Autori Interviste TSD Test e Quiz

Torneo degli autori AUTUNNALE: la seconda sfida – intervista doppia tra Patrizia Debicke Van Der Noot e Antonio Tenisci

Seconda sfida di questo primo turno eliminatorio del Torneo Autori TSD Autunnale! Il primo turno come da regolamento prevede quattro sfide dirette in modalità “Intervista doppia”. Abbiamo sottoposto cinque domande a ognuno dei partecipanti e le metteremo a confronto per voi lettori. Al termine dell’intervista trovate il sondaggio per votare l’autore o l’autrice che vi ha convinto di più con le sue risposte. Chi otterrà più voti passerà il turno! Buon divertimento!

PATRIZIA DEBICKE VS ANTONIO TENISCI

Come scrittore o scrittrice, qual è il tuo più gran difetto e qual è la tua miglior virtù?

P.D.: Difetto? La precisione forse.  Il cercare sempre e ogni volta di fare meglio, di scrivere meglio, il voler imparare a tutti i costi  da chi ha fatto e fa meglio di me. Quasi in una specie di infinita e forse impossibile  caccia al tesoro.
Virtù? La curiosità credo, che mi ha portato e mi porta sempre a voler sapere, studiare  e approfondire.  Questo per me ha voluto dire sempre ascoltare e ascoltare tutti i diversi pareri e leggere, leggere, leggere tutto e di tutto prima di farmi un’idea.

A.T.: Sono maniacale nella ricerca storica e ho sempre massimo rispetto nel riportare la vita dei personaggi reali. Se questo modo di scrivere è un difetto o una virtù non saprei dirlo. Il solo desiderio è che i miei lettori provino emozioni.


Perché hai scelto di dedicarti proprio al romanzo storico?

P.D.: Perché amo la storia, mi è sempre piaciuta.
La storia  poi mi consente di vivere quasi una seconda vita parallela, in cui tuttavia si riflettono tutti gli errori, le passioni  e le debolezze umane.
Scrivere di storia è come ricostruire di continuo  un  romanzo di formazione della attuale civiltà, attraverso ohimè l’insopprimibile costante di crudeltà e barbarie che ricorrono sempre.   

A.T.: In una scena del film ‘L’attimo fuggente’, l’immenso professor John Keating indica ai suoi ragazzi delle foto in bianco e nero di alunni ormai vecchi o defunti. A distanza di anni quei ragazzi hanno la stessa voglia di vivere. Nei miei romanzi racconto sempre storie vere di uomini e donne persi nel tempo. Individui dimenticati che avevano le stesse nostre passioni e che amavano, odiavano, piangevano o ridevano proprio come noi.


Scegli un personaggio storico e fagli una domanda

P.D.: Federico II, l’imperatore. Poliedrico affascinante, detto anche  e a ragione  stupor mundi, parlava fluentemente sei lingue: (latino, siciliano, tedesco, francese, greco e arabo). Fu orfano di suo padre l’imperatore Enrico VI (figlio del Barbarossa)  a 3 anni  e l’anno dopo a soli 4 anni, di sua madre Costanza di Altavilla che gli trasmise la corona di Sicilia. A quattordici anni fu dichiarato maggiorenne, incoronato re e sposò Costanza di Aragona, vedova di re Emerico di Ungheria e di dieci anni più grande di lui. Domanda: «Quanto ha contato, Vostra Maesta, l’ educazione  cavalleresca, a cura di precettori quali Guglielmo Francesco, Gentile di Manoppello, ma anche di un erudito musulmano che Vi  avvicinò ai classici arabi,  ricevuta nell’atmosfera profondamente colta e cosmopolita che Vi circondava, forgiando le Vostre  tendenze intellettuali e politiche, per poi  influire nelle Vostre scelte di vita e di governo?»

A.T.: Di sicuro Johannes Gutenberg immaginava la portata del suo genio e la rivoluzione che avrebbero portato le sue macchine da stampa a caratteri mobili. Mi piacerebbe conoscere il suo pensiero circa l’evoluzione che, nella cultura e nelle abitudini del genere umano, hanno portato Computer e Smartphone. Immagino una risposta degna del suo talento.


Prendi un personaggio contemporaneo e portalo in una epoca passata: qual è questa epoca e perché proprio in quella?

P.D.: Senz’ altro il premier italiano Giorgia Meloni (le assomiglia fisicamente, vedere per credere ), che trasporterei nell’antico Egitto, investendola dei panni e della carica del faraone donna Hatshepsut (1513/1507 a.C. circa – 1458 a.C.), figlia di Tutmosi I. Hatshepsut fu il Faraone di sesso femminile che regnò più a lungo, e una delle pochissime donne-faraone della storia.  Sotto la sua guida l’Egitto prosperò. Come Faraone, Hatshepsut ristabilì antiche rotte commerciali verso il centro Africa, condusse alcune campagne militari di stabilizzazione dei confini territoriali conquistati dal padre, in particolar modo in Siria e in Nubia, la parte meridionale dell’Egitto che confina con il Sudan, e fu promotrice di una serie di grandissime opere edili, di cui rimane amplia traccia ancora tutt’oggi. Seppe  circondarsi  solo di validi e fedeli collaboratori. Penso che questa dovrebbe essere un’efficace linea guida anche per l’attuale premier italiano.
Nel suo tempio funerario, a Deir el-Bahari, celebrò la sua nascita divina, dal dio Ammone, e la spedizione nel Paese di Punt alla ricerca degli alberi dell’incenso. Gli successe il nipote e figliastro  il celebre Tutmosi III.
La trasporteri nell’Antico Egitto perché contrariamente da quanto si immagina soprattutto  nel passato e fuori dall’Italia le donne in grado di usare le testa e farsi valere,  sono più volte state valorizzate.
Si parla spesso  tuttavia di damnatatiae memoriae nei loro confronti, ma non è stato sempre così.
Ciò che conta è riuscire a governare bene e cogliere le vere esigenze di un paese adattandosi soprattutto  ai tempi che corrono.

A.T.: Il Rinascimento italiano è un periodo storico che ha avuto un grande impatto nelle vite degli uomini. Artisti, mecenati, idee rivoluzionarie e opere d’arte che ancora oggi fanno del nostro paese la culla della cultura. Un uomo come Steve Jobs vicino a Michelangelo, a Leonardo e alla corte di Lorenzo il Magnifico sarebbe stato perfetto.


Con quale grande scrittore del passato avresti voluto scrivere un libro a 4 mani?

P.D.: Alexandre Dumas Padre, senz’altro, magari un avventuroso seguito della Reine Margot, che comincia con la fuga di Enrico di Navarra da Parigi…

A.T.: Mi perderei volentieri in Labirinti, tra Rovine circolari e Biblioteche di Babele, suggestionato dalle poliedriche Finzioni di Jorge Luis Borges. Sarebbe un’emozione definitiva solo poter parlare qualche minuto con lui.


Giunti alla fine di questa breve intervista chiediamo al pubblico di TSD di esprimere il proprio gradimento scegliendo tra Patrizia e Antonio rispondendo a questo sondaggio. Chi dei due vi ha convinti di più?

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Scegli chi passa il turno tra i due autori

Quale delle due interviste ti è piaciuta di più?

Che ne pensi di questo articolo?

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