Fine anno! Fervono i preparativi per il gran cenone di San Silvestro e per l’occasione, magari, si metteranno in tavola le ostriche! Cibo molto amato fin dall’epoca dei Romani che ne erano grandi consumatori – ma anche grandi esperti – mangiandole sia crude che cotte.
Chi ha mangiato per la prima volta un’ostrica? Se vi dicessimo… circa 160.000 anni fa?
Ebbene sì. Nel 2007, infatti, un team dell’Arizona University, trovò in una grotta del Sudafrica i resti di un pranzo di Homo Sapiens. Tra gli avanzi c’erano gusci di ostriche: e siamo, quindi, difronte alla prova più antica che qualcuno si fosse nutrito di questi molluschi.
E probabilmente si trattava di una donna.
Come facciamo a dirlo?
Perché nelle tribù di cacciatori-raccoglitori c’era una divisione di genere riguardo al cibo: le donne raccoglievano alimenti “statici” come bacche e conchiglie, gli uomini cercavano il cibo “mobile” come la selvaggina. Divisione che dipendeva dal controllo del fuoco: bizzarra cosa, vero?
Ebbene, le donne per accedere al fuoco pagavano i maschi con degli alimenti reperiti dal loro lavoro. Cosa che consentiva all’uomo cacciatore di nutrirsi anche quando la caccia andava male, e alla donna di cucinare il cibo senza essere derubata.