Amalia Frontali conduce felicemente un’esistenza assai ordinaria nella bassa bolognese. Scrive per passione da cinque anni, da sola e a quattro mani, per lo più in ambientazione ottocentesca e con discutibili derive romantiche. Contraddistinta da una pericolosa e cronica mancanza di ambizioni, si ostina a compiere scelte impopolari quanto a forme narrative e strategie promozionali. Ha trovato grande spasso e soddisfazioni nell’autopubblicazione, per il futuro si vedrà.
Usando solo 5 aggettivi descrivi che scrittore sei
Istintiva, icastica, imprudente, impopolare, intimista
(mi piace la lettera I)
Una motivazione che convinca il lettore a leggere il /i tuoi libro/i
Se ci fosse una sola motivazione buona per ogni lettore, non avrei fatto un buon lavoro 🙂
Dacci la tua citazione preferita del tuoi libri.
Gli Scacchi sono come la Vita. Gli scacchi sono la Vita. E anche da un mediogioco travagliato si può arrivare in finale.
(da Il Prezzo della Sposa)
Ci adattiamo. A tutto. Con prepotente resilienza. È il tenace attaccamento alla vita l’unico modo di andare avanti.
(da La Colpa della Sposa)
Fu il momento supremo della psicostasia, il bilancio della vita, l’ultimo attimo di lucidità prima delle tenebre: la sua anima nuda avanzò un passo sul largo piatto della stadera, mentre dall’alto, volteggiando la danza dell’Armonia Universale, cadeva la piuma che doveva bilanciarla, soffiata dalle labbra divine di Maat
[…] con esasperante lentezza, la bilancia prese a equilibrarsi, mentre il Tempo si riavvolgeva intorno all’ultimo anno, agli ultimi mesi, agli ultimi giorni, sempre più adagio, fino all’Equilibrio perfetto. A dare il senso a una vita, bastava un solo giorno vissuto. Un battito del cuore. Un singolo volo.
(da La Chioma di Berenice)
Frequento abbastanza il diritto da sapere che il giudizio umano ha ben poco a vedere con la Giustizia e anche per chi si sforza di farli coincidere, che vi sia una profonda distanza è evidente. Quello che ci viene chiesto non è giusto. Io lo so, e voi stessa lo sapete.(
(da Mia Cara Jane)
Cosa significa per te la Storia?
Sarà anche un po’ per via della laurea (quella che non ho mai ritirato dalla segreteria dell’Università), ma penso al Tempo come a una dimensione, non come a un vettore. Senza un senso privilegiato, una direzione obbligata che distingua realmente il passato dal futuro. In questo senso, la Storia non è altro che l’uomo calato nel Tempo, l’epopea delle interazioni e delle passioni degli umani, incapaci di cambiare veramente, uguali a se stessi nella sostanza. Il fascino del mondo che gira vorticosamente intorno a loro una mano di carte dopo l’altra, e li lascia immutati se non nelle apparenze, è straordinario.
Perché hai deciso di partecipare a Scripta Manent?
Per curiosità, per divertimento e per incontrare persone interessanti. Poi qualcuno ha detto la parola ippocrasso e ogni obiezione è caduta…