambini, spettinati e scalzi, cotti dal sole. Da San Pietroburgo a Roma, da Cagliari a Vienna, da Mosca all’Alto Adige, Lucia Tancredi tesse magistralmente la sua rete dando vita a un personaggio tanto letterario quanto tragicamente reale. In queste pagine, Giulia intreccia il suo destino, vissuto o più spesso solo immaginato, a quello di un uomo che non può essere suo perché appartiene alla Storia, sperimentando sulla sua pelle il vento dell’utopia e i disastri dei totalitarismi, le sorprese di una relazione mai veramente vissuta, il desiderio impossibile di essere normale. E nella sua struggente freschezza, lascia affiorare una voce unica, sospesa e dimenticata come quella del suo violino.
E ti chiameranno strega
Katia Tenti
Neri Pozza
In libreria il 10 settembre
A guardarlo da lontano, il castello di Fiè allo Sciliar sembra un luogo da fiaba. Scolpito nell’onice bianco, si staglia maestoso sul cielo cobalto di una valle delle Dolomiti e pare custodire le case che lo circondano. Nessuno penserebbe che tra quelle mura imponenti sia stato perpetrato un crimine orrendo, si sia svolto uno dei processi più drammatici del Cinquecento e trenta donne innocenti abbiano perso la vita sul rogo. E invece le streghe dello Sciliar sono state incarcerate nelle minuscole celle dei sotterranei del castello, sono state chiamate amanti del demonio, torturate, sono state loro estorte confessioni false, volte solo a far terminare il supplizio. E non sono state piante da nessuno, perché provare compassione per quelle donne dannate avrebbe significato autoaccusarsi. Barbara Vellerin è una di loro. Cresciuta dalla madre ai margini del villaggio per stare a contatto con la natura, i suoi primi anni di vita sono stati un incanto, tra lo studio delle piante e la cura dei bisognosi. Poi tutto è cambiato, il sospetto si è fatto strada negli occhi di coloro che prima richiedevano i suoi medicamenti e le idee di un manipolo di religiosi, per i quali ogni donna è una potenziale strega, si sono diffuse nella valle come una peste. Cinquecento anni dopo, Arianna Miele vince un concorso come curatrice di una mostra sulle streghe dello Sciliar. È la sua occasione per iniziare finalmente la carriera da antropologa che desidera, per rendersi indipendente da una famiglia che da sempre cerca di soffocarla e per dimostrare, soprattutto a sé stessa, il proprio valore. Non può sapere che, riportando alla luce le vite di un gruppo di donne che per lei all’inizio non sono altro che una lista di nomi, scoprirà una verità scomoda sull’eroe di quelle parti, il capitano del Tirolo Franziskus von Stauber, e riuscirà a dar voce, lei che una voce non l’ha avuta mai, a una donna innocente, messa a tacere dall’ipocrisia e dalla crudeltà.
L’alba di Cesare. Il romanzo del De bello gallico
Franco Forte
Mondadori
In libreria il 10 settembre
Roma, 58 anni prima della nascita di Cristo. L’Urbe è da secoli un’oligarchia repubblicana, e il governo ufficialmente in mano al Senato e ai suoi seicento membri.
In realtà da qualche mese il destino della Città Eterna si gioca sempre più lontano dal foro: a muovere le pedine è infatti il triumvirato formato da Marco Licinio Crasso, Gneo Pompeo Magno e Gaio Giulio Cesare, i tre uomini più potenti di Roma, uniti e insieme divisi da una complicata ragnatela di interessi instabili. Quando le tensioni nella vicina Gallia esplodono, è Cesare a promettere una soluzione definitiva: per il Senato, il suo trasferimento è l’occasione di allontanare l’ex console dagli occhi della popolazione, e spegnerne il crescente consenso; per i colleghi triumviri, rappresenta la possibilità di giocarsi il comando di Roma in una partita a due. Ma Cesare non è un parvenu della politica: sa bene di essere al momento il vertice debole del triangolo, non avendo il denaro di Crasso, né i successi militari di Pompeo. Sa altrettanto bene, però, che la situazione può ribaltarsi in fretta, e i popoli da conquistare oltre le Alpi paiono il palcoscenico ideale per provarci.
Inizia così una delle campagne militari più leggendarie e cruciali della Storia, anni di polvere, ferro e sangue, a combattere nemici spietati e orgogliosi, pronti a ogni sacrificio. Elvezi, Germani, Belgi: mese dopo mese, Cesare alterna il campo di battaglia al tavolo dello stratega, mietendo successi su successi. Intanto, Roma chiama con terribili lutti che lo toccano da vicino, ma Cesare sa che le sorti della guerra dipendano dalla sua presenza accanto alle legioni. Eppure, sarà costretto ad accettare che la battaglia più complicata si combatta proprio nell’Urbe.
Usando i migliori attrezzi del narratore, Franco Forte racconta, ricostruendo fatti e situazioni raccontati nel del De Bello Gallico di Cesare, una delle figure più leggendarie della Storia in uno dei suoi momenti epici raccontandone non solo le gesta, ma anche i pensieri, i turbamenti, i sogni e gli incubi, così da restituire di Cesare non solo il ritratto dello stratega e del soldato, ma anche quello più affascinante dell’uomo che si nasconde dietro le grandi conquiste.
I fantasmi delle donne vittoriane. 10 racconti dell’orrore al femminile
Editoriale Jouvence
In libreria l’11 settembre
La ragione ha sempre avuto il bisogno di allontanare il rischio di vedere scossi i propri fondamenti, di sentire le proprie radici affondare nel magma della paura. Un timore verso il quale l’Ottocento nutre la più grande ambivalenza. Metafore di istanze irrisolte, i suoi fantasmi sono testimoni di paure tutt’altro che chiarite. Le fantasie femminili che hanno dato vita ai racconti di questa raccolta sono quelle più affollate di fantasmi, che però non minacciano le regole della società, ma le eludono. Il fantasma, che abita l’interieur, è un ritorno del rimosso; il suo spazio sussiste tra la sua tendenza a mostrarsi e la sua impossibilità a dichiararsi veramente. È sinonimo di una comunicazione impossibile, condannata a non superare mai i confini dell’illusorio.
La babilonese
Antonella Cilento
Bompiani
In libreria l’11 settembre
Ninive, VI secolo a.C.: la vita di Libbali, sposa del dio-re Assurbanipal, scorre immutabile finché alla ziggurat reale non arriva un giovane prigioniero ebreo dagli occhi color lapislazzulo. Tra Avhiram e Libbali nasce una passione travolgente, destinata a essere scoperta con tragiche conseguenze: nel giorno in cui Avhiram viene giustiziato e le figlie della regina pagano con la vita la colpa della madre, Libbali scampa alla morte grazie a una bambina che porta fra le mani una lucerna e la trascina con sé in una fuga nel tempo senza fine. Londra, 1848: l’archeologo Henry Layard, scopritore delle città assire, è perseguitato dalla visione di una donna accompagnata da una bambina che porta una lucerna. Napoli, 1655: mentre la peste infuria il pittore Aniello Falcone incontra la maga Albalì e la sua sfuggente figlia. Nel 1683, l’erudito Sebastiano Resta rinviene un disegno di Falcone che allude a una madonna o a una maga. Ed è il 1881 quando Filomena Argento, ultima di una dinastia di setaioli, eredita quel disegno e incontra Madame Ballu, negromante, e sua figlia… Infine, nella Napoli di oggi una coppia fronteggia il fallimento di un progetto imprenditoriale: anche il loro destino sarà segnato dall’incontro con una giovane e luminosa ragazzina. “Un trauma costruisce un inceppo della memoria: finché non è superato ce lo racconteremo, in attesa che le parole lo esauriscano”. In questo vertiginoso romanzo di romanzi ciascun personaggio ha un immenso dolore e un amore ardente da attraversare, e dunque da narrare. Dalla scrittura cuneiforme alla memoria dei computer, da una favolosa città antica alla Londra vittoriana fino a Napoli, che – come scrisse Malaparte – somiglierebbe a Ninive se non fosse stata distrutta, La babilonese ci interpella: può la fiamma della vendetta sopravvivere a chi la cerca e restare sempre viva, come quella della passione?Non sarà, invece, che la memoria della vita è destinata a perdersi come i segni cuneiformi sulle tavolette d’argilla, come la capa di mummia che Filomena Argento conserva, come la memoria danneggiata degli hard disk?
All’ultimo sangue
Olivier Rolin
Edizione Settecolori
In libreria l’11 settembre
“Chi ha visto erigersi davanti agli occhi, sotto lo sfolgorante cielo azzurro di giugno, questi due tremendi capolavori della guerra civile, non lo dimenticherà mai”. In un capitolo dei Miserabili, Victor Hugo ricorda così le due più formidabili barricate dell’insurrezione parigina del giugno 1848 di cui fu testimone, ma anche protagonista. Alla testa di una di esse c’è un ragazzo tragico, operaio meccanico, dietro l’altra un truculento gigante, ex ufficiale di marina. “Emmanuel Barthélemy, l’operaio, e Frédéric Cournet, il marinaio, non sono dei personaggi di fantasia: sono realmente esistiti. Per quanto si siano battuti dalla stessa parte in quei giorni sanguinosi, diverranno nemici mortali. Hugo riassume il loro destino furiosamente romanzesco e romantico in poche righe che mi hanno dato voglia di ricostruire dall’inizio alla fine, da Parigi a Londra, la storia incrociata di due figure dimenticate delle rivoluzioni del XIX secolo. Si vedono in essa barricate, il carcere, evasioni, un colpo di Stato, un duello mortale, un certo numero di omicidi, il patibolo e vi fanno la loro comparsa figure come Karl Marx e Napoleone III. E lo stesso Victor Hugo, e scusate se è poco. Questo è il libro”.
Eve a Hollywood
Amor Towles
Neri Pozza
In libreria il 12 settembre
Evelyn Ross avrebbe dovuto prendere il treno per Chicago ma, come ben sanno i lettori della Buona società, ha proseguito la corsa fino a Hollywood. Sei mesi dopo, appare in una fotografia su una rivista di gossip mentre esce dal Tropicana Club di Los Angeles al braccio di Olivia de Havilland. In questa catena di sette storie ricche di dettagli e di atmosfera, ciascuna raccontata da una prospettiva diversa, Towles dipana gli eventi che portano Eve nel cuore della vecchia Hollywood. Partendo dal vagone ristorante del Golden State Limited nel settembre del 1938, seguiamo Eve nelle eleganti stanze del Beverly Hills Hotel, ai favolosi tavoli di Antonio’s, nei parchi divertimento sui moli di Santa Monica, nei locali da ballo afro-cubani di Central Avenue e infine sul set di Via col vento. Tratteggiando con abilità il glamour e la sfavillante epoca d’oro dello studio system, Towles introduce in ogni storia un nuovo, memorabile personaggio il cui destino viene stravolto dall’incontro con Eve.
Il sogno di Fiume
Nicola Crippa
Passaggio al bosco
In libreria il 12 settembre
In un’era in cui Imperatori e Re sono pupazzi tra gli uomini, Gabriele D’Annunzio suona la diana della riscossa e conquista Fiume. Il 12 settembre 1919 – contro ogni pronostico – il Vate sfida e umilia i poteri forti del suo tempo, beffandoli per circa 16 mesi. “Arma la prora e salpa verso il mondo”: con questo motto, migliaia di giovani partecipano ad un’impresa epica, rompendo gli schemi del conformismo borghese e scrivendo un’indelebile pagina di storia. Guglielmo – un giovane ragazzo tornato dalle trincee della Grande Guerra – decide di rispondere alla chiamata dell’ultimo Cesare poeta, iniziando un’avventura fantastica e leggendaria nella “città del sogno”. Le belle ore si alternano a quelle tristi, tra addestramenti legionari e grandi bevute, “colpi di mano” e nuovi amori. Nella “primavera fiumana”, che è una continua festa della rivoluzione, prende corpo una lucida follia fatta di spregiudicatezza e romanticismo, arte senza freni e puro ardimento, fedeltà e spirito, eroismo e passione incondizionata, estetismo e comunione ideale, patriottismo e giovinezza, libertà e dovere… Tutto questo è “Il sogno di Fiume”.
Maria Giudice. Vita folle e generosa di una pasionaria socialista
Maria Rosa Cutrufelli
Neri Pozza
In libreria il 13 settembre
Maestra, sindacalista, dirigente di partito, pacifista, militante antifascista, giornalista, appassionata lettrice. Nella personalità indomita di Maria Giudice – ingiustamente nota oggi solo per essere stata la madre intransigente di Goliarda Sapienza – convivono molte anime e altrettante passioni, e a tutte si è dedicata mostrando fin da giovanissima uno spirito eclettico e in anticipo sul suo tempo. Nata nella campagna lombarda nel 1880, Maria apprende dal padre l’importanza morale dell’azione politica e dalla madre la forza straordinaria della parola scritta, due forme di pensiero e di vita che in lei saranno sempre radicate e inestricabili. Maria non si fa mai scoraggiare, in anni in cui anche solo per imparare a leggere e scrivere occorre una forza di volontà straordinaria per una bambina: fin da subito è chiara in lei l’idea della cultura come strada verso l’emancipazione, via di fuga dalla subalternità cui sono costrette le donne dall’inizio dei tempi. Attraverso istantanee folgoranti della sua storia – gli articoli per il voto alle donne, sulla condizione delle filatrici e delle bambine impiegate nelle fornaci, l’incitamento allo sciopero contro la Grande Guerra dal balcone della Camera del Lavoro di Torino, l’esilio in Svizzera, il carcere, la maternità – Maria Rosa Cutrufelli cattura il passato per restituirci un’interpretazione del presente e, come in un gioco di specchi, ci racconta di un secolo breve ma infinito. E della battaglia di una donna che è tutte le donne che prima e dopo di lei hanno lottato per affermare il proprio diritto a esistere.