Narrativa recensioni

The turnglass. La clessidra di cristallo – Gareth Rubin

Recensione a cura di Roberto Orsi

“Leggi una storia, poi giri il libro e ne trovi un’altra che è una sorta di immagine speculare della prima. Forse i personaggi sembrano molto diversi, osservati da un diverso punto di vista”.

Un romanzo molto particolare “The turnglass. La clessidra di cristallo” di Gareth Rubin. Come indicato in questa citazione di apertura della recensione si tratta proprio di un romanzo che si legge come una clessidra. Un primo racconto, ambientato nel 1881 in Inghilterra, termina a metà del libro. Il lettore è poi invitato a capovolgerlo e iniziare dal fondo un altro racconto, ambientato nel 1939 in California. 

Apparentemente due racconti distinti senza alcun punto in comune. Avanzando nella lettura salta subito all’occhio come alcuni personaggi dei due racconti abbiano lo stesso nome di battesimo e come un libro e due case ritornino costantemente nella narrazione.

Nella prima parte il medico Simeon Lee si reca nell’Essex sull’isola di Ray per curare un anziano zio di famiglia, il parroco Oliver Hawes. L’arrivo a Turnglass house, questo il nome della casa in cui vive il parroco, lascia subito intendere a Simon che una storia molto particolare è nascosta tra quelle mura. In fondo, il padre di Simon lo aveva sempre avvertito:

“Turnglass House ha sempre avuto qualcosa di corrotto e maligno. Lascia fare a Dio e alla legge”.

Per Simeon è molto strano che si attribuisca qualcosa di maligno alla casa in sé piuttosto che alle persone che la abitano o l’hanno abitata. Una casa il cui segnavento sul tetto è a forma di clessidra di cristallo: un simbolo del tempo che scorre, che ritorna e scorre ancora, per poi ripartire capovolgendo le sorti di chi lo vive.

Il parroco Oliver è convinto di essere in fin di vita a causa di un avvelenamento che sta protraendosi da qualche tempo, ma non ha idea di chi possa avercela con lui. Forse Florence, la moglie del fratello ucciso proprio dalla stessa Florence tempo prima? La donna è tenuta rinchiusa in una “prigione di cristallo”, dietro a un vetro, in una stanza da cui non può mai uscire. Una situazione del tutto surreale quella che Simeon si trova a dover gestire a Turnglass House sull’isola di Ray, collegata alla terraferma dallo Strood, una lingua di terra e fango che spesso scompare sotto la marea dell’oceano.

“Simeon non potè fare a meno di pensare che ci fosse qualcosa di maligno, nel paesaggio, qualcosa pronto a balzare addosso a un uomo per trascinarlo verso la morte”.

Tutto precipita quando lo stesso Simeon ritrova un cadavere nel fango dello Strood: di chi è il corpo e cosa gli è successo? Perché nessuno ha mai ritrovato e reclamato questo corpo?

“Chi sei? Sei annegato? Ti si è fermato il cuore mentre camminavi? TI hanno cercato o nessuno si è accorto che eri sparito?”

Simeon cerca la verità: qualcuno vuole davvero Oliver morto? Quali segreti nasconde quella casa misteriosa? Quali segreti nascondono tutti gli abitanti dell’isola di Ray e di Mersea?

Nella libreria del parroco, un volume misterioso: un romanzo dal titolo “Il campo d’oro”. La storia di un uomo che negli anni ’30 del Novecento dall’Inghilterra si reca in California per scoprire la verità sulla madre morta in circostanze misteriose. Nel romanzo e in alcuni dipinti in casa viene rappresentata un’altra Turnglass House, proprio negli Stati Uniti, del tutto simile a quella inglese se non per il fatto di essere completamente di vetro.

“Il pensiero tornava sempre su quel romanzo, Il campo d’oro. Perché era diventato un’ossessione per Florence e James? Perché lei continuava a realizzare dipinti e modellini in vetro del corrispettivo americano di Turnglass House?”

Il secondo racconto ci trasporta nel 1939 quando Ken Kourian, giornalista aspirante attore ad Hollywood, conosce Oliver Tooke, autore affermato di romanzi. Oliver sta per pubblicare un nuovo titolo: “The turnglass house”. Un romanzo particolare che racconta una vicenda avvenuta nel 1881 in Inghilterra, nell’Essex. Un dottore dal nome Simeon Lee che si reca sull’isola di Ray per aiutare uno zio di famiglia, il parroco Oliver Hawes… Il collegamento con il primo racconto.

Due storie che a questo punto si intrecciano. Il lettore è portato a cercare il nesso tra le due vicende: qual è la vicenda reale e quale quella effettivamente raccontata in un “romanzo all’interno del romanzo”?

Un gioco di specchi in cui i personaggi assumono diversa prospettiva, in cui tutto torna alla ricerca della verità che gravita attorno alla casa nell’Essex: la Turnglass House. Che messaggio ha voluto lasciare Oliver Tooke nel suo romanzo scritto nel 1939?

Un intreccio affascinante quanto enigmatico che attira il lettore in un vortice di verità nascoste e successivamente svelate. Simeon e Ken, due estranei alle vicende, rappresentano il lettore che si affaccia dalle finestre della casa per osservare le dinamiche famigliari con i loro segreti e le parole mai pronunciate. Parole scritte che, affidate alle pagine di un libro, conservano memoria di un passato tragico e misterioso.

Il romanzo mantiene un ritmo incredibile lungo tutta la narrazione, con un’atmosfera gotica e lugubre ricreata magistralmente dall’autore.

Due racconti, due thriller investigativi, due inizi e due fini, un unico mistero racchiuso in quel punto di giunzione che come nelle clessidre, esattamente al centro, permette alla sabbia di scorrere, passare da una parte all’altra, dall’alto al basso, per invertire la prospettiva proprio come quella dei personaggi raccontati da Gareth Rubin.

pro

L’idea originale dei due racconti collegati. Una grande capacità di scrittura e intreccio. Un’ottima traduzione italiana

contro

L’aspetto Storico rimane in secondo piano, ma non è necessariamente un contro in questo caso.

Trama

Inghilterra, 1881. «Turnglass House ha sempre avuto qualcosa di corrotto e maligno.» Questo è tutto ciò che il giovane medico Simeon Lee sa quando arriva a casa dello zio, il parroco Hawes, per curarlo. Una sola finestra illuminata, un orizzonte sospeso sul vuoto, una palude fangosa pronta a inghiottire i pochi che osano avventurarsi. Lo zio è convinto di essere stato avvelenato e i suoi sospetti ricadono su Florence, la cognata. Immobile, con addosso un abito di seta verde e un sorriso beffardo, Florence li fissa dalla cella di vetro in cui si trova segregata da quando, in un raptus di gelosia, ha ucciso il marito. Molti la considerano pazza, ma secondo Simeon è una figura tutta da decifrare. Come tutto da decifrare è il volumetto rosso che spicca nell’immensa biblioteca dello zio e che lei continua a indicargli. Un libro che racconta una vicenda ambientata nel futuro e che tuttavia potrebbe rivelare qualcosa sul presente. Un libro che parla di un’altra terra, la California, in un’altra epoca, il 1939, che pure ha tanti punti in comune con la storia di questa famiglia inglese. La storia di un uomo che indaga per scoprire cos’era accaduto alla madre, scomparsa vent’anni prima…

California, 1939. Quella dello squattrinato Ken Kourian è una vita divisa tra provini cinematografici e lavoro in un giornale, finché incontra Oliver Tooke. Affascinante, mondano e insieme riservato, Oliver è un celebre scrittore figlio del governatore della California. Da qualche tempo appare incupito, e la pubblicazione del suo nuovo romanzo sembra angosciarlo. Una sera, arrivato a casa sua, Ken fa una scoperta sconcertante: lo trova riverso sulla scrivania, il collo lacerato da un proiettile, la pistola nella mano. La morte viene presto archiviata come suicidio, ma Ken non è convinto e decide di indagare. Le ricerche lo portano sulle tracce di una vecchia storia, quella del misterioso rapimento del fratello di Oliver e della scomparsa della madre. Una famiglia sfortunata. O forse, una famiglia che nasconde troppi segreti. Ken è convinto che per scoprire la verità dovrà decifrare gli indizi nascosti nell’ultimo libro dell’amico. Un libro che parla di un’altra terra, l’Inghilterra, in un’altra epoca, il 1881, che pure ha tanti punti in comune con la storia di questa famiglia della California. La storia di Simeon Lee, un giovane medico impegnato a soccorrere lo zio malato, un parroco…

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