Recensione a cura di Roberto Orsi
“Lo sguardo di Bonacquisto era forte e sicuro, senza ombre di paura. Il suo senso d’umanità prevaleva sulla percezione del rischio: chi erano quegli uomini in viaggio nella notte? Da cosa fuggivano?”
Il pensiero di Don Alfonso Bonacquisto nella notte del 1657 che apre il romanzo è l’umana reazione di un uomo che si trova improvvisamente due stranieri sulla soglia della Chiesa di Santa Maria Assunta del paese di Ala in Trentino. I due forestieri, spossati e in condizioni precarie, sono giunti fin lì dopo essere partiti da Verona e aver camminato per diverse ore nel gelo del mese di Gennaio.
La pietà caritatevole di un uomo di Chiesa, quale è Don Alfonso, lo porta immanente a offrire ospitalità e rifugio ai due uomini. Si tratta di due genovesi, sfuggiti alla grave epidemia di peste che in quell’anno si abbatté sulla città ligure.
È l’inizio di una storia che Mauro Zanetti ha voluto raccontare in questo romanzo, “I fili del mondo”, per la casa editrice Nulla Die. Partendo da un fatto realmente documentato, i due genovesi accolti dalla comunità di Ala, l’autore costruisce una trama originale in cui ripercorre la nascita della manifattura tessile alense. Ala, ribattezza oggi Città del velluto, vive da protagonista in questo romanzo dove l’abilità e il sogno viaggiano di pari passo. Le grandi capacità dei tessitori genovesi sfuggiti alla peste, si uniscono alla forza di volontà di un progetto meraviglioso voluto proprio da Don Alfonso Bonacquisto: avviare la produzione tessile di Ala per dare nuovo vigore e slancio al commercio della piccola comunità trentina.
Massimo ed Enrico, questi i nomi dei due genovesi, aiutati da Romolo, oste alense, e Sante, di professione falegname, si lanciano in una avventura che li vede tornare a Genova per recuperare i progetti dai quali partire per la costruzione dei telai alensi.
Attraverso un viaggio per le città del nord Italia, i quattro ritornano a Genova dove li aspettano vicende rocambolesche e pericoli non indifferenti.
“Ciò che immediatamente appariva alla vista età un’attività intensa ma ordinata, dove ogni persona rispettava un ruolo ben preciso e si muoveva secondo gesti e metodi codificati dal tempo.”
In questo libro, Mauro Zanetti porta alla ribalta la nascita di una eccellenza italiana, tessendo, è proprio il caso di dirlo, un ordito che sfrutta la fantasia letteraria incuneata nelle pieghe documentali della Storia. Un consapevole inno da parte dell’autore alla sua terra natia e alla grande capacità imprenditoriale che caratterizza il nostro paese da secoli.
La forza di un’idea, della comunione di intenti e di identificazione di un gruppo, capaci di avviare dal nulla un progetto di qualità ed eccellenza, giocano un ruolo fondamentale nel messaggio che il romanzo lascia al lettore.
Il contesto storico rivive nelle descrizioni dell’autore che inserisce nozioni relative al Concilio di Trento e la controriforma seguita alla parentesi luterana, alle gravi epidemie che colpirono il nord Italia negli anni ’50 del XVII secolo. E ancora, l’evoluzione dei commerci per il nostro paese nelle direttrici principali tra il nord Italia e l’impero asburgico, i commerci via mare con il lento declino di città come Genova e Venezia a favore di centri più piccoli, ma capaci di ritagliarsi un posto di rilievo anche grazie alla loro flessibilità e capacità di inclusione.
“Sembrava che tutti gli alensi avessero in qualche modo intuito che in quell’edificio si stava compiendo qualcosa che andava ben oltre il coraggioso progetto di un gruppo di amici, nell’aria c’era piuttosto la corroborante speranza che si stesse creando una nuova opportunità per il loro paese.”
Un buon esordio per Mauro Zanetti, con questo romanzo scritto ormai dieci anni fa e rivisto per la pubblicazione del 2022 nella sua nuova veste.
Un romanzo che celebra i valori dell’amicizia, del senso di appartenenza a una comunità, del sacrificio e dell’altruismo. Un romanzo di persone buone, di sani principi e sentimenti dall’alto valore morale. Una storia di altri tempi che ci piace pensare, tra le brutture che stiamo vivendo, si stia ripetendo proprio in questo momento in diverse parti del mondo, unite da un filo unico. Quello della speranza.
Trama
I fili del mondo è un romanzo storico ricco di intrighi e misteri, ma è anche una grande storia di amicizia e riscatto. Nell’Anno del Signore 1657 due tessitori genovesi in fuga dalla ondata di peste che si è abbattuta sulla loro città giungono nel borgo di Ala, nei pressi di Trento, dove ottengono ospitalità dall’illuminato parroco don Alfonso Bonacquisto che pensa di sfruttare l’occasione per proporre loro l’inizio di un’attività tessile. Per recuperare gli utensili necessari i tessitori devono tornare a casa affrontando un viaggio pericolosissimo: la Repubblica di Genova prevede pene severissime, sino alla condanna a morte, per chi esporta i segreti dell’arte tessile. Il viaggio procede tra imprevisti e colpi di scena e mostra il momento storico e i tratti salienti di una civiltà del nord Italia in uno dei secoli più travagliati e complicati dell’epoca moderna.