Recensione a cura di Mara Altomare
“Che Dio ti salvi, o vecchio Marinaio
dai demoni che ti tormentano!”
Samuel Taylor Coleridge
La storia della nave Mary Celeste, risalente al 1872, è conosciuta come il più grande mistero dei mari. Letteratura e cronaca hanno documentato e testimoniato le vicende di una nave abbandonata, ritrovata alla deriva ed incredibilmente priva di persone a bordo…
In un articolo pubblicato dal giornale “The Gibraltar Chronicle”, il 14 dicembre 1872, si legge che alla scoperta della nave al largo delle isole Azzorre, gli uomini incaricati di salire a perlustrare l’imbarcazione, hanno constatato
la totale assenza dell’equipaggio unitamente alla lancia di salvataggio, chiaro segno che la nave è stata abbandonata. A destare stupore, anche il fatto che nelle stive siano stati rinvenuti millesettecento barili di alcol denaturato, oltre a scorte abbondanti di acqua e cibo. C’è un mistero, dunque, che aleggia sulla Mary Celeste: perché è stata abbandonata visto che non c’era alcun pericolo di affondamento né mancanza di viveri a bordo? Si è trattato di un ammutinamento? Oppure di un assalto da parte di pirati?
O rimarrà l’enigmatica storia di una nave fantasma?
Su questo evento storico si costruisce il romanzo: leggerlo ci fa pensare a una possibile verità su quanto accaduto a bordo della Mary Celeste, attraverso gli occhi del suo protagonista: si tratta di Antonio Gagliardo, medico di origini italiane vissuto a New York, che aspira a lasciare l’America e ritornare a Genova, per fuggire da situazioni per lui ormai difficili e pericolose, un matrimonio fallito e i creditori che lo perseguitano a causa di debiti di gioco.
Gagliardo decide di affrontare questo lungo viaggio, attraverso l’oceano, non solo per scappare, ma anche per trovare il suo riscatto e affrancarsi da un’esistenza che non gli appartiene più, speranzoso che nella sua terra nativa potrà ricominciare una nuova vita… non immagina che il vero cambiamento avviene proprio durante il viaggio e che già sulla nave sarà costretto a trasformarsi e a riscoprirsi, rischiando la pelle, accerchiato da personaggi inquietanti ed eventi misteriosi, di cui la Mary Celeste giorno dopo giorno diventa teatro. Gagliardo inevitabilmente si trova ad assumere il compito di investigatore, ruolo arricchito dalle sue competenze mediche, e man mano che i giorni passano e i capitoli scorrono, ci appassioniamo sempre di più a questo personaggio: lo amiamo per la sua intelligenza, competenza, scaltrezza, ma anche per la sua umanità, i suoi dubbi, i suoi fallimenti, la tenerezza con cui accudisce i più deboli, le sue speranze…
Fin dalle prime pagine siamo catturati dall’alone di inquietudine trasmesso dai personaggi che Gagliardo incontra, come il vecchio che all’ingresso del porto cerca di dissuadere il medico dal salire sulla Mary Celeste, quasi pronunciando un’amara profezia:
Una mano gli afferrò il polso, bloccandolo sul posto. Il sangue gli si gelò nelle vene. Si girò di scatto e abbassò il capo. Un vecchio con i capelli incolti, seduto sopra una cassetta di legno, lo fissava con occhi obliqui, cerchiati da orbite sporgenti. Era strabico, il che, unito al pallore del volto, allungato ed emaciato, lo rendeva inquietante.
«Se ci tenete alla vostra vita, non salite a bordo.»
«Tornatevene da dove siete venuto» insistette il vecchio, rovesciando gli occhi all’indietro.
Una volta sulla nave i giorni passano, e se ad ogni giorno corrisponde un capitolo, ad ogni capitolo corrisponde un enigma, che ci inchioda alle pagine suscitando la curiosità di scoprire il seguito, in un crescendo di colpi di scena, intrighi e omicidi che coinvolgono i componenti dell’equipaggio.
Se all’inizio del viaggio si era parlato di sogni e speranze, adesso a tenere banco erano principalmente terrore e morte
Tutti sono sospettati, ma anche potenziali vittime di una follia che abita la nave e che trasforma questo viaggio in un thriller avvincente, dinamico e per nulla scontato. E il fascino particolare di questo romanzo è nel fatto che i membri dell’equipaggio sono personaggi veramente esistiti, i cui nomi, cognomi e ritratti sono rintracciabili nei diari di bordo e nei documenti storici. Le loro vicende si intrecciano con le indagini di Gagliardo, un thriller raccontato dentro ad un fatto storico reale e nello stesso tempo misterioso.
Gagliardo è investito dagli eventi, dal dolore e dallo sconforto, così come è travolto dalla tormenta, dalle onde e dal vento… ma forse riuscirà a trovare il suo mare calmo, il suo cielo sgombro di nubi e la pace della sua anima… la quiete dopo la tempesta!
Nel fulgore del meriggio, i raggi del sole si riflettono sull’immensa distesa d’acqua, ora placida, come addomesticata da una mano invisibile.
Ma è una quiete che sa di morte…
Un curioso particolare: della storia della Mary Celeste si interessò un giovane medico inglese ventitreenne, che si ispirò alla vicenda per scrivere un racconto breve dal titolo “J. Habakuk Jephson’s Statement”, pubblicato nel gennaio 1884. Grazie a tale opera, ricalcante i reali accadimenti, costruì la sua carriera di grande scrittore. Quel medico era Arthur Conan Doyle.
Trama
New York, novembre 1872. Il dottor Antonio Gagliardo è braccato da una spietata banda criminale per via di un debito di gioco. Preoccupato per la propria incolumità, sente riaccendersi una speranza di salvezza quando si vede offrire aiuto dal capitano della Mary Celeste, un brigantino pronto a salpare per Genova.
Ma Gagliardo non può immaginare che ad attenderlo c’è una traversata oceanica funestata da tragici eventi, là dove non esiste alcuna via di fuga, dove il vento geme tra gli alberi bardati di vele, dove il mare e il cielo si fondono in un colore unico che inghiotte ogni cosa.
Tra le assi di una trappola galleggiante, circondato da gente sconosciuta, Gagliardo sarà costretto a indossare i panni di investigatore per smascherare la persona che semina morte apparentemente senza motivo, un assassino spietato e senza scrupoli.
Mary Celeste è un viaggio nell’ignoto su cui grava l’ombra di una maledizione, un’inquietante storia ispirata a fatti realmente accaduti, considerata il più grande mistero dei mari.