Articolo a cura di Maria Marques
Mese storico dedicato alle banche, ma vogliamo anche scoprire i banchieri che le crearono? Le banche private nacquero durante il Medioevo, grazie a compagnie commerciali che utilizzavano i loro profitti dandoli in prestito. Ecco quindi un breve sunto, che non vuole e non può essere esaustivo, di personaggi e famiglie che gestirono istituti bancari, famosi o meno, che ebbero un peso nella storia e talvolta abbiamo incontrato durante le nostre letture.
I Welser
Furono mercanti e banchieri, originari di Augusta. Tre fratelli, Bartholomäus, Lucas, Ulrich e Jakob fondarono nel 1476 una società commerciale. Anton (1451 – 1518), figlio di Lucas, con il cognato K. Vöhlin fondò una ditta che si occupava di operazioni di cambiavalute e del commercio dell’argento. Fondarono poi un’altra società a Lisbona per distribuire in Germania in particolare ma anche in Europa, i prodotti delle Indie orientali.
Il figlio di Anton, Bartholomäus (1488 – 1561), finanziò, con i Fugger, l’elezione ad imperatore di Carlo V, ottenendone in cambio, nel 1528, concessioni commerciali nella colonia spagnola di Venezuela, con diritti esclusivi di sfruttamento, che però non portarono i profitti sperati e causarono conflitti con la corona di Spagna, tanto che quest’ultima revocò nel 1556, la concessione. Da allora per la potenza dei Welser iniziò un lento declino, cui contribuirono anche altre cause: le guerre di religione, l’importanza come piazza commerciale assunta da Amsterdam e il peso della insolvenza della corona spagnola, tanto che nel 1614 la ditta fece bancarotta.
I Fugger
Il capostipite di questa dinastia di ricchissimi mercanti e banchieri, fu il tessitore Hans Fugger, che si trasferì ad Augusta dove risulta attivo già nel 1367. Il figlio maggiore di Hans, Andreas Fugger (1394-1457) divenne un ricco mercante tessile, ma a noi interessa seguire le vicende del figlio minore, Jacob il Vecchio (1398-1469) che fondò il secondo ramo della famiglia in cui si sviluppò la potenza e la ricchezza, tanto che i Fugger furono creditori non solo dei papi ma anche dei Medici di Firenze.
Il figlio minore di Jacob, anch’egli chiamato Jacob, nel 1487 riuscì ad ottenere la concessione delle miniere di argento del Tirolo in cambio di un ingente prestito all’arciduca Sigismondo d’Asburgo. Orientando quindi la sua attività di impresa verso l’estrazione e la vendita di metalli in Europa centrale, il commercio delle spezie e i prestiti ai sovrani europei, in breve tempo divenne ricchissimo e il suo impero si estese dall’ Paesi Bassi, alla Spagna, all’Ungheria sino a Roma.
Jacob fu elevato al rango di nobile dall’imperatore Massimiliano I nel 1511 e nel 1514 ottenne il titolo di conte. Alla morte di Jacob, soprannominato il Ricco, nel 1525, gli successe il nipote, Anton che, divenne conte del Sacro Romano Impero Germanico e fu il principale creditore della famiglia Medici di Firenze. Nelle generazioni successive i Fugger si trasformarono da una famiglia di banchieri e commercianti in una dinastia nobiliare, imparentata con numerosissime casate della vecchia nobiltà tedesca, austriaca e italiana. L’insolvenza della corona spagnola verso cui i Fugger vantavano un enorme credito, li costrinse a liquidare la banca. Rimasero alla famiglia le proprietà fondiarie, seppur gravate anch’esse da debiti.
I Gondi
I Gondi furono una antica e nobile famiglia fiorentina, le cui origini si fanno risalire ai tempi di Carlo Magno. Furono podestà della Repubblica Fiorentina, commercianti di tessuti di lana ed auroserici, battiloro, ambasciatori con i Medici.
La “Compagnia Gondi” aveva sedi in Italia, Francia, Spagna, Portogallo e Polonia ma anche a Costantinopoli e Calcutta. Furono però Girolamo (1472-1557) e Guidobaldo detto Antonio (1486-1560), che stabilendosi a Lione come banchieri, fecero fortuna, ottenendo la fiducia della futura regina di Francia, Caterina de Medici. Guidobaldo Antonio in particolare grazie a un ottimo matrimonio, contratto nel 1516, con Marie Caterine de Pierre – Vive , figlia del ciambellano di corte, riuscì ad entrare al servizio di Caterina. Divenne quindi amministratore e Maestro di Palazzo per Caterina e per Enrico II. Fu proprio Guidobaldo Antonio a finanziare il primo viaggio di Giovanni da Verrazzano verso le Indie, quando scoprì invece la baia di New York e la Florida.
Suo figlio Alberto (1522-1602) sposando nel 1565 Claudia Caterina di Clermont-Dampierre, vedova ed erede del barone di Retz, acquisì grandi ricchezze e titoli. L’importanza della famiglia, acquisita alla corte di Francia fu considerevole, tanto che Carlo IX scelse Alberto Gondi per rappresentarlo nel matrimonio per procura con Elisabetta d’Austria, ottenendo il titolo di Maresciallo di Francia e divenendo suo consigliere privato.
I Rotschild
Fu con Mayer Amschel Rothschild nato a Francoforte nel 1744 che la famiglia iniziò la sua ascesa. Mayer creò una banca ad Hannover e il suo principale cliente fu il principe d’Assia. Attraverso una politica di accorti matrimoni tra cugini, Mayer riuscì non solo ad ampliare la cerchia famigliare ma anche a mantenere sempre il controllo delle loro banche nelle mani della famiglia, fattore che permise anche di conservare il segreto sull’entità dei loro patrimoni. I suoi cinque figli maschi furono destinati nelle principali capitali europee per fondare altri istituti finanziari. Durante il periodo delle guerre napoleoniche, i Rothschild, il cui patrimonio era già considerevole, finanziarono gli eserciti del duca di Wellington.
Messa a punto una rete informativa eccellente con agenti, spedizionieri e corrieri, i Rothschild raccolsero informazioni politiche e finanziare che permisero alla famiglia di giocare d’anticipo nei mercati internazionali. Ed è proprio grazie a questo sistema informativo che Nathan Mayer a Londra, seppe con un giorno di anticipo rispetto al governo inglese, della vittoria di Wellington su Napoleone a Waterloo. Nathan informò il governo inglese e compì, con molta lungimiranza una manovra finanziaria ardita che gli permise di ricavare un profitto ingente.
Nel 1818 Nathan fu in grado di concedere un ingente prestito al governo prussiano e la sua fortuna crebbe tanto che tra il 1825 e 1826 poteva fornire moneta alla Banca d’Inghilterra per evitare una crisi di liquidità del mercato. I cinque fratelli Rotschild divennero tra il 1816 e il 1818 baroni, titoli concessi loro dall’imperatore Francesco I. La loro attività continuò con lungimiranza, diversificando gli investimenti non solo a favore dei principi regnanti ma anche sostenendo il progetto del Canale di Suez, la creazione di ferrovie e ancora il governo nipponico durante la guerra russo-giapponese. Ormai in tutto il Vecchio continente, ma non solo, il nome Rothschild evocava ricchezza, prodigalità, filantropia e ramificata in numerosi rami, la famiglia esiste ancora oggi.