Narrativa recensioni

Le quattro piume – Alfred E. W. Mason

Trama 1882 Inghilterra. Harry Feversham è destinato a seguire le orme di famiglia: arruolarsi nell’esercito e diventare un coraggioso soldato di Sua Maestà; ma l’arrivo di un telegramma in una fresca sera di giugno cambia il corso della sua vita, inducendolo ad abbandonare l’esercito. Ben presto, Harry è costretto a pagarne le conseguenze: mentre si trova a casa della sua promessa sposa, l’indomita e volitiva Ethne Eustace, il giovane riceve in dono dai commilitoni tre piume bianche, simbolo inequivocabile di codardia. Ethne rompe il fidanzamento e aggiunge una quarta piuma alle prime tre. A Harry non resta altro da fare che isolarsi dal mondo ed escogitare un piano per riscattarsi. Tra fughe nel deserto, rivolte e tradimenti, Harry si avventura fra l’Egitto e il Sudan travolti dalla guerra mahdista, dove si giocherà il suo destino e l’amore per una donna. Il romanzo più popolare e amato di Alfred E. W. Mason ritorna ai lettori in nuova traduzione e veste grafica. Recensione a cura di Roberto Orsi
Il significato della lotta, il significato vero, totale, al di là dei vari significati ufficiali è una spinta di riscatto umano, elementare, anonimo, da tutte le nostre umiliazioni” (Italo Calvino)
Riscatto. È la prima parola che mi viene in mente cerando di sintetizzare il concetto principe di questo bellissimo romanzo. Scrittura & Scritture torna in libreria ridonando la voce a un altro personaggio della letteratura del passato, Harry Feversham, giovane militare britannico della seconda metà del XIX Secolo, protagonista di una storia di altri tempi, dettata dalla determinazione e definizione del coraggio: quando un uomo può considerarsi coraggioso? Solo in battaglia si può dimostrare il proprio valore?  Le tre piume bianche ricevute dai suoi commilitoni e amici, all’indomani delle sue dimissioni dall’esercito proprio nel momento in cui era chiamato alla Campagna d’Egitto, sono simbolo di codardia nella cultura militare e cavalleresca britannica.  Una quarta piuma viene aggiunta da Ethne Eustace, colei che doveva diventare sua moglie, colpita dal disonore che accompagna il suo uomo dopo la scelta codarda da disertore. A quei tempi e per una famiglia come quella dei Feversham, un atteggiamento simile era inaccettabile. Fa strano pensare come invece nel mondo americano le piume bianche siano segno di grande coraggio ed eccellenza in combattimento.
“Padri e figli, i Feversham erano soldati fin dalla prima generazione. Appartenevano a un’unica razza; non c’era differenza di uniforme che potesse celarne la parentela. In poche parole, tutti erano combattenti di prima categoria, ma nessuno un soldato di prim’ordine.”
La scelta di abbandonare l’esercito, dettata dalla volontà di seguire una strada diversa da quella prevista dal padre e rafforzata dalla volontà di rimanere al fianco della sua Ethne, genera un’onta troppo grande sulla coscienza di Harry. Nonostante appartenga a una famiglia di combattenti, Feversham fin da piccolo è colpito dai racconti del padre sulle campagne belliche a cui aveva partecipato in Crimea. L’ancestrale paura dell’ignoto e della violenza unite a un amore che non vuole abbandonare, hanno la meglio sul dovere patriottico. Appena ricevuto il telegramma di convocazione per la partenza verso l’Egitto la rinuncia sembra la scelta più semplice, ma si rivelerà essere uno spartiacque che cambia le sorti della sua vita.
Per voi sono il simbolo del mio disonore, per me rappresentano molto altro. Sono l’opportunità di porvi rimedio.
Quelle piume bianche, cosi leggere e candide nella realtà, pesano come macigni sull’animo di Harry. Il giudizio di coloro che dovrebbero essergli amici è come una stilettata sul cuore. In un sol colpo ha rovinato la propria reputazione e quella di tutta la sua famiglia, infliggendo un grave dolore e disonore al padre. Così, fermamente convinto di potersi redimere, decide di partire per l’Egitto e riscattare la propria posizione con delle azioni che lo riqualifichino agli occhi dei suoi commilitoni impegnati nel conflitto Sudanese di fine XIX Secolo.
L’Egitto è come la Croce del Sud: quattro stelle sopravvalutate la prima volta che le vedete, ma nel giro di una settimana iniziate a cercarle, e vi mancano quando viaggiate di nuovo verso nord.
Le descrizioni dei paesaggi aridi del deserto da parte di Mason aggiungono quell’accento esotico a un romanzo che racchiude diversi piani di lettura. L’ambiente, così ostile di prim’acchito, entra nel sangue di chi lo vive. Nonostante le avversità e le difficoltà di un combattimento su un territorio molto difficile contro avversari temibili, esce prepotente la volontà dei soldati di sacrificarsi per la propria patria e il proprio onore, non necessariamente in quest’ordine di importanza. Harry Feversham in principio rinuncia alla battaglia, ma ritrova il coraggio perduto con l’unico obiettivo di riconquistare quell’onore che gli permetta di riabilitare la propria coscienza e poter godere nuovamente della stima e della considerazione della donna amata, in attesa del “dopo”. La missione affrontata da Feversham, in solitaria e in incognito lo mette di fronte a grandi difficoltà contro le quali spicca quella temerarietà e l’arguzia che dalle prime pagine del libro non avremmo potuto immaginare. Harry deve affrontare i suoi demoni interiori in un ambiente ostile che amplifica le fatiche del corpo e della mente. L’avventura e l’azione, pur presenti lungo tutta la storia raccontata da Mason, lasciano il posto all’introspezione dei personaggi che sono dipinti a tratti marcati, risaltandone le peculiarità emozionali che li contraddistinguono. Ethne Eustace che subitaneamente rifiuta il prossimo sposo per l’incomprensibilità della sua scelta, scoprirà come sia impossibile dimenticarlo. Il filo che li lega non viene mai spezzato e anche se a distanza di migliaia di chilometri le loro vite rimangono intrecciate lungo tutto il racconto.
La musica diventò un ponte che oscillava a mezz’aria da una parte all’altra del mondo, su cui, solo per quei pochi minuti, lei e Harry Feversham avrebbero potuto incontrarsi e stringersi la mano.
Degno di nota il personaggio di Jack Durrance, amico di Harry Feversham fin da ragazzo, innamorato della stessa donna e animato da un profondo senso dell’onore e della lealtà. Provato dalla battaglia che gli ha sottratto la vista, ritornato nella madre patria Inghilterra si avvicina a Ethne ma i suoi sentimenti vengono messi a dura prova, in un tiro alla fune tra l’abbandonarsi all’amore di una vita o il rinunciarci in nome di un legame d’amicizia che supera il volgere del tempo. Meraviglioso, inoltre, il Luogotenente Sutch. Un personaggio che rimane in ombra rispetto agli altri ma è l’unico che conosce fin dal principio le intenzioni di Harry, l’unico che lo capisce veramente, forse più del padre e della stessa Ethne. Un angelo custode che lo segue da lontano, lo sprona a perseguire il suo obiettivo e non lo frena mai nel suo intento. Fin da subito è colui che allunga un’ancora di salvataggio al giovane Feversham sballottato nel mare del disonore, provato dalle onde di un mare in tempesta che non lasciano scampo alla sua dignità. È probabilmente lui il personaggio chiave che con un avvallo silenzioso, spinge Harry a intraprendere un viaggio pericoloso ma tremendamente necessario per la sua anima. Ecco la forza e la qualità dei grandi scrittori: lasciano impresso nella mente del lettore un personaggio facendogli dire poche battute o prendendo parte a poche scene in tutto il romanzo, ma il segno che lasciano è indelebile e fa la differenza. Siamo di fronte a un romanzo di alta letteratura, un classico della narrativa anglosassone di un autore che torna nelle nostre librerie in una nuova veste, dopo “Il fiore e le spade” (anche questo recensito da TSD, lo trovate qui), grazie al lavoro fantastico di una casa editrice sempre alla ricerca di piccoli gioielli da incastonare nella sua collana “VociRiscoperte” da proporre ai suoi lettori. Un romanzo reso immortale anche dalle due trasposizioni cinematografiche del 1939 e del 2002 con attori del calibro di John Clements e June Duprez o Heath Legder e Kate Hudson. I valori più profondi vengono sviscerati uno ad uno nelle pagine del romanzo: lealtà, onestà, riscatto, forza di volontà, determinazione, rispetto, altruismo.  Ogni protagonista delle vicende racchiude una o più di queste caratteristiche, portando il lettore su più livelli di lettura e di interpretazione. Siamo di fronte a un romanzo storico che si fonde con quello di avventura, quello psicologico e introspettivo. Un mix di generi che Mason con la sua sapiente penna ha saputo rendere lineari restituendo un romanzo incredibile. Una storia che non può essere dimenticata, testimone di vita e di un’epoca passata che oggigiorno non viene più raccontata in questi semplici e meravigliosi termini. Copertina flessibile: 416 pagine Editore: Scrittura & Scritture (21 maggio 2020) Collana: VociRiscoperte Lingua: Italiano ISBN-10: 8885746268 ISBN-13: 978-8885746268 Link d’acquisto cartaceo: Le quattro piume
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