Recensione a cura di Martina Sartor
Costanza Calenda prima donna laureata al mondo? Quando ho letto questa frase nella sinossi del romanzo, ho sussultato: finora avevo sempre saputo che la prima donna laureata al mondo era Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, laureatasi in filosofia nel 1678 all’università di Padova, dove si può ancora ammirare una statua a lei dedicata. Studi recenti invece mettono in dubbio questo primato e pare infatti che la prima donna laureata sia molto probabilmente Costanza Calenda, laureatasi in medicina nel 1422 a Napoli.
Il libro di Lisa Laffi si basa su questo assunto e racconta la storia di questa donna che ha anteposto a tutto gli studi in medicina, con una volontà di ferro in un’epoca in cui ciò era assolutamente impensabile.
Le donne interessate alla medicina correvano più rischi degli uomini. Potevano venire accusate di essere avvelenatrici e streghe.
Costanza è figlia di Salvatore Calenda, Priore del Collegio Medico di Salerno, e ha imparato nella bottega di uno speziale a usare cure e rimedi. Animata da vera passione, vorrebbe seguire le orme delle famose mulieres salernitanae, Trotula, Mercuriade e Abella a cui nel medioevo la Scuola Medica di Salerno aveva aperto le porte.
Vorrei essere una medichessa come Trotula… Studiare, curare e… scrivere trattati come ha fatto lei… Vorrei tramandare il sapere a nuovi medici e… medichesse. Mi piacerebbe aiutare le persone con bisturi e lancetta, ma soprattutto con i tre pilastri delle mulieres salernitanae: dieta moderata, giusto riposo e mente serena.
Ma i tempi sono cambiati, siamo ai primi anni del 1400, la stessa Scuola Medica ha perso parte del suo prestigio e gli studi di medicina si stanno spostando nelle università, inaccessibili alle donne. Salvatore, chiamato al capezzale del moribondo re di Napoli Ladislao, porta con sé la figlia. I due non riescono a salvare la vita del re, che muore lasciando il regno in mano alla sorella Giovanna D’Angiò-Durazzo. Da qui in poi la storia di Costanza si intreccia strettamente con quella di Giovanna, che dovrà lottare a lungo per mantenere il potere, poiché, proprio come Costanza nella medicina, in quanto donna non è ritenuta adatta a governare un regno senza un uomo accanto. Costanza viene mandata a Bologna in convento, dove crede che il padre voglia relegarla. In realtà qui incontra Dorotea Bocchi, una suora che ha dedicato la vita allo studio della medicina e a cui è stato persino concesso di tenere lezione all’università di Bologna, e che prende sotto di sé la giovane, facendole proseguire gli studi di nascosto, assieme ad altre donne. Sulla via per Bologna avviene uno degli incontri fondamentali del romanzo: con il grande condottiero di ventura Muzio Attendolo Sforza, assoldato dal regno di Napoli. Costanza salva la vita dello Sforza, a cui una profezia ha predetto che la sua discendenza prenderà le redini di un grande regno. Fra gli uomini dello Sforza c’è Baldassarre Santomango, giovane nobile napoletano che rimane colpito da Costanza, ma la cui storia nasconde numerosi segreti. Costanza e Baldassarre si ritrovano ben presto coinvolti nei giochi di potere della penisola italiana, del papato conteso da ben tre pretendenti e dei regni stranieri di Francia e Spagna che vogliono mettere le mani su Napoli.
Ogni Stato della penisola stava giocando una partita e scommetteva su uno dei tre papi che si proclamavano successori di Pietro. Soltanto il tempo avrebbe potuto dire chi sarebbe uscito vincitore e chi perdente da quel gioco d’azzardo.
Lisa Laffi è abile a intrecciare la storia di Costanza e Baldassarre con quella dei grandi del tempo, rendendo avvincente la narrazione: lotte di potere, intrighi, tradimenti, fughe precipitose. Il racconto diventa trascinante, ma l’autrice non perde mai di vista il suo punto focale: raccontare la maturazione di Costanza come medichessa e come donna, l’aiuto da lei dato alla regina Giovanna nell’affrontare le sue più oscure paure, la sua prima dissezione anatomica e lo studio a lungo condotto sugli occhi e le loro malattie. Questo studio in particolare condurrà Costanza all’elaborazione di un famoso trattato sugli occhi, ahimè oggi perduto.
Il 17 ottobre 1422 Costanza Calenda sostenne l’esame per il conseguimento della laurea in medicina. Furono centinaia le persone, medici e semplici curiosi, che chiesero e ottennero dall’Università di Napoli la possibilità di seguire una discussione che aveva assunto dei contorni mitici, oltre che scientifici. La medichessa della regina, come tutti chiamavano la giovane a Napoli, aveva dato alle stampe un trattato sugli occhi che aveva lasciato stupefatti tutti i medici della penisola che vedevano in lei una nuova Trotula.
Perché leggere questo libro, dunque? Perché aggiunge un tassello importante alla storia delle donne, perché racconta di personaggi diventati poi mitici come lo Sforza, perché ci immerge in un’epoca tormentata dove le donne hanno dovuto lottare a lungo per emergere. E forse non hanno mai smesso di farlo.
Trama
Napoli, 1414. Costanza Calenda, figlia di un famoso medico di Salerno, ha sempre sognato di seguire le orme del padre ed esercitare l’arte medica. Tuttavia, sa perfettamente che il suo destino è quello di sposarsi, in un mondo che vuole le donne soltanto mogli e madri. Anche il padre, Salvatore, è di questo avviso, ma quando si reca alla corte di Napoli per curare il re in punto di morte, le consente di assisterlo. Per Costanza è l’occasione per mostrare a lui e alla futura regina, Giovanna II, i rimedi e le cure apprese di nascosto nella bottega di uno speziale. Giovanna ne rimane talmente colpita, che insiste perché la ragazza studi per diventare il suo medico personale. Ma poiché alle donne non è permesso frequentare l’università, Costanza dovrà proseguire gli studi in un convento a Bologna, lontana da casa e soprattutto dal giovane Baldassarre Santomango, l’affascinante nobile salernitano che le ha colpito il cuore. Terminati gli studi, Costanza torna a Napoli per restare accanto alla sovrana; ne diventa l’amica e la confidente, scoprendo che Giovanna è circondata di nemici che tramano contro di lei. Nel frattempo Costanza ritrova Baldassarre e si accorge di amarlo più che mai. Forte del suo sostegno, la giovane fa di tutto per difendere la regina dagli intrighi di corte, e lei in cambio le permette di accedere all’Università di Napoli: potrà discutere la tesi in medicina, e diventare la prima donna laureata al mondo.