Lettura condivisa di Giugno: Raffaello Sanzio
Nel 2020 si ricorda il 500esimo anniversario dalla scomparsa di Raffaello Sanzio e nel mese di Giugno TSD propone ai suoi lettori una lettura condivisa dedicata al grande maestro. Due romanzi in lizza per la nuova lettura insieme, da votare in questo sondaggio!
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Un amore di Raffaello – Pierluigi Panza
Cinquecento anni fa, in Italia, ci fu una esplosione di creatività che cambiò il mondo nel nome della bellezza. Il suo profeta fu Raffaello, ritenuto dai suoi contemporanei un nuovo Cristo.
In questo romanzo, attraverso la voce di Margherita Luti, la celebre “Fornarina”, gli ultimi cinque anni di vita e la storia d’amore del grande pittore urbinate vengono raccontati come non era mai stato fatto prima, e ci vengono restituiti il suo ideale di bellezza e la sua figura artistica.
Bellezza e amore nel Rinascimento sono assai più vicini all’idea che se ne ha oggi. Sesso e potere sono il motore della Roma di papa Leone X nella quale Raffaello è il principe dei pittori, amato da tutti e amante di tutte. Nella dolce vita della Roma del 1515-1520 ritroviamo molte storie di oggi, come quelle della divisione tra popolo ed élite, del rapporto tra sesso e potere, del #metoo, delle feste galanti, delle morti misteriose e delle nuove cortigiane. Ma la leggenda dell’amoroso Raffaello e della Fornarina testimonia la forza e il potere dell’amore e rivela chi è nascosto dietro ai volti delle Madonne dipinte dal pittore, offrendoci un modo affascinante per avvicinarci alla Storia dell’arte.
Nel 1985, in Rinascimento privato, Maria Bellonci fece raccontare da Isabella d’Este, la donna più colta del Rinascimento, i grandi avvenimenti del suo tempo. Oggi un’altra donna, la popolana Fornarina, racconta la vita quotidiana dello stesso periodo a fianco del grande pittore.
Dopo il premio Selezione Campiello nel 2008 per la “vita scellerata” di Giovan Battista Piranesi, Pierluigi Panza torna con un’altra inedita storia di letteratura artistica.
Il secolo dei giganti. Il fermaglio di perla – Antonio Forcellino
Febbraio 1519. La brezza mattutina sparge il suo soffio su Roma, avvolgendola in un’atmosfera incantata. Raffaello Sanzio passeggia assorto per via Giulia, lungo l’argine del Tevere, lasciandosi ispirare dai colori che si riflettono nell’acqua e nel cielo, che gli pare una tela color lapislazzuli, arricchita solo da una punta di viola. Agostino Chigi, il banchiere più ricco della città, lo ha convocato al suo servizio per dipingere la loggia di villa Farnesina, un palazzo sontuoso nel cuore di Trastevere, frequentato dai più noti artisti e intellettuali che vivono nell’Urbe. Proprio sotto la loggia si svolgerà presto il matrimonio tra Agostino e Francesca Ordeaschi, la bellissima cortigiana che è riuscita a conquistare il suo cuore e un posto d’onore tra gli scranni del potere. Ma la fantasia di Raffaello non è occupata soltanto dall’arte: è facile perdersi nei gorghi della passione, nella festa continua che si svolge tra i vicoli semibui e i palazzi nobiliari di Roma, e lui non è certo immune dal fascino delle donne che animano la città: Giulia Farnese, Felicia della Rovere, Vittoria Colonna, che tessono con grazia e abilità gli intrighi del tempo. Non sono loro però ad aver acceso il desiderio di Raffaello, ma un’umile e sensuale fanciulla, figlia di un fornaio di Trastevere. È lei la Fornarina, ritratta seminuda e lasciva in una tavola che sdegna e accende d’ira i prelati della Santa Sede. E la passione infiamma non solo Roma; dilaga oltre i confini d’Italia e divampa attraverso l’Europa fino all’Impero Ottomano: Enrico VIII, Francesco I, il sultano Solimano I e Carlo d’Asburgo si contendono, tra scandali politici, intrighi sessuali e guerre di religione, la cupola del potere del mondo allora conosciuto. Con “Il fermaglio di perla”, terzo capitolo della saga “Il secolo dei gigant”i, Antonio Forcellino, studioso di arte rinascimentale, ci regala un affresco di uno dei periodi più affascinanti di sempre: il Rinascimento.