Sebbene in questo momento il parco archeologico di Pompei sia chiuso al pubblico, i lavori di scavo degli archeologi sono continuati regalandoci una scoperta eccezionale.
La zona è quella di Civita Giuliana, in una grande villa suburbana, non nuova a questi “regali”. È di ieri la notizia del rinvenimento di due corpi i cui calchi, eseguiti secondo la tecnica collaudata da Fiorelli a metà del 1800, sono perfettamente riusciti. Si tratta di due uomini, un quarantenne avvolto in un mantello di lana e il suo giovane schiavo, rinvenuti nella zona del criptoportico della villa. Per gli archeologi e gli studiosi si apre adesso il “giallo” di tentare di scoprire chi fossero e, forse, le risposte si avranno proprio con il proseguire degli scavi. Stavano cercando una salvezza quasi impossibile?
Nello strato di cenere indurita all’interno dell’area di scavo sono stati rilevati degli spazi vuoti e successivamente due scheletri di essere umani. Con la tecnica della colatura di gesso, davanti agli occhi degli archeologi sono apparse le sagome di due corpi in posizione supina.
Pare che i due siano stati sorpresi durante la seconda eruzione nelle prime ore del 25 ottobre. Fu proprio lo spazio di tempo tra la prima e la seconda eruzione ad avere condannato molti dei superstiti che provarono ad uscire dalle abitazioni per mettersi in salvo. Inutilmente, purtroppo.
La villa non è nuova a questo genere di scoperte, sebbene fosse già stata scavata agli inizi del ‘900 .
Nel 2017 nelle scuderie della dimora furono rinvenuti i resti di tre cavalli di razza, tra cui uno perfettamente bardato con una sella in legno e bronzo e i finimenti raffinati. E’ invece di questa primavera la scoperta emozionante di un graffito “Mummia” ad altezza bambino su una delle pareti affrescate, che fatto ipotizzare che la villa appartenesse alla famiglia dei Mummii e che tra gli abitanti ci fosse una bambina. Non resta che attendere che gli studiosi facciano luce su questo nuovo ritrovamento.Video: credits to Mibact
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