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10 Marzo 1661: la presa di potere di Luigi XIV Re Sole

Luigi XIV: il sole che brillò più a lungo nei cieli di Francia

A cura di Roberto Orsi

Il 10 marzo 1661, alla scomparsa del primo ministro Mazzarino, Luigi XIV, fra lo stupore generale, annuncia in Consiglio di Stato la decisione di assumere il governo personale del regno. Inizia l’era del Re Sole.

Luigi di Borbone nasce il 5 settembre 1638  da re Luigi XIII di Francia e Anna d’Austria.  La sua nascita avvenne dopo ventitré anni di matrimonio e fu considerata per molti un evento miracoloso.

Attorno ad essa nacquero varie leggende che contribuirono ad aumentare il fascino di questo personaggio nell’immaginario collettivo. La più famosa probabilmente è quella che vedrebbe l’esistenza di un fratello gemello, rinchiuso nel carcere della Bastiglia coperto da una maschera di ferro per evitare problemi di successione.

Quando giunse per Luigi il momento di sposarsi, la scelta ricade sull’infanta di Spagna, sua cugina Maria Teresa d’Austria. In realtà sappiamo che Luigi XIV amò diverse dame e in tutto ebbe addirittura diciotto figli tra i legittimi e illegittimi, ma dodici essi morirono in età infantile.

Il cardinale Giulio Mazzarino

Luigi XIV aveva appena 5 anni, quando ereditò il regno alla morte improvvisa del padre Luigi XIII. In quel momento le redini del governo  furono affidate alla madre ma in effetti il  vero potere venne assunto dal primo ministro francese e cardinale italiano Giulio Mazzarino.

Mazzarino resse le sorti della Francia per molti anni ma era inviso alla nobiltà del tempo. A causa delle guerre in cui la Francia era impegnata, aumentò il peso fiscale e pretese di poter esercitare il pieno controllo su tutti gli atti finanziari della Corona. Nel 1650 avvennero duri scontri e forti repressioni; una parte della nobiltà diede vita a una rivolta detta Fronda nobiliare o Fronda dei principi. Mazzarino fu costretto a fuggire con tutta la corte da Parigi dove rientrò solo nel 1652 dopo la vittoria delle truppe del re.  Il cardinale italiano, tenne il potere fino alla morte avvenuta il 9 marzo 1661.

Il giorno successivo, 10 Marzo 1661 , il re Luigi XIV assunse i pieni poteri all’età di ventidue anni.

L’inizio dell’era del Re Sole

Luigi XIV stabilì immediatamente di formare una monarchia assoluta. Il sovrano aveva il potere assoluto, aiutato da un Consiglio di Ministri con poteri di controllo e formato da uomini di fiducia che non provenivano però dalla nobiltà.

Nel 1682 spostò in modo permanente la sua residenza nella ricca reggia di Versailles ed invitò i nobili a trasferirsi  ed abbandonare le residenze sparse per tutta la Francia. Luigi XIV divenne così il re Sole, intorno a lui girava tutta la vita politica, creò una corte fatta di feste e giochi, distribuiva soldi e cariche ai membri della nobiltà. In questo modo il Re si attorniò di personaggi di spicco della vita pubblica francese, facendoli vivere a corte, avvantaggiandosi anche del controllo che poteva in questo modo esercitare.

Luigi XIV, da monarca assoluto qual era, intervenne in ogni campo possibile attraverso i suoi ministri.

Jean-Baptiste Colbert - Wikipedia
Jean-Baptiste Colbert

Il ministro della guerra Michel Le Tellier riorganizzò le forze armate con un ordine gerarchico che dipendeva direttamente dal re togliendo così potere alla nobiltà.

Vivendo un periodo di pace e tranquillità per tutto il Paese, il ministro delle Finanze Colbert promosse un taglio delle spese che gli permise una riduzione delle tasse e un miglioramento generale della situazione economica della Francia.

Nei primi anni della sua attività mise ordine nel sistema fiscale e ottenne risultati eccellenti: nel 1667 le entrate della Corona erano più che raddoppiate.

Colbert impostò la contabilità del regno come quella delle aziende commerciali, con un bilancio delle entrate e delle uscite verificabile quotidianamente.

Religione e arte

Luigi XIV  cercò di assicurarsi il controllo della chiesa francese considerando la religione un importante strumento di controllo. Questo atteggiamento lo portò a scontrarsi spesso con il Papa Innocenzo XI.

Il Re ebbe anche un altro scontro con i giansenisti e gli ugonotti ai quali impose la conversione al cattolicesimo. Le minoranze che non seguivano la religione cattolica vennero perseguitate.

Il Re sole estese il suo potere anche al mondo della cultura, diventando il mecenate di artisti e letterati del calibro di Molière e del musicista Jean-Baptiste Lully.

Incoraggia ogni forma d’arte, prendendo gli artisti sotto le proprie ali, reclutando a corte pittori, scultori, intarsiatori, ebanisti, scrittori e uomini di scienze. È sempre lui a volere a tutti i costi il sontuoso palazzo di Versailles, di cui parleremo tra poco, così come il castello di Marly.

Il tramonto del Re Sole

Le misure  adottate da Luigi  XIV, affiancato da ottimi ministri, portarono in un primo momento  ad un giovamento per la Francia,  ma il fallimento  delle guerre di espansione  in Europa  affamarono il paese opprimendolo con le tasse.

Il 1 settembre 1715, stanco e con problemi di salute, Luigi XIV morì all’età di 76 anni, dopo settantuno di regno, per una cancrena ad una gamba.

Pare che alla notizia della sua morte, la Francia intera esultò e festeggiò con l’accensione di fuochi di gioia perché, secondo molti, con la sua morte terminava un’epoca di guerre e di sperperi che avevano fatto apparire grande la Francia solo dall’esterno. Pare anche che il suo feretro, trasportato nella chiesa di Saint-Denis a Parigi, fu oltraggiato da sputi e fango lanciati dalla folla oppressa da anni di tasse e privazioni. Il suo corpo, riposto nella cripta dei Borboni, vi rimase sino al 14 ottobre 1793 quando, durante la rivoluzione, la sua tomba venne profanata e i suoi resti furono dispersi dai rivoluzionari in una fossa comune adiacente alla chiesa.

Essendo già morto il suo erede legittimo, il Gran Delfino, Luigi duca di Borgogna suo erede, a causa di un’epidemia di vaiolo, gli succede al trono il pronipote Luigi, duca d’Angiò, figlio del duca di Borgogna, che acquisisce il nome di Luigi XV.

La reggia di Versailles

Versailles: un giorno alla corte del Re Sole

Versailles, la residenza del re Sole, si rese famosa per la totale mancanza di pulizia e igiene. Vi regnava una puzza tremenda in ogni stanza o salone. Nel palazzo non esistevano corridoi e per passare da una stanza all’altra bisognava attraversare più stanze violando qualsiasi privacy.

Il re, come molti cortigiani, venne perseguitato da ogni genere di malattie. I nobili facevano i loro bisogni  in qualunque stanza si trovassero, usavano le tende per pulirsi il naso o direttamente le mani. L’igiene personale non esisteva, l’acqua era inquinata se non si faceva bollire, un nobile faceva circa tre o quattro bagni nell’arco della sua vita . Esistono documenti che testimoniano come il Re stesso ne fece solo due.

La corte era frequentata da ciarlatani che, ben pagati, provavano a curare, disturbi dovuti all’incuria con pozioni che non servivano a nulla.

Le usanze imposte dal Re Sole a Versailles mostravano il suo egocentrismo che sfiorava il paradosso. Ogni mattina, a scelta, venivano introdotti nella camera del Re dei nobili che lo vestivano e altri potevano fare colazione con lui; stessa cosa per pranzo e cena e infine la sera, per la messa a letto.

Curiosità

Le amanti ufficiali del Re furono tre, ma si raccontano varie leggende sulla sua virilità e sul suo “usa e getta di cortigiane”.  Si vociferò che avesse sposato in segreto, dopo la morte della Regina, l’ultima amante, la marchesa de Maintenon, più vecchia di tre anni, che restò con lui sino alla morte e dalla quale non ebbe alcun figlio.

Perché veniva chiamato Re Sole?

I motivi del suo appellativo furono molti. Tra le frasi più celebri di Luigi XIV c’è questa: “L’État, c’est moi!”. Ovvero: “lo Stato sono io”. Luigi XIV aveva fatto della propria persona il centro assoluto del regno. Il monarca assoluto era per la Francia quello che il sole è per il sistema solare quella attorno alla quale gira tutto il resto.

Un altro dei motivi è legato al suo stemma in cui è presente uno sfolgorante sole con la scritta – Nec pluribus impar – ovvero “splende come il sole”

Oltre a rappresentare il fulcro del Paese, il Re rappresentava anche il centro della vita di Versailles. Era considerato una specie di divinità vivente.

Un’altra versione sostiene che un giorno il Re si sia presentato a corte con uno sfolgorante abito dorato e che sia stato questo a far esclamare ai presenti “il Re Sole!”.

Durante la sua infanzia, Luigi XIV sfuggì più volte al decesso.

A 5 anni finì quasi annegato in uno dei laghetti del giardino del Palais-Royal.

A 9 anni contrasse il vaiolo, e dopo dieci giorni di cure, quando i medici avevano ormai perso le speranze, Luigi recuperò la salute “miracolosamente.

A 15 anni soffrì di un tumore alla mammella da cui però si rimise dopo poco.

A 17 anni soffrì di gonorrea.

L’allarme più grave durante il suo regno fu a ogni modo il 30 giugno 1658, quando il re subì una grave intossicazione alimentare, ricevette l’estrema unzione e iniziarono i preparativi per la sua successione quando Guénaut, medico personale di Anna d’Austria, gli somministrò un emetico a base di antimonio e di vino che “miracolosamente” guarì il re. Fu probabilmente in quell’occasione che iniziò a perdere quasi tutti i capelli e a indossare la famosa parrucca.

Molti libri sono stati scritti su Luigi XIV e sulla sua corte e girati un’infinità di film.

Argomenti appetibili che si prestano a tante idee di scrittura e non solo. Da una parte Il lusso della corte di Versailles affascina e incuriosisce,  l’intrigo tra  i cortigiani che ordiscono trame, spiano  e diffondono  calunnie, dall’altra le sofferenze del popolo francese  che è costretto  a pagare  il prezzo di una monarchia assoluta , la gente moriva di fame .

Re sole e lo scoiattolo – Alessandra Necci

Componendo il ritratto di un protagonista della corte del Re Sole, Alessandra Necci ci restituisce un affresco storico originale e avvincente di un’epoca splendida e miserabile, lontana e al contempo attualissima. È lo sfondo su cui si intrecciano le vicende di un uomo fuori del comune, la cui ascesa sembra inarrestabile, e di un monarca senza pietà, al centro di una corte che è un vivaio dei peggiori sentimenti umani. Il personaggio principale è Nicolas Fouquet, lo Scoiattolo, Sovrintendente delle Finanze di Luigi XIV. L’epoca è il Seicento francese, «Le Grand Siècle», che rappresenta uno spiraglio sulla modernità, sull’Europa in divenire. Il luogo attorno a cui ruota parte di questa storia è il castello di Vaux-le-Vicomte, la meravigliosa proprietà di Fouquet che susciterà le invidie del re. Accanto al trionfo di potere e denaro, ambizione e invidia, dissimulazione e tradimento, si fanno strada amore e fedeltà, lealtà e senso dell’amicizia, grande mecenatismo e passione per il bello. Non mancano gli enigmi ancora da sciogliere. Quali furono gli errori realmente commessi da Nicolas Fouquet? Che cosa, invece, gli venne ingiustamente attribuito per metterlo in trappola? Dov’è il bene e dove il male? Dove la colpa, dove l’innocenza?

Un film scelto fra tanti 

Un film  su Luigi XIV per la televisione del 1966 diretto da Roberto Rossellini, La presa del potere da parte di Luigi XIV. Si tratta dell’accurata ricostruzione storica dell’ascesa al potere del Re Sole

Nei suoi ultimi anni, Rossellini dichiarò d’aver perso la fiducia nel cinema e di volersi dedicare soprattutto a produzioni televisive didattiche. Questo è il primo e, forse, il migliore. Assistiamo alla morte del cardinal Mazarino; alla decisione del giovane re di governare da solo; all’arresto, eseguito da D’Artagnan, dell’intendente alle finanze Fouquet; al trasferimento della corte a Versailles; alle innovazioni, tutte originate da motivi politici, nella moda e nel cerimoniale di corte.

Fonti

https://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_XIV_di_Francia

https://www.studenti.it/luigi-xiv-re-sole-biografia.html

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2 Replies to “10 Marzo 1661: la presa di potere di Luigi XIV Re Sole

  1. Caro Roberto,
    bella silloge. Mi avrebbe fatto piacere anche una citazione del mio Romanzo “Marc de Fer”, ambientato durante la guerra dei trent’anni ,che avevo segnalato al gruppo,
    Alberto Beonio Brocchieri

     
    1. Caro Alberto chiedo scusa se non ho nominato il tuo libro nell’articolo, ma come puoi immaginare la scelta è molto ampia.
      Il libro sarà presto oggetto di recensione sul nostro blog!

       

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