Novità in libreria

TSD consiglia le novità in libreria dal 1° al 15 aprile

“Aprile dolce dormire” non per i nostri editori che puntualmente ci deliziano con tante succulenti novità! Le scopriamo insieme?

La strada giovane
Antonio Albanese
Feltrinelli
In libreria il 1° aprile

Nino, giovane panettiere siciliano, viene catturato dopo l’8 settembre. Dell’armistizio non ha capito granché, credeva che i tedeschi lo rispedissero a casa dalla sua famiglia, nelle Madonie, invece quel treno lo ha portato in un campo di prigionia oltre le Alpi, a patire fame, freddo e paura. Nino è un IMI, un internato militare, senza nemmeno i diritti di un prigioniero. Qualche conforto gli viene dall’amicizia con Lorenzo, un giovane toscano spigliato, che con lui lavora nelle cucine governate dal Piemontese, un gigantesco macellaio. Insieme, i tre colgono l’occasione dello scompiglio per i festeggiamenti di capodanno del ’44 per fuggire. Ma fuori il freddo, la fame e la paura non mordono meno: orientarsi non è semplice, trovare cibo e riparo è un’impresa, e la gente è terrorizzata e feroce. La Sicilia sembra irraggiungibile e Nino lascia sul terreno, chilometro dopo chilometro, innocenza e giovinezza. Eppure, a sorreggerlo nel suo interminabile viaggio attraverso i territori occupati dai nazisti, dove combattono le bande partigiane e continuano i bombardamenti, e poi nella devastazione di un Sud martoriato dall’avanzata degli Alleati, c’è il ricordo della bellezza, il calore degli affetti. Mentre si nutre con le lumache rosse che emergono dal terreno dopo la pioggia, emergono anche le sue memorie: la festa del Santo a Ferragosto, il profumo di burro e vaniglia dei biscotti preparati dal padre, il sapore dei babbaluci in umido, l’emozione della Targa Florio, la celebre corsa automobilistica. E il calore dei baci di Maria Assunta che, forse, lo sta ancora aspettando e che lui desidera riabbracciare a ogni costo. Ispirato a una storia familiare, La strada giovane è il primo romanzo di Antonio Albanese, che rivela un talento per la narrazione tesa, a tratti drammatica, venata di tenerezza. Nino è un protagonista struggente e vero, di cui è impossibile non innamorarsi. Addentandolo, Nino non riuscì più a trattenere il pianto, perché quello, per quanto secco, era pane vero, il primo che mangiava da settimane, da mesi, da prima di finire internato. Non sapeva ancora di casa, quel pane, ma almeno non sapeva di cenere.

Breve storia del clima in Italia. Dall’ultima glaciazione al riscaldamento globale
Luca Mercalli
Einaudi
In libreria il 1° aprile

Lo ha composto con la passione del divulgatore e la competenza del climatologo, servendosi dell’immenso patrimonio di informazioni sul clima del passato che l’Italia conserva, in gran parte ancora da esplorare. I progressi della paleoclimatologia ci fanno immaginare il desolato panorama dell’ultima glaciazione e il ritrovamento della mummia Ötzi illumina millenni di clima alpino. Dai fatti leggendari dell’antichità – come il passaggio di Annibale sulle Alpi innevate e le piene del Tevere nella Roma imperiale – alle cronache dei diluvi altomedievali; dai primi strumenti meteorologici inventati nel cuore della Piccola età glaciale agli eventi climatici che hanno segnato il Novecento. E cioè, per esempio: le valanghe sui soldati della Prima guerra mondiale, il gelo e i nevoni del 1929 di felliniana memoria, l’alluvione del Polesine del 1951 e quella di Firenze del 1966 fino agli ultimi freddi del 1985 prima dell’irrompere del riscaldamento globale alle soglie del XXI secolo, che sta cambiando profondamente la Penisola.

La principessa d’argento. La saga dei Guggenheim
Rebecca Godfrey 
Leslie Jamison
Garzanti
In libreria il 1° aprile

1908. Una fotografia. Tre sorelle vestite di bianco sorridono innocenti all’obiettivo. Sono il simbolo di un sogno infranto. Il sogno di un erede maschio. Perché le bambine sono le figlie di Benjamin Guggenheim, uno degli uomini più ricchi del mondo. Tra loro c’è Peggy, che nella foto si distingue per lo sguardo deciso. Peggy cresce con una convinzione: ogni donna ha il dovere di fare qualcosa di straordinario nella propria vita. Quando il padre muore nel naufragio del Titanic, le sorelle si ritrovano in mano una fortuna enorme, ma anche una pesante eredità. Peggy sente il vincolo delle aspettative della famiglia, di una strada già tracciata per lei, ma che non le appartiene. Ha voglia di azzardare. Ha bisogno di una vita che sia veramente sua. Lascia Manhattan e parte per Parigi. In Francia la accoglie un mondo nuovo, fatto di arte e bellezza. La sua vita si intreccia con quella di artisti destinati a rivoluzionare la storia: Jackson Pollock, che Peggy sarà la prima a capire e sostenere; Man Ray, di cui diventa la musa ispiratrice. Parigi la trasforma, la fa sentire libera. La sua passione per l’arte diventa un fuoco che la spinge sempre più lontano. Ma ci sono famiglie da cui è difficile scappare. Anche mentre viaggia per il mondo, cercando la bellezza e l’indipendenza, il peso del suo cognome la segue ovunque. Un peso che si fa insostenibile quando un evento sconvolgente travolge la sorella Hazel, protagonista di uno scandalo indicibile e doloroso. Eppure, a volte, è proprio dalla sofferenza che nascono le più grandi rivoluzioni. Rebecca Godfrey ha trovato una voce capace di restituire non solo la complessità di un personaggio immenso come Peggy Guggenheim, ma anche l’intensità del Novecento. La sua scrittura, lirica e coinvolgente, rende questa saga familiare epica, indimenticabile e unica nel suo genere.

Sfidare gli dei. La straordinaria storia del rischio
Peter Bernstein 
Mondadori
In libreria il 1° aprile

Tra filosofi greci, matematici arabi, mercanti e giocatori d’azzardo, poeti, scienziati e intellettuali, Peter Bernstein da un lato narra una serie di vicende curiose e affascinanti, dall’altro introduce il lettore a concetti chiave come la probabilità, il campionamento, la regressione alla media, la teoria dei giochi, i processi decisionali razionali e irrazionali, fino a gettare uno sguardo verso l’orizzonte a venire. Tenere i rischi sotto controllo è tipico dei tempi moderni, una delle grandi conquiste dell’umanità divenuta consapevole, a un certo punto della sua evoluzione, che il futuro è più di un capriccio degli dei e che gli uomini e le donne non sono passivi di fronte alla natura. Questo mutato atteggiamento nei riguardi del controllo del rischio ha permesso di incanalare la passione umana per il gioco e le scommesse verso la crescita economica, il progresso tecnologico, il miglioramento della qualità della vita. Non è stato un percorso facile, ma di sicuro è stato entusiasmante: ce lo racconta in questo libro Peter Bernstein, partendo dagli albori della nostra specie per giungere all’era dei super computer. Tra filosofi greci, matematici arabi, mercanti e giocatori d’azzardo, poeti, scienziati e intellettuali, l’autore da un lato narra una serie di vicende curiose e affascinanti, dall’altro introduce il lettore a concetti chiave come la probabilità, il campionamento, la regressione alla media, la teoria dei giochi, i processi decisionali razionali e irrazionali, fino a gettare uno sguardo verso l’orizzonte a venire.

Chéri
Sidonie-Gabrielle Colette
Newton Compton Editori
In libreria il 1° aprile

L’affascinante cortigiana Léa de Lonval coltiva da anni una relazione con il bellissimo venticinquenne Fred Peloux detto Chéri, suscitando l’invidia di tutte le dame dell’alta società parigina. Ma il tempo è in grado di consumare anche la più bruciante delle passioni, e giunta alla soglia dei cinquant’anni Léa deve fare i conti con il progressivo sfiorire della sua bellezza e con l’impossibilità di tenere ancora a lungo legato a sé il vizioso Chéri. In questo suo capolavoro, Colette analizza con spietata lucidità l’alta società francese di inizio Novecento, proponendo una profonda riflessione sull’amore, la passione e la solitudine.

Storia dell’educazione. Una prospettiva globale
Mark S. Johnson
Peter S. Stearns 
Einaudi
In libreria il 1° aprile

Dall’antichità al medioevo, e dalle prime società moderne a oggi, l’educazione dell’infanzia e la formazione delle giovani generazioni ha costituito una problematica di cruciale importanza per ogni tipo di società. Questo libro analizza da un punto di vista di storia globale l’intreccio di componenti economiche, religiose, sociali e culturali alla base delle diverse concezioni dell’idea di educazione, così come dell’organizzazione e delle pratiche dei sistemi educativi nel corso dei secoli. A partire dalle epoche successive alla classicità, le reciproche influenze culturali hanno coinvolto in misura crescente l’universo dell’educazione. In tempi più recenti, i collegamenti transnazionali e l’inarrestabile aumento della mobilità delle persone hanno contribuito in modo decisivo all’elaborazione e diffusione dei principali modelli educativi che si sarebbero affermati nel mondo. Spaziando dall’Europa alle Americhe, dall’Asia meridionale e orientale all’Africa, questo libro sottolinea altresì l’influsso che aspetti caratteristici della modernità, quali l’industrializzazione e il nazionalismo, e della contemporaneità, come la globalizzazione e la digitalizzazione, hanno esercitato nell’ambito dell’educazione, contribuendo alla sua radicale trasformazione. Nel corso del volume, Mark S. Johnson e Peter N. Stearns danno risalto alle tensioni costantemente presenti tra élite e interessi statali in campo educativo, così come alle rivendicazioni provenienti dal basso di più ampie possibilità di accesso e di una scuola maggiormente inclusiva.

L’indomabile e misteriosissima Miles Franklin
Alexandra Lapierre
E/O
In libreria il 2 aprile

Australia, primi anni del Novecento. Stella Miles Franklin è la maggiore di sette tra fratelli e sorelle, vive in una fattoria dell’entroterra. Adora i panorami mozzafiato australiani e i grandi spazi, è un’eccellente cavallerizza, ma le va stretta la morale vittoriana di cui è ancora impregnata l’immensa colonia britannica. Miles non vede se stessa come moglie e madre, sottomessa al marito. Si vede libera, padrona del suo destino. Nel 1901, a vent’anni, scrive un romanzo, “La mia brillante carriera”, che inaspettatamente diventa un bestseller proiettandola agli onori della cronaca. Il successo del libro non le frutterà un centesimo, Miles vivrà in maniera semplice, ma con la certezza che la sua passione sia scrivere. È l’inizio di una vita avventurosa in cui Miles abbraccerà la nascente causa femminista, partirà per l’America, lavorerà come cavallerizza in un circo del Colorado, sosterrà il grande sciopero delle operaie a Chicago, partirà per l’Europa allo scoppio della Prima guerra mondiale e si arruolerà volontaria per prestare servizio in un ospedale da campo sulle montagne dei Balcani. Il tutto senza mai smettere di scrivere, ma celandosi sotto pseudonimi che le faranno vivere vite parallele, fino al meritato successo.

Nel cuore dei giusti
Stefania P. Nosnan
PubMe
In libreria il 2 aprile

Romanzo tratto da storie realmente accadute. Elisabetta Zoller è una giornalista di origini ebraiche e non vuole che il passato vada dimenticato, così decide di scrivere un articolo per raccontare la storia di alcune donne che, durante la Seconda Guerra mondiale, salvarono bambini e famiglie ebree dallo sterminio nazista. Il viaggio di Elisabetta inizia a Bruxelles, dove incontra la centenaria Année Geerts, una maestra di scuola elementare in pensione, che salvò un centinaio di bambini ebrei dall’Olocausto durante l’occupazione nazista in Belgio tra il 1940 e il 1944. Elisabetta si trova catapultata nei ricordi e immersa nel racconto della donna, che la trasporta in un mondo di dolore, stenti e terrore che hanno patito anche i nonni della giornalista. Elisabetta deve affrontare i propri demoni e cerca di capire in cosa tornare a credere. Successivamente il viaggio continua tra le dolci colline emiliane, nel paese di Costabona, dove Elisabetta incontra i parenti di Maria Bertolini Fioroni, una maestra di scuola elementare che salvò la famiglia Padoa dall’internamento a Fossoli e la successiva deportazione ai campi di sterminio nazisti.

L’enigma del fante di cuori
Patrizia Debicke Van der Noot 
Alessandra Ruspoli
Ali Ribelli Edizioni
In libreria il 2 aprile

Quattro traditori si nascondono a Londra sotto l’appellativo di Fanti. Appoggiano il pretendente cattolico contro Giorgio I, legittimo sovrano inglese. Lord Donagall, consigliere del re, dovrà sventare la minacciosa congiura, mentre il Fante di Cuori tesse nell’ombra la sua diabolica trama, seminando una sanguinosa scia di morte dietro di sé. Scritto a quattro mani, un thriller travolgente, con 360 pagine che si leggono d’un fiato. Un continuo e rapido susseguirsi di cambi d’orizzonte per un carosello che dall’Inghilterra passa alla Francia, fino a raggiungere la reggia di Versailles, avvicendandosi tra duelli, fughe rocambolesche, inquietanti complotti, pericolosi agguati, cavalcate selvagge e cadaveri eccellenti di vittime di efferati delitti. Offre anche il piacere di balli sontuosi, imponenti cerimonie di corte e cacce pittoresche, con l’appassionante ritmo di un romanzo d’avventura, le atmosfere di un feuilleton, gli intrighi di una spystory e un ventaglio di omicidi degni del miglior giallo storico.

Caravaggio 2025. Ediz. a colori
A cura di Francesca Cappelletti
A cura di Maria Cristina Terzaghi
Marsilio Arte
In libreria il 4 aprile

Il catalogo Caravaggio 2025, edito da Marsilio Arte e curato da Francesca Cappelletti e Maria Cristina Terzaghi, accompagna l’omonima mostra allestita a Palazzo Barberini dalle Gallerie Nazionali d’Arte Antica in collaborazione con Galleria Borghese (7 marzo – 6 luglio 2025), un progetto tra i più importanti e ambiziosi dedicati a Michelangelo Merisi detto Caravaggio (1571-1610). Riunendo alcune delle opere più celebri, l’esposizione vuole offrire una nuova e approfondita riflessione sulla rivoluzione artistica e culturale di Caravaggio, esplorando per la prima volta in un contesto così ampio l’innovazione che introdusse nel panorama culturale, religioso e sociale del suo tempo. Il volume illustra gli snodi biografici e gli sviluppi dello stile dell’artista attraverso saggi redatti da studiosi che, in ambito internazionale, hanno maggiormente lavorato su questi temi. Il catalogo si apre con il saggio di Keith Christiansen che traccia la parabola artistica del grande maestro, mentre i contributi delle due curatrici, Maria Cristina Terzaghi e Francesca Cappelletti, si concentrano sull’arrivo del grande maestro a Roma e sul collezionismo delle sue opere da parte delle grandi famiglie romane. Giuseppe Porzio ripercorre gli anni meridionali dell’artista, tra Napoli, Malta e la Sicilia; Alessandro Zaccuri propone una riflessione sul legame di Caravaggio con la spiritualità del suo tempo; Gianni Papi affronta uno degli argomenti più dibattuti, ovvero la ritrattistica – vera o presunta – del Merisi; Francesca Curti presenta, a partire da documenti d’epoca, le figure femminili ritratte dall’artista; Claudio Strinati e Stefano Causa affrontano un excursus storico delle mostre dedicate a Caravaggio e la sua fortuna critica, a partire dalla famosa mostra di Milano del 1951 che di fatto fa riscoprire l’artista dopo secoli di oblio; chiude Rossella Vodret con un’attenta analisi sulla tecnica esecutiva dell’artista. Le opere in mostra – ventiquattro e tutte di mano del Merisi – vengono analizzate attraverso schede dettagliate e approfondite che danno conto dei principali problemi critici, attributivi e di datazione. L’intero catalogo è illustrato con ricchezza di dettagli e le immagini coprono quasi interamente la produzione del maestro; completa il volume un’ampia bibliografia.

Le due ragazze
Maria Giacometti
Asterios
In libreria il 4 aprile

Siamo a Trieste nel 1935, poco prima dell’entrata in guerra dell’Italia contro l’Etiopia. Il commissario Miroslav Tomasich, rigoroso ma anticonformista, dichiaratamente antifascista, si trova a dover sbrogliare un delitto che appare insensato. L’indagine lo porta indietro nel tempo, quando un fatto simile era avvenuto ed era rimasto irrisolto. Per sbrogliare l’intricata matassa dei due delitti, il commissario si muove tra Trieste, Grado e Gradisca. Lo aiuta un maresciallo dei carabinieri, con il quale egli instaura un efficace rapporto di lavoro, congiunto a un sentimento di stima reciproca e di complicità ideale. Il percorso delle indagini conduce il lettore in luoghi belli e famosi di Trieste: i caffè, il teatro Verdi, la basilica di San Giusto. La soluzione, ovviamente, arriva. Rimane tuttavia in sospeso il destino del protagonista, combattuto tra il desiderio di rimanere in una città amata da sempre, e quello di andarsene da un paese che diventa sempre più intollerabile ai suoi occhi.

Incursori del re. La vera storia della Decima Mas
Alfio Caruso
Neri Pozza
In libreria il 4 aprile

C’è un prima e c’è un dopo, nella storia della X Flottiglia MAS della Regia Marina Italiana, e il punto di svolta è l’8 settembre del 1943, quando il comandante Junio Valerio Borghese decide di schierare la parte della divisione sotto il suo comando al fianco della Repubblica Sociale e dei nazisti, interrompendo e macchiando così per sempre quella che era stata fino ad allora una gloriosa storia militare (questo corpo, infatti, non è mai stato riconosciuto dallo Stato italiano come legittimo successore della X MAS Regia). Ma fino ad allora, e in particolare nel biennio 1939- 1941, quella della X MAS è tutta un’altra storia: è una storia di lealtà e coraggio, di patriottismo, disciplina ed eroismo. A bordo dei celebri “maiali”, poche centinaia di uomini tennero alto durante la Seconda guerra mondiale l’onore della Marina Italiana, nonostante l’enorme sproporzione di forze: i sommozzatori della X MAS riuscirono più volte, con le loro incursioni, a piazzare ordigni sotto le navi nemiche, provocando enormi danni. La più celebre di queste imprese è senz’altro quella di Alessandria d’Egitto, dove il 19 dicembre 1941 Luigi Durand De la Penne, Emilio Bianchi, Vincenzo Martellotta, Mario Marino, Antonio Marceglia e Spartaco Schergat riuscirono ad affondare due corazzate inglesi, guadagnandosi il riconoscimento persino di Winston Churchill.

Storia del Mediterraneo medievale. Tempi, spazi, interazioni
Antonio Musarra
Pietro Silanos
Il Mulino
In libreria il 4 aprile

Il Mediterraneo ha costituito, da sempre, il teatro in cui sono andate in scena le epopee di grandi civiltà, imperi e culture. Ciò vale, a maggior ragione, per quel frangente storico che siamo soliti chiamare Medioevo, la cui storia è, per sua natura, una storia mediterranea. Seguendo una precisa scansione diacronica, ed entro una cornice coerente il manuale ricostruisce le molte storie medievali del Mediterraneo, mettendo in luce i tempi del loro sviluppo, gli spazi abitati e navigati – che ne hanno segnato i principali tornanti dal punto di vista politico, economico, sociale e culturale – e le interazioni tra le sue sponde. Una trama che si sviluppa a oriente e a occidente, a settentrione e a meridione di un mare che ha connesso per secoli tre continenti.

Libri blu
August Strindberg 
Carbonio Editore
In libreria il 4 aprile

Straordinario drammaturgo e scrittore, figura complessa e contraddittoria, August Strindberg volle restituire una “sintesi” della sua opera, della sua ricerca e della sua vita in una serie di brani, più di 650, che scrisse e pubblicò a partire dal 1907. Un’opera imponente, presentata ora da Carbonio per la prima volta in Italia nell’agile e accurata selezione a cura del professor Franco Perrelli, tra i massimi esperti del grande autore svedese: un’operazione editoriale che rappresenta una vera e propria pietra miliare nel panorama culturale italiano. Attraverso un mosaico di riflessioni che abbracciano 18 materie, dalla filosofia, all’estetica, alla scienza, rivisitata in chiave anarchica, si sgranano così, e clamorosamente, tutte le contraddizioni della cultura fra Otto e Novecento, sospesa fra positivismo, spiritualismo e occultismo, mentre, pagina dopo pagina, si dispiegano anche i tormenti esistenziali dell’autore: una feroce misoginia in contrappunto a strazianti delusioni familiari, alla confessione di un’infelicità personale che rivela profonde radici infantili. Molte pagine dei Libri blu risuonano fra le più ricche e intense firmate da August Strindberg e conservano una potenza espressiva capace di ammaliare anche i lettori di oggi.

Il Piemonte sabaudo. Dal ducato transalpino all’Unità. Gli antichi stati italiani
Alice Raviola Blythe 
Il Mulino
In libreria il 4 aprile

Tra Quattro e Cinquecento il ducato di Savoia, con la sua natura di dominio transalpino, si affacciò con sempre maggior vigore sullo scenario italiano ed europeo. Teatro delle guerre d’Italia, dopo la pace di Cateau-Cambrésis e durante il governo di Emanuele Filiberto, divenne un vero e proprio laboratorio di esperienze volte a consolidare lo Stato. La riorganizzazione delle milizie, la riforma della giustizia, il trasferimento della capitale da Chambéry a Torino furono fattori mediante i quali il ducato si rafforzò tanto internamente quanto in politica estera. Osservare questo processo significa però anche considerare la presenza determinante di altre realtà statuali in area subalpina – il marchesato di Saluzzo, il marchesato di Monferrato, numerosi feudi imperiali – e la complessa interazione con le grandi potenze, per prime la Spagna e la Francia. Analizzando le dinamiche territoriali e le riforme portate avanti dalla dinastia nel corso dell’età moderna, l’autrice ripercorre le vicende del ducato fino alle soglie dell’unità d’Italia, fra reggenze, guerre, alleanze, manifestazioni culturali che conferirono al Piemonte sabaudo un ruolo guida dopo l’incisiva parentesi napoleonica.

Morte alle terme. Il quarto caso di Ernestine e Anton
Beate Maly 
Emons Edizioni
In libreria il 4 aprile

Baden (Vienna), 1924: Lʼinsegnante in pensione Ernestine e il suo amico, il farmacista Anton, si recano alle terme Sauerhof a Baden per rilassarsi. Lʼacqua sulfurea curativa attira ospiti illustri da tutto il mondo. Ma il soggiorno non fa bene alla salute di tutti: quando viene ritrovato un cadavere nei giardini delle terme, la curiosità di Ernestine e Anton viene stuzzicata. Chi sta cercando di uccidere gli ospiti della spa?

M. La fine e il principio
Antonio Scurati
Bompiani
In libreria l’8 aprile

All’indomani della seduta del Gran Consiglio che lo depone, il 28 luglio 1943 Benito Mussolini viene deportato a Ponza. Ma su quell’isola dove il regime ha confinato decine di dissidenti il Duce rimane giusto il tempo per celebrare, solo, il suo sessantesimo compleanno; poi viene spostato a Campo Imperatore, in cima al Gran Sasso. Ha perso tutto, non spera più niente. Liberato con un blitz dei paracadutisti del Führer, ricongiunto a una famiglia di cui fa parte uno dei suoi traditori, Galeazzo Ciano, Mussolini viene posto da Hitler a capo di uno Stato fantoccio immobile e plumbeo come le acque del lago di Garda da cui dovrebbe governarlo: la Repubblica sociale italiana. Ma la bestia ferita tenta il suo ultimo colpo di coda. Sono i seicento giorni, dal settembre del 1943 all’aprile del 1945, in cui il nostro Paese conosce la sua ora più buia: è l’ora della violenza più bassa e vile, della Legione Muti e della banda Koch che portano il terrore nelle città, della caccia agli ebrei, dei bombardamenti, della guerra civile. Siamo all’ultimo atto della tragedia del fascismo e della guerra. È la fine dell’impero, della monarchia, la fine dell’uomo che più di ogni altro ha marchiato a sangue il corpo della nostra storia, Benito Mussolini. È la fine di tutti i coprotagonisti, i cortigiani, i conniventi, quelli che fuggono e quelli che rimangono accanto al Duce fino all’ultimo, quelli che cercano “la bella morte” e quelli che hanno continuato a vivere nel dopoguerra cambiando pelle. Ancora una volta non c’è niente di inventato nel dramma di cui si compie l’atto finale.

L’incisore
Luigi Boccia
Nicola Lombardi
Newton Compton Editori
In libreria l’8 aprile

Firenze, anno 1679. Flaviano Altobrandini – rifugiatosi nel capoluogo toscano per paura di ritorsioni da parte delle forze pontificie – viene nottetempo convocato d’urgenza a casa di Paolo de’ Medici. Il nobile affida a Flaviano il compito di indagare su alcuni delitti commessi da un misterioso individuo che la cronaca popolare ha già battezzato l’Incisore, per via delle oscure pratiche chirurgiche a cui sottopone le sue vittime. Esiste un filo rosso che pare collegare le vittime, una pista che conduce a un noto medico e alchimista, Ermete Moraldi, scomparso quindici anni prima in un incendio. Fra le terzine di una copia della Divina Commedia realizzata nel quattordicesimo secolo dal folle alchimista Alberigo Grifi sono celati ermetici indizi e spetterà a Flaviano trovarli per cercare di comprendere il disegno del misterioso Incisore…
«Imperdibile. Un thriller storico
a tinte forti con grandi colpi di scena.»

Atene 403. Una storia corale
Vincent Azoulay 
Paulin Ismard
Einaudi
In libreria l’8 aprile

403 a.C., la sconfitta di Atene nella Guerra del Peloponneso comporta una conseguenza tragica per la città: la fine della democrazia. Azoulay e Ismard ricostruiscono in maniera affascinante e innovativa un passato remoto parlandoci però anche del nostro presente in crisi. Perché questa storia lontana millenni ci riguarda molto da vicino. Il 403 a.C. è un anno tanto distante quanto ancora importante per la storia dell’Europa, perché rappresenta una tappa fondamentale nello sviluppo dell’idea democratica, sulla quale si sarebbe poi andata costruendo, nel bene e nel male, la nostra identità. Infatti, in seguito alla vittoria di Sparta nella Guerra del Peloponneso, nel 404 a.C., i Trenta tiranni prendono il potere ad Atene, smantellando l’architettura politica che aveva sorretto la vita della polis per oltre un secolo, e istituendo un regime oligarchico. Tra l’aprile del 404 a.C. e l’autunno del 403, la città diviene dunque teatro di una lunghissima e violenta guerra civile. A guidare la resistenza agli oligarchi c’è Trasibulo, e dopo dure lotte e sfiancanti negoziati la democrazia viene ristabilita. Vincent Azoulay e Paulin Ismard, due tra i piú autorevoli classicisti contemporanei, ricostruiscono nel dettaglio, con passo da narratori e occhio da storici, questa turbolenta serie di eventi. E lo fanno attraverso un coro di voci che va a comporre un grande e avvincente racconto. Seguiamo il destino di Socrate, sempre sfuggente, del suo discepolo e capo dei tiranni Crizia e dell’abile oratore Lisia. Ma anche di figure minori e ignote come lo scriba Nicomaco, la sacerdotessa Lisimaca e lo schiavo Gerys. Dieci personaggi, molto diversi tra loro, che ci rivelano una molteplicità variegata e plurale di punti di vista sulla quotidianità ateniese dell’epoca. E soprattutto ci rivelano il faticoso processo che deve intraprendere una comunità ferita e andata in pezzi per ristabilire la propria unità e rifondarsi su nuove basi. Una lezione quantomai preziosa per i tempi agitati da cruciali mutamenti che stiamo attraversando.

Mare aperto. Storia umana del Mediterraneo centrale
Luca Misculin
Einaudi
In libreria l’8 aprile

Per gran parte della storia umana il mare ha suscitato una sensazione precisa: la paura. Persino in un posto come il Mediterraneo centrale, dove Europa e Africa si guardano a poca distanza. La storia di questo pezzo di mondo, di un mare che può essere un ponte ma anche una barriera invalicabile, dice molto di noi. Dagli uomini preistorici che dalle sue sponde osservavano quelle acque oscure e minacciose senza mai trovare il coraggio di attraversarle, alle popolazioni che per prime intagliarono un tronco e lo misero in acqua; dai mercanti di ossidiana e i loro riti perduti, alle misteriose civiltà dell’età del bronzo; e ancora: le conquiste degli imperi, le scorribande dei pirati, i flussi migratori che da nord andavano verso sud, come gli italiani che furono spediti in Libia dal regime fascista, o quelli che da sud vanno verso nord, come le migliaia di persone che oggi si affidano a traversate rischiosissime in cerca di una nuova vita o anche solo della sopravvivenza. Luca Misculin fa un vero e proprio carotaggio storico, raccontando la stratificazione di popoli, uomini e miti che si sono succeduti nel corso dei secoli. E allo stesso tempo racconta il Mediterraneo di oggi, le sue isole e i suoi porti, i suoi uccelli migratori e i cavi sottomarini che lo attraversano, i suoi luoghi più inaccessibili, come basi militari abbandonate o piattaforme petrolifere. Muovendosi fra le coste libiche e tunisine, Pantelleria e Linosa fino a Lampedusa, Misculin ci fa conoscere un mare tutt’altro che nostrum, mostrandoci il Mediterraneo come fosse la prima volta, con tutte le sue contraddizioni, la sua severa spietatezza, la sua straordinaria profondità storica e umana.

L’amante perduta di Shakespeare
Felicia Kingsley
Newton Compton Editori
In libreria l’8 aprile

Nick Montecristo ha ventisei anni e ha già vissuto nove vite. Evaso dal carcere in cui era rinchiuso grazie all’aiuto di un generoso e astuto mentore, Nick si reinventa ancora una volta nei panni di ladro di opere d’arte su commissione. La sua cultura, il suo ingegno e l’indiscusso fascino sono preziosi sul campo e lo rendono sin da subito uno dei più desiderati del settore. Il primo committente che richiede i suoi servizi di “consulenza” è un ricco collezionista inglese di libri rari. Nick dovrà recuperare per lui una delle poche e ambite copie del First Folio di Shakespeare, che anni prima gli è stata soffiata con l’inganno da un barone-rivale. Ora che quest’ultimo è deceduto e i suoi beni sono passati al figlio, è il momento giusto per pareggiare i conti. Nick si reca così nella villa del barone sul Lago di Como per portare a termine la sua missione. Ha un piano preciso e accurato, solo che non ha messo in conto l’intromissione di Angelica, un’imprevista contendente all’eredità. Giovane, bellissima e impulsiva, Angelica è determinata a prendersi ciò che è suo e trascinare Nick nella soluzione di un enigma che potrebbe rivelarsi più grande di loro. E il ladro gentiluomo potrebbe trovarsi seriamente distratto dall’avvenente ereditiera… Un romanzo ricco di fascino e mistero, firmato da Felicia Kingsley. La prima missione di Nick Montecristo, l’amatissimo personaggio di Blake Avery, protagonista del bestseller “Due cuori in affitto”.

Iris, la libertà
Walter Veltroni
Rizzoli
In libreria l’8 aprile

Non importa se hai vent’anni, essere partigiani significa combattere per la libertà, rischiare per altri e donare te stesso, senza sapere come finirà. E a volte significa morire senza aver potuto godere di quella libertà tanto attesa. Iris Versari ne ha appena ventuno quando si arruola nella banda del leggendario Silvio Corbari, capo poco incline ai comandi, alla disciplina, all’ubbidienza. Unica donna della banda, spesso il suo coraggio e la sua determinazione non bastano: compie le azioni, armi in mano, e non esita a uccidere, ma dagli altri partigiani viene vista come la donna del capo. Con Silvio infatti intreccia un’intensa relazione, che rende indelebili i momenti trascorsi insieme. Fino a un giorno di agosto del 1944, in cui Iris si toglie la vita dopo aver ucciso una SS, sparandosi per consentire ai compagni di sfuggire alla milizia di fascisti e nazisti che ha scoperto, forse grazie a una spiata, il loro rifugio sulle montagne della Romagna. Ma nonostante il suo sacrificio, Corbari e gli altri non riusciranno a sfuggire alla morte. I loro corpi, con quello di Iris, verranno esposti, impiccati, in una piazza di Forlì. Walter Veltroni ci racconta di una giovane donna temeraria che, con il fuoco negli occhi e la libertà nel cuore, ha combattuto per la nostra democrazia. Ispirandosi alla vita di Iris Versari, compone uno straordinario romanzo di amore e di lotta, narrandoci senza sconti di quei ragazzi che hanno scritto la Storia con il sangue e con il coraggio.

Scrittori maledetti: Vite dannate dei grandi personaggi della letteratura
Santiago Posteguillo 
Piemme
In libreria l’8 aprile

Persecuzioni religiose, guerre, regimi totalitari, lutti, malattie, esilio, discriminazioni di genere… Innumerevoli sono stati gli inferni che scrittori e scrittrici, in ogni epoca e in ogni continente, hanno dovuto attraversare.
Da Saffo a Bulgakov, da Orazio a García Márquez, da Kipling a Doris Lessing, Santiago Posteguillo ci guida in un viaggio straordinario tra storie, aneddoti ed esperienze personali dei grandi autori perseguitati, che hanno saputo trasformare il tormento in capolavori eterni. Con stile raffinato e sensibilità narrativa, Posteguillo ci regala un omaggio vibrante ai libri e agli autori che, sfidando l’oscurità, sono in grado ancora oggi di elevarci e ispirarci.

E poi il buio
Andrea Festa
Nulla Die
In libreria il 10 aprile

E poi il buio narra la storia di Gabriele e Sabrina, due giovani che intraprendono una difficile relazione ai tempi della Seconda guerra mondiale. Gli eventi bellici, la caduta del fascismo e l’inizio della Resistenza imporranno a Gabriele di scegliere da che parte stare e costringeranno la coppia alla lontananza e a lottare per la sopravvivenza. Nonostante la guerra e le privazioni, riusciranno comunque a raccogliere il frutto del loro amore, fino a quando non saranno travolti dagli avvenimenti conosciuti come l’eccidio del Monte Sole – crimine contro l’umanità e uno dei più gravi crimini di guerra perpetrati in Italia. E poi il buio è un monito sempre attuale sugli orrori della guerra.

L’ultimo giorno di Howard Phillips Lovecraft
Romuald Giulivo
SaldaPress
In libreria l’11 aprile

Nessuno sa cosa sia successo il 15 marzo del 1937, ultimo giorno di vita del leggendario scrittore Howard Phillips Lovecraft. Nessuno, tranne un uomo che ha assistito alla fine di colui che ha aperto le porte a Cthulhu e ai Grandi Antichi. E ora quell’uomo è pronto a raccontare come sono andate realmente le cose. Lo sceneggiatore Romuald Giulivo e l’artista Jakub Rebelka realizzano un vero e proprio capolavoro pittorico ripercorrendo i territori immaginati dal genio oscuro di Providence, i suoi ricordi, la sua rabbia e le sue vastissime zone d’ombra. “L’ultimo giorno di Howard Phillips Lovecraft” è un viaggio narrativo allucinato e inquietante, ma anche profondamente umano e struggente. Una storia perennemente in bilico tra l’orrore reale e quello immaginario, in grado di tratteggiare un personaggio storico leggendario e contribuendo ad affermarne l’immortalità.

La profezia del povero Erasmo
Andrea Vitali
Rizzoli
In libreria il 15 aprile

Anni Trenta. Un corpo senza identità ritrovato sulla riva di un lago non è mai un buon segno, ma quello che Ariella Achermann ritrova in una nebbiosa mattina di novembre porta con sé più di un mistero. Tre anni prima, a Bellano, dopo il funerale dell’onesto fruttivendolo Erasmo Siromalli, l’annoiato e gaudente figlio Cletto non ha alcuna intenzione di prendere in mano il negozio del padre: non si sente fatto per la monotona esistenza di un bottegaio, in quel paesino di poche case affacciato sul lago. Sembra destino quando, durante un viaggio a Lecco per stringere un accordo con un losco rivenditore, incontra per caso Gioietta Vendoli, operaia col sogno di Cinecittà che farebbe di tutto per sfuggire alla madre Castica. Cletto, quasi per gioco, si finge un prospero grossista, mentre anche lei millanta una posizione sociale più elevata. È solo l’inizio di una serie di bugie, fraintendimenti e imbrogli che porteranno i due giovani, in un’escalation comica e terribile, a una fuga rocambolesca con conseguenze funeste per i malcapitati che incroceranno il loro cammino… In una strepitosa tragicommedia dal ritmo serrato, Andrea Vitali dà vita a una coppia di sfaccendati Bonnie e Clyde di provincia, irresistibili nella loro scelleratezza. Li racconta con l’arguzia e il gusto per l’assurdo che lo hanno reso uno degli autori più amati in Italia: trascinandoci insieme verso il baratro, con il sorriso.

Racconti della Resistenza europea
A cura Gabriele Pedullà
Einaudi
In libreria il 15 aprile

La Resistenza al nazifascismo non è soltanto una storia italiana. L’angoscia della scelta, gli slanci generosi, l’eccitazione degli scontri armati, il fantasma del tradimento e il rischio della morte percorrono le pagine di tutti gli scrittori che vissero quegli anni di lotta contro le tenebre, dai Pirenei ai Balcani, fino a Samarcanda. Più ancora della storiografia, forse, è proprio la letteratura che ci permette di ricomporre la grande avventura partigiana in Europa in un quadro unitario, per quanto sfaccettato e molteplice. Da Camus a Brecht, da Saint-Exupéry a Fallada, da Pahor a Duras, oltre trenta voci illuminano le passioni di una stagione al tempo stesso cupissima ed entusiasmante, facendo rivivere le palpitazioni e gli ideali, le sofferenze e le speranze di allora. Per ribadire che veniamo tutti orgogliosamente dalla stessa Storia. Nel 2005, per il sessantesimo anniversario della Liberazione, in questa stessa collana Gabriele Pedullà aveva curato i “Racconti della Resistenza”, che da allora si sono imposti come una lettura imprescindibile sull’argomento. A distanza di vent’anni esatti Pedullà prosegue quella ricerca allargando lo sguardo all’intero continente europeo. Perché la Resistenza non è stata una soltanto, o forse sì: nel quadro eterogeneo degli Stati assoggettati al nazifascismo, nonostante le mille differenze, la ribellione contro l’oppressore è riuscita a unire tutti i popoli d’Europa nel nome degli stessi ideali di pace e di libertà. Se durante la guerra non mancarono le pubblicazioni clandestine pensate per rinsaldare le coscienze dei cittadini e spingerli al sabotaggio degli occupanti, è soprattutto dopo la Liberazione che su quegli anni sono fioriti in ogni lingua romanzi, racconti, memoriali, apologhi e addirittura favole, segnando nel profondo la letteratura del secondo Novecento a mano a mano che gli scrittori più diversi ne davano la propria interpretazione narrativa. Malgrado la distanza geografica e l’estrema varietà dei registri adoperati (realistico, tragico, comico, allegorico, fantastico…), quest’antologia unica nel suo genere tenta oggi per la prima volta di tenere assieme quelle voci e quelle esperienze, e soprattutto di farle dialogare tra loro. Da Gary a Malraux, da Borowski a Grossman, da Steinbeck a Dürrenmatt, da Blanchot a Seghers, nella selezione di Gabriele Pedullà i grandi nomi della letteratura del Novecento affiancano autori meno noti e testi finora inediti in italiano. Tassello dopo tassello, prende forma così un mosaico di storie in grado di restituire ai lettori di oggi, in tutte le sue sfumature, la dolorosa ma esaltante battaglia per la libertà in cui affondano le radici delle nostre democrazie.

I vestiti della domenica
Ludovica Elder
Piemme
In libreria il 15 aprile

La vigna vecchia dei Pàhor guarda Trieste dall’alto delle colline del Carso: tra i filari soffiano l’aria di mare e il sussurro impetuoso della Bora, mitigato dal passaggio verticale sulle rocce. È una sera di settembre e tutto è pronto per la festa di fine vendemmia. Vittorio Stefàncich ha combattuto la Grande Guerra come un eroe. Tornato alla vita comune, fatica a riprendere il suo ruolo nell’azienda di famiglia. Freddo e severo coi dipendenti, imbastisce trattative di mercato militaresche, spietate. Antonia Pàhor è diversa dalle dame che affollano le nobili vie della città: nata in un paese del Carso, ha un animo contadino, buono, e non ha niente in comune con la borghesia triestina che affronta la fine di un’epoca di sfarzo, quella imperiale. Quando s’incontrano alla festa, nel cuore di entrambi scatta qualcosa, come una silenziosa promessa. Ma la guerra è finita soltanto nelle trincee. Alla vigna vecchia c’è anche Giacomo Ledri, figlio dell’avvocato più in vista della città. Si è sentito dire per una vita intera che, a differenza del migliore amico, Vittorio, è un fallimento. Adesso, con l’ascesa del partito di Mussolini, Giacomo ha intuito che chi si schiererà coi fascisti avrà la strada spianata. Affamato di potere e gloria, decide di sfruttare l’amicizia che lo lega alle facoltose famiglie Pàhor e Stefàncich, che trascinerà con sé tra le fiamme di un secolo breve e violento Sullo sfondo di una terra di confine ricca di tradizioni, Ludovica Elder scrive un romanzo incantevole, una storia familiare con una voce unica, appassionante e ricercata.

Nati per la libertà. Racconti resistenti 
Modena City Ramblers 
La nave di Teseo
In libreria il 15 aprile

Questo libro racconta la storia di Luisa, che a 17 anni fa la staffetta partigiana, nascondendo i dispacci sotto la sella della sua bicicletta. Parla di Matteo, che davanti al fascista che ha ucciso i suoi amici deve scegliere tra vendetta e giustizia. In queste pagine vivono Kurt, un soldato tedesco diverso dagli altri, e la famiglia che lo aiuterà a nascondersi; si agita inquieto Scarpasoun, il partigiano che non vorrebbe uccidere nessuno; si confida il fantasma di Savoniero, scappato sull’appennino dopo essere fuggito da un campo di prigionia in Russia. E, ancora, si narra l’impresa dei valorosi capaci di rubare un carro armato ai nazisti, si ascoltano le note di un violino partigiano e quelle del pianoforte di casa Mussolini. Soprattutto, in queste storie scorre un’energia vitale più forte anche della guerra: la scoperta dell’amore nonostante tutto, un saluto che forse è un addio, le parole dette e i silenzi che esprimono ogni cosa, un gesto coraggioso che cambia il destino di uno o di tanti. Le vite di uomini e donne “nati per la libertà” sono quelle di partigiani più o meno conosciuti, ma anche di persone troppo normali per essere ricordate come eroi, ugualmente protagonisti della lotta, drammatica e appassionata, che ha portato alla Liberazione del nostro paese. I racconti resistenti dei Modena City Ramblers hanno il carattere dolce e indomito di una ballata che risuona nei boschi, in montagna, tra le cascine: una canzone che chiede di essere cantata ancora e ancora, mandata a memoria perché mai sia dimenticata.

Cosa ho visto ad Auschwitz 
Alter Fajnzylberg
Einaudi
In libreria il 15 aprile

I diari mai pubblicati di Alter Fajnzylberg, un ebreo polacco sopravvissuto ai campi di concentramento nazisti, costituiscono un contributo straordinario alla ricostruzione storica della Shoah. Deportato ad Auschwitz-Birkenau con il primo convoglio partito dalla Francia nel marzo 1942, Alter subì uno degli orrori più terribili del nazismo: fu costretto a entrare nel “Sonderkommando”, il gruppo di prigionieri ebrei a cui toccava lavorare a contatto con le camere a gas e i forni crematori. Si tratta quindi di un documento di una potenza unica, probabilmente una delle ultime voci che arriveranno dall’orrore dei lager, che ci permette di fare luce su aspetti inediti della pagina più nera del Novecento. Fajnzylberg rievoca infatti in queste pagine la lotta interna al campo e il ruolo che lui stesso ebbe nella resistenza sotterranea, e ancora adesso perlopiù ignota, portata avanti dai “Sonderkommandos”: vere e proprie rivolte e azioni di guerriglia per sabotare la macchina della morte nazista. L’eccezionalità del suo ricordo è data non solo dall’essere stato uno dei pochi sopravvissuti tra i prigionieri addetti al compito più tremendo di tutti, ma anche dall’aver fatto parte del gruppo di internati che riuscirono a scattare le famose e sconvolgenti fotografie che ritraggono i recessi dei forni crematori. Una tra le testimonianze più importanti del Ventesimo secolo che, proprio come le parole di Fajnzylberg, nell’esibire l’oblio a cui sono state strappate, mostrano tutta la violenza messa in atto da chi aveva immaginato di annientare la memoria di quegli eventi e quegli uomini; la violenza di chi aveva programmato la cancellazione completa delle loro esistenze dalla Storia. «Durante il mio internamento nel campo sono stato picchiato e preso a calci. Sono sopravvissuto a questo orribile campo di morte, all’inferno hitleriano. Appartengo a un ristretto numero di individui che alla morte sono sfuggiti. Mi sono salvato per miracolo. Delle 1118 persone che sono state deportate da Compiègne, ne sono sopravvissute appena 25. Ho trascorso 5 anni nelle prigioni polacche al tempo di Rydz, Beck, Koc e simili tirapiedi. Ho trascorso oltre 2 anni nei campi di Saint-Cyprien, Gurs e Argelès. Ho passato 4 mesi in un altro campo [a Drancy], 3 mesi e mezzo a Compiègne e 3 anni ad Auschwitz e Birkenau. Lì sono diventato un vero «musulmano», ma il mio amico Szymon e l’infermiere Mietek, che lavorava al “Krankenbau”, mi hanno aiutato a uscirne, così come Jakub, che mi gettava del pane nella cella e, cosa ancora più importante, talvolta anche delle sigarette. Infine, sono sopravvissuto grazie alla nostra organizzazione clandestina. Ciascuno aiutava l’altro come poteva. Nei campi ci si organizzava la vita per combattere contro l’oppressore. Stringendo i denti e confidando nella vittoria della giustizia sulla barbarie chiamata nazionalsocialismo, siamo diventati uomini duri e animati da ideali per i quali più d’uno tra noi ha sacrificato ciò che aveva di più prezioso, cioè la propria vita. Che coloro che non ebbero l’onore di attraversare il paradiso hitleriano di Auschwitz, possano conoscere ancora un po’ di verità».

Compagne. Testimonianze di partecipazione politica femminile
Bianca Guidetti Serra
Einaudi

Il racconto in prima persona di cinquantuno donne che hanno partecipato alla Resistenza: una storia unica della militanza femminile in Italia. Nato come indagine sul ruolo delle donne all’interno della
Resistenza partigiana, il progetto assunse un valore più alto e più ampio: un’opera pionieristica di racconto orale della militanza femminile in Italia dagli anni Venti fino agli anni Settanta. Nella storiografia resistenziale, alle donne sono state a lungo riservate le classiche appendici di due paginette nei tomi che ne contano seicento. Ma, al di là dei numeri, quella che conta è la ricchezza umana e politica di cui queste compagne furono portatrici: l’assenza di calcolo rispetto al potere e alle cariche individuali da ricoprire a Liberazione avvenuta; la concretezza antiretorica di un senso di giustizia di classe; l’astuzia e la creatività nell’escogitare tempestive soluzioni in situazioni di estremo pericolo; la modestia che fece apparire naturale non richiedere riconoscimenti per il lavoro politico
svolto in circostanze così critiche. Sono questi principî e questa consapevolezza a guidare Bianca Guidetti Serra quando, circa trent’anni dopo, intuisce che è necessario ancora una volta uno
sforzo autonomo delle donne per lasciare traccia della loro storia. È così che nel 1977 vede la luce Compagne.

Che ne pensi di questo articolo?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.