Trama
Un romanzo storico ambientato nel Medioevo. Il primo capitolo della saga “Il Giglio e il Grifone”. Una vicenda sinistra popolata di protagonisti spietati! Sono passati dieci anni dalla chiamata all’iter hierosolymitanum lanciata da Papa Urbano II, ma nelle terre dei baroni di Francia ogni occasione è motivo per farsi guerra con saccheggi e assedi che mietono vittime innocenti. Il 6 marzo 1106 l’attacco di Ademar detto il Leone e di Stephane de Lonbranch ai possedimenti di Ballian de l’Azur dà il via a una spirale di eventi che, in poche settimane, stravolgerà la vita di tre casate, portando su di loro disonore e rovina. A farne le spese saranno Guibert, Bertram e Reinar, i quali si ritroveranno fuggiaschi e animati dalla sete di vendetta. Un cammino destinato a portarli fino in Oriente, sotto le mura di Antiochia, cambiando più volte segno e bandiera. Diversi per nascita e ideali, i tre si troveranno uniti da un comune destino che li vorrà uomini forgiati dalla spada.
Recensione a cura di Roberto Orsi
Il mondo inizia e finisce fra l’elsa e il taglio della tua spada. Il mondo appartiene a te, nella misura in cui sosterrai il suo peso sul piatto dell’acciaio.
Catapultati nel Medioevo. Così ci si sente già dalle prime pagine del romanzo di Giovanni Melappioni. Spesso nei gruppi letterari dedicati ai libri storici si discute sul coinvolgimento del lettore nel romanzo. Ci si interroga sulla bravura dell’autore di farci sentire all’interno della Storia, quella con la S maiuscola e non su un palcoscenico dove la scenografia è fragile e sembra fatta di cartapesta.
In questo caso devo dire che l’autore è stato capace di proporre un
contesto altamente verosimile e vivido nell’immaginazione del lettore. Si sente odore di Medioevo in questo primo capitolo della trilogia edita da Meridiano Zero. Che sia sul campo di battaglia o nelle stanze private delle corti nelle campagne nel nord della Francia.
Un romanzo costellato di tanti personaggi che gravitano intorno a un unico asse:
il potere. La misura dell’uomo, in questo caso, è data dalla sua capacità di maneggiare una spada, e con quella condurre un intero esercito.
Come al solito i temi principali di uomini come quelli erano relativi alle entrate, alla gestione delle terre a loro affidate e alla misericordia del Signore nei confronti della canizie incipiente.
Non è solo il potere a muovere le coscienze dei signori francesi protagonisti della storia. Al centro della disputa troviamo anche una ragazza, oggetto del desiderio per la quale si muovono eserciti e scoppiano battaglie.
Un uomo deve dimostrare di essere pronto ad apprezzare le donne che lo desiderano almeno quanto deve esserlo a spaccare teste per esse.
Alleanze che si sciolgono come neve al sole fanno da contraltare ad amicizie sempiterne, tra cavalieri disposti a dare la propria vita per quella del compagno.
Uomini forgiati dalla spada, intrisi del sudore e del sangue versato in battaglia. Assistiamo a scene anche drammatiche da un certo punto di vista, ricche di dettagli sui combattimenti.
Melappioni è molto bravo nell’incastrare le vicende dei tanti personaggi appartenenti alle varie casate. Una situazione intricata almeno all’inizio, mentre si fa la conoscenza e si prende confidenza con i protagonisti delle vicende, che diventa più limpida nel corso della lettura una volta delineate le alleanze in campo e le dinamiche che le animano.
Tra i tanti personaggi spiccano i giovani Guibert e Michel. Il lettore li vede crescere davanti ai propri occhi, non solo anagraficamente ma nello spirito e nella tempra. Appartengono a due fazioni opposte e diverse sono anche le loro ambizioni almeno inizialmente.
Guibert, figlio bastardo di Ademar detto “Il Leone”, non si accontenta delle retrovie, ha bisogno di scendere in azione da protagonista, rendersi memorabile per le sue gesta con la spada e lo scudo. Ma è un figlio illegittimo, nato dall’amore, quello vero tra Ademar e una donna che non era la sua sposa, malvisto dalla maggior parte degli altri cavalieri e di coloro che gli gravitano intorno. La moglie di Ademar farà di tutto per evitare che Guibert possa prendere ciò che spetta di diritto al figlio legittimo Beduine.
Non avrebbe mai tollerato che il figlio dell’amore che a lei era negato divenisse un guerriero della cerchia famigliare.
Michel, figlio
Ballian de l’Azur, ha un destino da cavaliere ma dentro di sé non sente quel fuoco che arde in chi vive per le battaglie. La vita del monastero, tra letture e studi religiosi è ciò che lo completa e lo rende realizzato.
A quel tempo, le strade percorribili per i giovani delle grandi famiglie di potere erano essenzialmente queste due. E si possono immaginare le sensazioni che permeavano un ragazzo adolescente a cui veniva negata una delle due soluzioni. L’autore ce le racconta attraverso le sue parole, cariche di significato e pathos, nei meandri della mente di due giovani ragazzi con una vita davanti.
Esistenze che crescono all’ombra di stendardi sui campi di battaglia, forgiati da quelle spade capaci di uccidere con un solo colpo.
Siamo fango, ma alcuni di noi sanno diventare roccia quando occorre. Sei nato per guidare uomini
Copertina flessibile: 336 pagine
Editore: Meridiano Zero (20 ottobre 2016)
Collana: I paralleli
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8882374270
ISBN-13: 978-8882374273
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