Trama
Anno 1166: il silenzio della chiesa di Monte Savello viene rotto dalle grida del parroco, trafitto dalla spada di un misterioso cavaliere celato in un saio. A questa succederanno altre morti, ma sempre interne alla potente famiglia dei Gualdrada. Michele de Sauli, un cavaliere di origine tuscolana, ha il compito di indagare su quegli atroci delitti…
Recensione a cura di Roberto Orsi
La vendetta è sempre stata una delle ragioni che spingono un uomo a uccidere
Una delle cose che più mi affascinano è quella di scoprire autori emergenti e le storie che sono uscite dalla loro penna. Questo primo libro di Giangiacomo Gorgucci mi ha colpito in senso positivo ed è proprio quel genere di sorprese che rendono ancora più affascinante la gestione di questo blog.
La scena del prologo è di quelle che cattura subito l’attenzione: siamo nella campagna laziale poco fuori roma, nel 1155. Un giovane armato procede a cavallo lungo la via sterrata che dal laghetto del Turno sale fino al paese di Albano. In braccio porta un fagotto, un giovane corpo, unico superstite di un incendio che ha colpito la dimora dove il piccolo viveva con la famiglia. Il cavaliere lo porta in salvo all’hospitale dei Benedettini.
Chi ha appiccato il fuoco e perché? Una mano misteriosa che lascia una scia di cenere, fumo, sangue e dolore alle proprie spalle. L’ennesimo scontro tra famiglie e case nobiliari dell’entroterra romano. Il piccolo ha la vita segnata, come il suo volto, completamente trasfigurato dalle fiamme.
È solo l’inizio ma si respira subito l’atmosfera medievale di scontro tra potentati. Con un balzo di otto anni in avanti ci ritroviamo completamente immersi nello scontro tra Papato e Impero di metà XII Secolo. Alessandro III, sul soglio pontificio dal 1159, si trova a fronteggiare Federico Barbarossa e le sue mire espansionistiche sul territorio della nostra penisola.
L’imperatore germanico è alle porte e spinge per nominare un nuovo papa a lui fedele, l’antipapa Pasquale III. I comuni delle campagne romane, Albano, Tuscolo, Santa Eufemia, scenografia delle vicende raccontate in questo romanzo, si trovano tra incudine e martello. Il Vescovo Gualtiero, fedele al Papa di Roma, viene rimosso e al suo posto eletto Giovanni di Strumi, fedele all’imperatore Federico.
Inizia una stagione di violenza che sfocerà in uno scontro sanguinoso tra le fazioni in campo per il potere sul territorio del Tuscolano: la battaglia di Prataporci a cui il lettore assiste in prima persona, attraverso le scene della parte centrale del romanzo. Due eserciti che si scontrano, con numeri diversi e decisamente squilibrati a favore della compagine romana alleata al pontefice. Gli imperiali e le casate del Tuscolano impiegano chiunque sia capace di tenere in mano un’arma abile ad offendere. Contadini, artigiani, giovani ragazzi dalle belle speranze, vengono arruolati tra le fila dei soldati imperiali, mandati allo sbaraglio verso un destino di morte praticamente certo.
All’interno di questi avvenimenti storici, l’autore disegna le vicende dei Gualdrada e di Michele Dei Sauli.
La prima è una famiglia nobile, presente sul territorio da diverse generazioni, fedele all’impero e al vescovo usurpatore Giovanni di Strumi. Sebastiano Gualdrada a capo delle milizie del vescovo, è un uomo senza scrupoli, che utilizza la paura per imporre il volere di chi comanda. Con lui il mercenario Golio, detto Lo corvo, per il quale credo sia sufficiente il soprannome come metro di giudizio sulla personalità. Ma se questo non bastasse ecco che l’autore ce ne rende perfettamente l’idea in questa descrizione:
Non riusciva più a ricordare i volti della madre e del padre, né quello dell’uomo di cui era diventato servo e al quale aveva tagliato la gola, ma la povertà, la sofferenza e il freddo delle notti all’addiaccio erano incisi nel fondo della sua anima, insieme alla paura. Col tempo, però, aveva imparato a esorcizzarla, a sconfiggerla, fino a rendersi conto di amarla quando essa appariva negli occhi di coloro che lo temevano.
Poco prima dello scoppio del conflitto, sulla famiglia Gualdrada si abbatte la scure della morte. Un misterioso sicario uccide i componenti della casata con una violenza inaudita, senza risparmiare donne e bambini.
Le genti del contado hanno parlato di una specie di demone della notte che colpisce all’improvviso e uccide con ferocia inaudita.
A Michele Dei Sauli, incaricato dall’esiliato vescovo Gualtiero di prendere contatti tra i nobili del Tuscolano disposti a muovere contro l’usurpatore Giovanni, viene affidata l’indagine su queste misteriose morti e gli episodi di violenza che tolgono il sonno agli abitanti delle campagne.
Uomo dotato di grande intelligenza, intuizione e caparbietà, Michele è l’uomo giusto per guardare oltre le superstizioni locali. La creatura demoniaca che torna dagli inferi non è una spiegazione che lo convince. Aiutato dal giovane contadino Marcio, cercherà di far luce sugli avvenimenti, cercando di tenere sotto controllo la situazione molto complicata, pronta a esplodere tra le due fazioni in contrasto.
Non si poteva negare che egli apparisse come una persona misteriosa, certamente dotto e di nobile lignaggio, ma con una luce negli occhi che lasciava trasparire una complessa irrequietezza d’animo
Una storia di vendette silenziose, covate nell’animo più profondo e fomentate dal fuoco della rivalsa. Una vendetta che ha aspettato anni, tra la cenere lasciata dall’incendio. Si è attaccata all’anima, l’ha incancrenita caricandola di odio, in attesa della giusta occasione per esplodere. È un piatto che va servito freddo, dicono.
Ed è proprio questo ciò che avviene. Il ricordo degli anni precedenti è rimasto indelebile, scolpito nella memoria con l’orrore impresso negli occhi dei testimoni.
Il tempo aveva provato a cancellare i lutti dell’infamia, lasciando al vento, alla pioggia e alla natura il compito di eliminare la violenza dai ricordi, ma nulla aveva potuto contro la rabbia che albergava nell’animo umano.
Ambientazione decisamente interessante, in un periodo storico di cui sicuramente si è scritto molto ma, almeno per me, una novità in questo ambito dei piccoli paesi della campagna laziale. Uno scorcio ben definito sulle vicende medievali di quell’area dei Castelli Romani, in un’epoca di soprusi, dove più della diplomazia potevano i colpi di spada e la potenza del fuoco.
La chiusura dell’ultima pagina lascia senza dubbio la voglia di continuare la serie per incontrare nuovamente il cavaliere Michele De Sauli.
Copertina flessibile: 160 pagine
Editore: Gremese Editore (1 gennaio 2030)
Collana: Crimen
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8884407893
ISBN-13: 978-8884407894
Link di acquisto ebook: La maledizione dei Gualdrada