Recensione a cura di Roberto Orsi
“Figlia di Roma” è il quarto e ultimo libro della serie Roma Caput Mundi di Adele Vieri Castellano.
Anche se parte di una serie, questo romanzo come gli altri è una storia indipendente che si apre sullo scenario della Britannia, provincia lontana dell’Impero Romano. Le vicende si svolgono tra il 61 e il 63 d.C. all’epoca in cui sul trono imperiale sedeva Nerone.
L’isola, che oggi risponde al nome di Gran Bretagna e già obiettivo di diverse spedizioni un secolo prima al tempo di Giulio Cesare, ai tempi del romanzo è sotto l’egida di Roma da qualche anno, con le missioni volute da Caligola e Claudio.
Gaio Svetonio Paolino, il governatore, è impegnato nell’attacco all’isola di Mona, centro della religione druidica. Budicca, regina degli Iceni, una tribù di origine celtica, approfitta della lontananza del governatore per scatenare una delle rivolte più sanguinose delle tribù della Britannia.
“La Britannia doveva essere domata proprio come il cielo, il mare e i selvaggi che l’abitavano che si erano schierati minacciosi sulla spiaggia ricoperta di alghe.”
La scena si apre proprio sul massacro perpetrato dalla regina degli Iceni ai danni della città di Camulodunum, l’attuale Colchester. Valeria Rufilia Petronia, la protagonista femminile del romanzo, moglie del tribuno Gaio Petronio Umbrino impegnato in battaglia a Mona, si trova nel mezzo dell’assalto delle truppe di Budicca.
“Era ebbra di potere e assetata di vendetta per l’oltraggio subito da lei stessa e dalle figlie, non avrebbe lasciato un solo superstite tra i Romani e i loro alleati che tanto odiava.”
Nelle fasi dell’assalto Valeria perde il figlio Flavio, rapito dagli Iceni, con il probabile destino di diventare un sacrificio per gli déi a cui la tribù è devota.
L’incontro con Cunomaglus, appartenente alla tribù dei Siluri, alleati degli Iceni, si rivelerà qualcosa di diverso da quello che all’inizio Valeria potesse immaginare. Cunomaglus è davvero chi dice di essere?
Personaggio molto interessante quello nato dalla penna di Adele Vieri Castellano. Combattente nato, uomo valoroso, coraggioso ed enigmatico, con un segreto che ne ammanta le vicende. Lo seguiamo nelle sue azioni solitarie tra gli eserciti in battaglia. Abile nel muoversi su terreni impervi che conosce a menadito, avrà un ruolo fondamentale nell’economia della storia.
“Lui sapeva, per esperienza, che non basta essere informati ma bisogna agire e farlo con spietatezza, perché l’unico linguaggio compreso dagli uomini è quello del gladio”.
I lettori che si sono appassionati ai primi tre libri della serie ritrovano personaggi come Messalla, Raganhar, Aquilato, che non esitano ad accompagnare Rufo, il padre di Valeria, in Britannia per salvare la figlia e il nipote.
Una storia che racconta i valori di lealtà, di amicizia che lega i compagni della spedizione, sempre pronti a sostenersi l’un l’altro, mettendo anche a repentaglio la propria vita. Ma anche una vicenda che, allo stesso tempo, apre uno squarcio sulla crudeltà dell’uomo e degli eventi.
Un contesto storico-geografico non semplice quello delle provincie romane del primo secolo, che l’autrice descrive con dovizia di particolari, in modo preciso ma senza annoiare il lettore e soprattutto senza mandarlo in confusione. Le parole dell’autrice si muovono tra la civiltà romana e quella celtica, tra i riti druidici legati a culti del passato che piano piano stanno cedendo il passo alla nuova religione che avanza.
I vari personaggi del romanzo lasciano la scena principale a Valeria e Cunomaglus, in una storia tra ostaggio e carceriere, che giorno dopo giorno cambia, si modifica in un gioco di sguardi, di sottintesi e di accenni alla vita passata.
La parte più sentimentale del racconto, si alterna in modo equilibrato con le vicende più cruente, legate alle battaglie tra gli eserciti, i massacri di innocenti e la distruzione di intere città.
Il glossario a fine libro, con la spiegazione di tantissimi termini utilizzati nel romanzo, dagli oggetti comuni, alle città britanniche protagoniste della vicenda, dagli imperatori che entrano a vario titolo nella storia alle diverse divinità delle tribù celtiche, è un fiore all’occhiello dell’intero romanzo.
Un compendio finale che rende completo un lavoro di intrattenimento, capace anche di istruire e creare spunti di approfondimento per i lettori più curiosi.
“Gli imperatori si susseguivano, la città restava uguale a se stessa lasciando gli uomini a scannarsi per il potere, anche se quello vero, assoluto, era l’anelito indefinibile che pervadeva quella città complicata adagiata ai piedi dei sette colli.”
Trama
Britannia, 61 d.C. Le orde di Boudicca hanno invaso la pianura. Animata da un devastante desiderio di vendetta, la regina guerriera ha realizzato l’impossibile: unire tutte le tribù britanniche contro l’invasore romano.
Ad assistere alla devastazione c’è un uomo. Osserva gli edifici in fiamme, aspira l’odore degli incendi, ascolta le grida disperate delle vittime. Impotente, solo, ha quasi dimenticato il suo vero nome ma non la missione che gli ha affidato l’imperatore cui deve fedeltà. Nessuno potrà fermarlo perché il destino di molti, forse anche quello dell’Impero, è nelle sue mani.
La sua determinazione è però destinata a scontrarsi con un’ombra dal passato che potrà mettere in discussione la sua stessa identità. La ricordava bambina ma adesso è una donna e ha bisogno della forza, della lealtà e del valore di un soldato romano. Valeria, la figlia di Marco Quinto Valerio Rufo, ha un nuovo, pericoloso incarico per lui.
Editore : Amazon Publishing (12 gennaio 2021)
Lingua : Italiano
Copertina flessibile : 463 pagine
ISBN-10 : 2919807617
ISBN-13 : 978-2919807611
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