Articolo a cura di Raffaelina Di Palma
Di tutte le cose che la saggezza procura per ottenere un’esistenza felice, la più grande è l’amicizia.
(Epicuro)
La capacità di condividere con gli altri idee, affetti, problemi, è definita da Cicerone più preziosa anche dell’acqua e del fuoco; componenti vitali per la sopravvivenza umana. È proprio l’aspirazone, la tendenza verso ciò che è piacevole o che appare necessario alla propria esistenza: il desiderio, l’attuazione della condivisione costituiscono il motivo ricorrente delle rappresentazioni dell’amicizia.
Tema antico quello dell’amicizia. Ne troviamo testimonianze già nella Bibbia. Il Siràcide, che fa parte dell’Antico Testamento è una raccolta di prescrizioni, regole da seguire. Regole di condotta religiosa in forma poetica, raggruppate secondo gli argomenti trattati.
Il brano (Siràcide 6,5-16 ) affronta il tema dell’amicizia; dei suoi vantaggi e dei suoi rischi. Mette in guardia dal falso amico che si allontana nei momenti di difficoltà. È proprio il desiderio di realizzazione della condivisione, costituisce il motivo ricorrente della formazione di molti elementi sotto aspetti diversi come l’emozione, l’affetto, la stima…
Una delle più antiche e celebri descrizioni dell’ambiente allegro che si crea tra vecchi amici è stata data dal poeta latino Catullo: egli invita il suo amico Fabullo a mettere in comune cibo, risate, belle ragazze e anche la povertà che, in una giocosa serata senza formalità, riflette un legame che suscita sentimenti, ideali, interessi comuni.
In un raffinato stile poetico, Catullo, ne Il Canzoniere affronta i temi dell’amore e dell’amicizia con una tale sincerità di toni che lo ha reso poeta amatissimo in tutte le epoche.
L’amicizia, spesso, è stata espressa anche nelle sue accezioni più nobili come condivisioni di valori altissimi, sentimenti quali la lealtà e la fedeltà fino alla morte: nella portata sociale di nobili sentimenti sulla cui durata e intensità sono fondati. Un esempio per tutti, molto vicino a noi; Salvo D’Acquisto.
Tra i vari possibili esempi, c’è quello di Cloridano e Medoro (Ariosto), rappresentazione rinascimentale di un topos già vissuto nella letteratura classica: Euralio e Niso nell’Eneide di Virgilio (I sec. a.C.).
L’amicizia tra Achille e Patroclo nell’Iliade di Omero (IX sec. a.C.), una delle più famose. La loro esistenza non è mai stata accertata anzi, è stata smentita decisamente dagli storici: la loro vicenda però, fu il passaggio fondamentale che diede vita all’opera più famosa dell’epica classica: l’Iliade.
Ad essi sono stati accostati, per una significativa affinità e allo stesso tempo differenti, due personaggi moderni: gli amici descritti da Uhlman, (L’amico Ritrovato) che possono considerarsi oltre lo stesso topos: nei due casi l’amicizia è messa alla prova dalla realtà dei nemici e dall’atrocità della guerra; in entrambi i casi, il legame tra i due protagonisti nella sua generosità e fedeltà, non contaminate da interessi personali, simboleggia la sconfitta dell’odio e della guerra.
Ma c’è una diversità: nel testo di Ariosto, i nemici di Cloridano e Medoro ammirano e rispettano la loro fedeltà, arricchendo pagine e pagine di letteratura; al contrario dei nazisti del romanzo di Uhlman che trasformano la metamorfosi del mondo in cui l’amicizia viene privata di quella spiritualità, quello speciale rispetto dovuto all’uomo in quanto tale.
Nella letteratura latina Euriale e Niso sono protagonisti di due episodi dell’Eneide, i due giovani guerrieri sono un grande esmpio di quei valori; in primis l’amicizia, di cui Virgilio si fa portatore.
L’amicizia, è una variante spesso più duratura e disinteressata dell’amore, diventa una energia significativa capace di dare senso alla vita.
Ci sono state coppie di amici, nel corso dei secoli, che hanno rivoluzionato la storia; nella filosofia e nell’arte, hanno segnato profondamente la società di ieri e di oggi.
Voltaire e Federico il Grande. Un filosofo e un monarca. Rappresentano perfettamente quello che è stato l’illuminismo: un movimentoche rivoluzionò l’intero continente europeo.
Il re e il filosofo si supportano, si scambiano idee e pongono le basi dell’Europa moderna.
L’amicizia ha molteplici componenti e si manifesta con toni diversi. La mancanza di formalità, il piacere di condividere beni materiali e visioni della vita, il comune gusto per le cose belle, la sincerità dell’affetto, sono i valori che danno risalto all’amicizia.
L’amicizia, si può esprimere anche con forza e con irruenza impetuose dai sentimenti e dalle espressioni forti che troviamo in “All’amico di un tempo” di Archiloco (poeta greco VII sec.a.C.)
Il poeta immagina e colorisce, con forza, le sventure che augura al suo amico di un tempo, il quale ha tradito il loro legame, calpestandogli il cuore.
“Tutti per uno, uno per tutti!”
Chi non conosce questo motto?
La memoria va automaticamente ai Tre Moschettieri.
Athos, Porthos, Aramis, d’Artagnan: i moschettieri del re e le guardie del cardinale. Duelli, amori, inseguimenti; con questo romanzo Alexandre Dumas ha dato vita a personaggi che daranno vigore e brio alla letteratura universale.
L’amicizia dei tre moschettieri è l’esempio che ha conservato una freschezza senza tempo, mette in risalto tutta la dirompenza dell’epica cavalleresca.
Una storia intrecciata con maestria e abilmente diretta da Dumas, il quale muove i suoi personaggi dando a ognuno il proprio destino iniettando in essi amore, passione, intrigo, il loro motto è diventato il simbolo, l’eccellenza dell’amicizia.