Trama
Un tranquillo lavoro per l’esercito in una lontana e quasi sconosciuta cittadella militare che si sta ampliando, a poca distanza dalla foce del Reno, è il luogo adatto per un giovane architetto desideroso di farsi strada. Il suo aiutante, un personaggio dal passato oscuro, è più interessato invece a confondersi con la gente comune e a non farsi notare.
Ma nessun luogo dell’impero è tranquillo, e anche quell’avamposto ai confini della Germania Inferior può trasformarsi in un istante in una pericolosa trappola.
È il 69, l’Anno dei Quattro Imperatori: Nerone è morto da pochi mesi e i pretendenti al trono, sostenuti ciascuno dalle proprie legioni, fanno vacillare il potere imperiale. Nel vuoto di potere la ribellione delle truppe ausiliarie scuote le città e la linea fortificata del Reno. La secessione di Germania e Belgica è alle porte.
In un mondo brutale dominato dalla violenza, mentre i conti in sospeso dal passato impongono al giovane architetto e al suo aiutante un nuovo modo di sopravvivere, ha ancora senso scegliere se essere fedeli a un imperatore piuttosto che all’impero?.
Recensione a cura di Maria Marques
Ritornano le avventure del giovane architetto Marco Ottavio e del tribuno Lucio Balbo, già protagonisti di Primo inverno a Treviri. Se, nel primo libro della trilogia, Marco sarà costretto a scegliere, più o meno incoscientemente, a chi donare la propria fiducia, in questo nuovo romanzo, il giovane architetto pagherà le conseguenze del suo agire e le sue avventure si faranno sempre più pericolose.
È l’anno 822 dalla fondazione di Roma che corrisponde al 69 d.C. il cosiddetto “anno dei quattro imperatori” perché quattro uomini si alternarono sul trono imperiale. Dopo il suicidio di Nerone fu eletto imperatore Servio Sulpicio Galba che fu poi deposto e ucciso dai pretoriani. Suo successore fu Marco Salvio Otone, per poi essere sostituito da Aulo Vitellio che fu comandante delle legioni stanziate nella provincia della Germania Inferior, provincia in cui si svolge una parte della vicenda narrata e infine Vespasiano.
In mezzo a questa complicata situazione politica in cui le legioni stanza sul limes germanico rifiutarono di prestare giuramento a Galba ed elessero imperatore il loro generale, Vitellio, s’inserisce la rivolta dei Batavi, una tribù germanica che costituiva da decenni le migliori truppe ausiliarie dell’impero tanto che riuscì a distruggere quattro legioni, prima di essere a loro volta sconfitti.
Marco e Lucio due uomini diversi tra loro per età, educazione e cultura ma che hanno saputo superare le loro diffidenze iniziali, cercano di dare un significato alle loro esistenze, il primo attraverso l’attività di architetto militare e il secondo, nelle vesti alquanto improbabili di suo liberto, teso a confondersi e a mimetizzarsi per sfuggire alle maglie della giustizia militare romana. La rivolta li travolgerà e, come distruggerà il forte di Traiectum e i soldati in esso asserragliati, costringerà i due protagonisti a una fuga precipitosa lungo il Reno che li porterà alle “paludi dell’oceano” del titolo, ovvero le zone del delta del Reno.
Sono alla foce del Reno, sono paludi immense che finiscono in mare con delle catene di dune sulle quali di notte si danno convegno gli spettri. Ce ne sono moltissimi. Sono luoghi dove non c’è gente, popolati di cervi e cavalli selvatici.
In quel mondo fuori dal tempo, troveranno un passaggio per un’altra terra sconosciuta, la Britannia e gli eventi prenderanno una piega inaspettata che porterà entrambi i protagonisti nella provincia della Germania Inferior, nel forte di Colonia Agrippina per affrontare un processo, fare i conti con un tribuno pericoloso e avido di mettere le mani sulla cassa dell’esercito della Gallia Belgica, e con un’enigmatica nobildonna patrizia che sconvolgerà non solo i piani dei due, ma anche le loro esistenze. Mentre la rivolta dei Batavi imperversa e, muoversi in quei territori, diventa sempre più pericoloso, la fantasia di Marco e l’esperienza di Lucio escogiteranno un piano che dovrebbe condurre tutti in salvo.
Dobbiamo essere irriconoscibili sia dai sicari che il tribuno Marcello non avrà mancato di mandarci dietro, sia dall’esercito, per via di quell’editto di Galba che qui in Belgica considerano ancora valido.
Il mondo di Marco diventerà sempre più ampio, imponendogli di crescere rapidamente e di adattarsi a tutti gli avvenimenti di cui sarà spettatore. Al suo fianco, la graziosa Austar che non lo abbandonerà, rinsaldando un’unione che si trasformerà in qualcosa di duraturo e profondo. Anche Lucio troverà una sua dimensione più umana e meno governata dalle regole rigide dell’educazione militare, lasciando intravvedere una persona capace di grandi sacrifici per il bene altrui.
In questo suo secondo romanzo, Claudio Rossi con l’aiuto di Manfred Boch, riesce a condurre il lettore non solo sulle strade e nelle foreste della Germania Inferior e della Gallia Belgica, ma anche in Britannia. Un mondo in fermento, colto in un momento in cui le legioni si schieravano a favore dell’uno o dell’altro imperatore, creando divisioni che avrebbero minato la coesione in quelle terre a nord e di cui i Batavi seppero approfittare. Con molta precisione, che denota una conoscenza storica del periodo e dei luoghi descritti, la penna degli autori riesce a trasportare il lettore in quel mondo lontano dai fasti delle corti imperiali, ma immerso in una piccola quotidianità che dona una visuale completamente diversa alla storia romana.
È un mondo in cui si agisce anche ad alti livelli, in cui si comprende la forza terribile di una legione in movimento, ma nello stesso s’intuisce l’organizzazione che si nasconde dietro quella macchina bellica.
Un mondo fatto di norme, di disciplina, ma anche un mondo di mercanti, di contadini di gente semplice, colta nell’attimo in cui forze più grandi di loro sconvolgono equilibri, distruggendo tranquillità e prosperità.
Sebbene questo romanzo sia il seguito del precedente, pur contenendo rimandi alle avventure raccontate in quest’ultimo, i due libri possono essere letti separatamente e il finale aperto non solo lascia intuire che ci sarà una terza avventura ma anche che quest’ultima sembra abbandonare le terre del Nord per svolgersi in luoghi più assolati. Ricco di note, di appendici e cartine geografiche che permettono di soddisfare le curiosità del lettore e di collocarlo in modo preciso geograficamente, il libro si legge rapidamente regalando non solo le avventure dei protagonisti ma anche uno spaccato della vita nelle province romane dell’epoca.
Ce ne saremmo andati via dalla Belgica, qui non potevamo più rimanere. Troppe rivolte, troppe guerre in corso o in procinto di divampare come incendi nella calura estiva…
Copertina flessibile: 300 pagine
Editore: Independently published (20 luglio 2020)
Collana: Un Architetto ai tempi dell’Impero
Lingua: Italiano
ISBN-13: 979-8653475962
ASIN: B08DBPRQP3
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