Recensione a cura di Valentino Appoloni
L’Ordine di Malta ebbe origine nel secolo XI da un ospizio per l’assistenza ai pellegrini istituito dagli Amalfitani a Gerusalemme. Dopo che i Crociati ebbero conquistato Gerusalemme (1099 d. C.), l’istituzione assunse un carattere essenzialmente militare, pur mantenendo la funzione ospedaliera; sorse allora l’ordine cavalleresco che intervenne nella conquista e poi nella difesa della Terrasanta; poi trasportò la sede principale ad Acri dopo la perdita di Gerusalemme (1187). Perduta anche Acri nel 1291, sostò qualche anno a Cipro e verso il 1308 conquistò Rodi che perderà nel 1522 dopo un assedio di circa sei mesi condotto dal sultano Solimano. L’Ordine ebbe allora sede per alcuni anni in Italia, a Viterbo, a Nizza e quindi a Malta, che Carlo V, come re di Sicilia, concedette in feudo nel 1530. A Malta i Cavalieri svilupparono la loro organizzazione marittima; in particolare, difesero l’isola dall’attacco turco nel 1565. Il dominio dell’Ordine a Malta fu spezzato nel 1798 da Napoleone che dalla Francia puntava a raggiungere l’Egitto. L’Istituzione cercò per qualche tempo di riavere Malta; esaurita ormai la sua missione politico-militare, riconcentrò la sua attività nell’opera benefica e si stabilì nel 1834 a Roma, dove ha tuttora sede e il suo palazzo gode dell’extraterritorialità. È significativo il fatto che la corrività davanti all’invasione dei francesi nel 1798 fosse dovuta, tra le altre cose, anche alla fedeltà ai loro principi che vietavano ai Cavalieri di combattere contro dei cristiani e a questo accenna anche il romanzo oggetto di questa recensione.
La vicenda si svolge principalmente, e non c’era dubbio, a Malta; siamo a metà del 1600 e i Cavalieri sull’isola sono guidati dal Gran Maestro e sono divisi in sezioni chiamate Lingue, legate alle varie nazionalità di provenienza. Ci sono fervore, orgoglio, consapevolezza che essere in questo Ordine significa grande responsabilità, sottomissione alla Chiesa e alle regole cui si è promesso fedeltà in una cerimonia iniziatica davanti ai confratelli; in particolare si giura sul proprio sangue. Proprio in una di queste cerimonie avviene il primo delitto.
L’iniziato lo prese con delicatezza, appoggiò la lama sulla mano aperta e, stringendo gli occhi per il dolore che avrebbe sentito da un momento all’altro, estrasse con decisione il pugnale incidendosi la carne.
Non sarà il primo omicidio e la ricerca della verità impegna duramente il cavaliere di Giustizia e capitano Bernard de Rochefort, brillante protagonista, intelligente, colto e retto da una grande forza morale. Intuisce che c’è un grande pericolo per l’Ordine. Nelle sue investigazioni capisce che una parte dei suoi confratelli è immonda. Cupidigia e sete di potere stanno spingendo alcuni a ogni perfidia per mettere le mani su una misteriosa reliquia in grado, secondo certe voci, di dare l’immortalità al possessore. Per molti sono solo vecchie dicerie, per altri la reliquia esiste in qualche punto dell’isola e ha poteri portentosi. Davvero salva dalla morte oppure ha comunque altri poteri che giustificano ogni nefandezza pur di averla? È forse tutta una falsità da cui verranno sventure terribili?
La notte venne il nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Il nemico è il Maligno, la zizzania sono i figli del Maligno. Vangelo di Matteo
Non mancano i colpi di scena, i conflitti interni, c’è il coinvolgimento di un Papa e di soldati protestanti provenienti dal Brandeburgo a sostegno dei cavalieri traditori che sono disposti perfino a traghettare l’Ordine nell’ambito della Riforma, togliendolo alla Chiesa.
Senz’altro la trama è ricca, con buone note sia come thriller che in parte come giallo. La figura di Bernard con la sua energia e la sua sensibilità è il fulcro dell’opera; pare quasi di vederne le azioni, i gesti, gli occhi inquieti mentre si muove tra mura e scogliere, indagando, cercando indizi, tastando pietre, cannoni e corpi, studiando le scene del crimine. Piace l’atmosfera cupa interna a un Ordine così pieno di severità e rigore, chiuso in un’isola piccola e sempre sotto minaccia di tempeste o attacchi turchi, con un clima abbastanza pesante, carico di formalismo e sottomissione verso rigide gerarchie. Il protagonista invece è un uomo d’azione, va oltre certe barriere e indaga con coraggio e intelligenza. Il suo dinamismo fisico e intellettivo è il motore del libro.
Ci sono a mio avviso alcune pecche pur nel brillare dell’opera e attengono alla rapidità eccessiva di certi punti della trama e poi ad alcuni aspetti del linguaggio.
La vicenda in generale pur articolata ha un buon ritmo, però forse scorre troppo nel senso che a volte il lettore si vede trascinato da una scena all’altra. È l’impressione che si ha ad esempio in qualche punto nella parte “romana” della storia dove c’è qualche cambio di scena che appare un po’ brusco.
Certi passaggi del linguaggio non convincono del tutto, a livello di aderenza storica, considerando che siamo nel 1600; alcuni termini usati appaiono troppo moderni.
In un punto si parla di Turchia; questo mi spinge a chiedermi se all’epoca i cristiani parlando dell’Impero Ottomano parlassero di Turchia. Sarebbe stato meglio scrivere i Turchi o lo stato del Turco; sembra improprio usare il nome di uno stato che allora non esisteva a differenza di oggi. In un altro dialogo due cavalieri si confessano la paura che la Chiesa voglia, per brama di ricchezza, spogliare l’Ordine del proprio oro e poi distruggerlo e più volte si cita quanto già accaduto ai Crociati. Ma ai Crociati nella storia non fu fatto nulla dalla Chiesa; si allude, si può immaginare, all’Ordine dei Templari, sciolto nel 1300 e brutalmente liquidato dal Papa. Non sarebbe stato corretto allora usare il termine Templari anziché quello generico di Crociati? Oltretutto la vicenda della loro distruzione è ben nota a molti lettori usi a cose storiche.
Forse sono aspetti secondari in un thriller che lavora bene sulla trama e l’intreccio, ma dato che è un romanzo storico, è bene prestarvi attenzione.
PRO
Una buona trama
CONTRO
Linguaggio da perfezionare
Link cartaceo: Il tramonto dell’ordine
Link ebook: Il tramonto dell’ordine
Trama
Malta, 1652: il quieto ritmo dell’isola e dell’Ordine dei Cavalieri di Malta viene interrotto bruscamente dalle strane morti di alcuni giovani cavalieri, che non sembrano casuali, nonché dal rapimento del Gran Maestro, gravemente malato di peste. Bernard de Rochefort, capitano del Sacro Ordine, inizia a indagare sugli ambigui comportamenti di alcuni suoi membri. Ben presto il capitano si troverà all’interno di una rete di complotti e assassinii perpetrati per riportare alla luce il sacro segreto che Malta nasconde e per cambiare il destino dell’Ordine per sempre. Il tempo e la fortuna non saranno a favore del capitano che, fino alla fine, lotterà per proteggere i Cavalieri di Malta e il loro segreto millenario. Riuscirà Bernard de Rochefort a scoprire il traditore e salvare l’Ordine nel suo giorno più nero?