Recensione a cura di Matilde Titone
“-Domani mi farai il piacere di andare a cavallo come una signora, non sei più una bambina.
-Ma papà…
-Clotilde…
Sì papà glielo prometto.
-Brava Checchina, ma ora vedi di renderti presentabile e raggiungici nel salotto verde. Il Conte di Cavour deve parlarti.”
Siamo in Piemonte, casa Savoia negli anni della Seconda Guerra di Indipendenza italiana. Vittorio Emanuele II e Cavour stanno pianificando l’attacco all’Austria per liberare il Lombardo Veneto. Napoleone Bonaparte dalla Francia promette il suo aiuto e per sigillare l’intesa chiede che la figlia del re sabaudo Maria Clotilde sposi suo cugino Giuseppe Carlo Paolo Bonaparte. Lei ha 15 anni, lui 40. Vittorio Emanuele lascia alla figlia la scelta.

“La seconda breve lettera che inviò al conte di Cavour dopo l’attacco di cortesia diceva: ho preso in considerazione la richiesta del Principe Napoleon, tuttavia, prima di qualunque decisione voglio conoscerlo. Poi se lo giudicherò accettabile intendo sposarlo per il bene del Regno e l’onore di Papà.”
Piacevolmente e con abile penna la scrittrice toscana e alsaziana Patrizia Debicke Van der Noot, storica e critica letteraria, trae spunto dal matrimonio di Clotilde di Savoia e Joseph Napoleon per raccontare sia la vita familiare di questa coppia, nata per altrui volere ma in grado pare di trovare un modus vivendi nell’equilibrio tra le due personalità, sia per proporre un’acuta analisi dei fermenti storico politici del momento in Italia e in Francia passando anche per la guerra di secessione americana.
Ne esce fuori il ritratto di una figlia di Re molto consapevole del suo ruolo politico ma anche della sua femminilità e del suo essere moglie per scelta non per imposizione e innamorata di suo marito. Clotilde conquista tutta la corte francese, capta la benevolenza dell’Imperatore e di suo suocero Jerome, si dimostra in grado di tenere testa anche alla moglie dell’Imperatore infatti risponderà a Eugenia che si stupiva della sua naturale disinvoltura nei rapporti nobiliari “Voi dimenticate che io sono nata alla corte!”. Sarà apprezzata anche dalla scrittrice George Sand che se ne dichiara affascinata, da suo figlio Maurice Sand pittore fino ad arrivare all’ammirazione sincera per lei di Alexandre Dumas e Giuseppe Verdi.
“I Piemontesi consideravano quel matrimonio con il principe Napoleon una tragedia. Vedevano il Bonaparte come il fumo agli occhi. Circolavano su di lui voci e legende sulle sue amanti.”
Diverso il ritratto di Napoleon uomo maturo, colto, amante dell’arte, della letteratura, della musica ma soprattutto amante delle donne, irrecuperabile libertino. Generale di divisione nell’esercito francese durante il regno di suo cugino Napoleone Bonaparte. Liberale e anticlericale. Ma è anche un uomo affascinante, affabile, capace di stupire e regalerà a sua moglie momenti di gioia e di passione. Sarà ottimo oratore pro Unità dell’Italia governata dai Savoia e fine osservatore dei fenomeni storici e politici contemporanei. Uno di quegli uomini di cui ci si può innamorare anche se consapevoli della inafferrabilità della loro persona più intima.

Clotilde costruisce un po’ al giorno il rapporto con suo marito, con amore e cristiana devozione, e anche Napoleon impara ad amarla, ne apprezza la vitalità, l’intelletto acuto e la bontà. Il racconto si ferma alla scoperta della coppia di aspettare il loro primo figlio. Faranno insieme dei viaggi nei quali si ritroveranno più vicini e intimi.
“Il 26 aprile 1859 il conte di Cavour ricevette il barone di Kallersperg, rappresentante imperiale, e respinse l’ultimatum. Tre giorni più tardi il 29, il comandante in capo dell’esercito austriaco il feldmaresciallo conte Gyulay con più di centomila uomini ai suoi ordini, passò il Ticino.”
Accanto alla vita della coppia in Francia si dipana il racconto più prettamente storico politico del periodo in questione. Dalla Seconda guerra di indipendenza alla proclamazione dell’Unità d’Italia il 17 marzo del 1861. Cavour, genio politico, ha steso la sceneggiatura dell’Unità d’Italia e la sta realizzando a tutti i costi a volte anche in disaccordo con il Re. Il libro tratteggia con abile capacità di analisi la nascita del Regno d’Italia sotto Vittorio Emanuele II, la figura di Cavour e del Re, nonché Garibaldi e la sua Spedizione dei Mille, la strenua resistenza a Gaeta dei Borbone, la forte componente francese nelle vittorie italiane, le dinamiche internazionali in gioco durante l’unificazione italiana, l’appoggio silente dato a Garibaldi dagli inglesi mantenendo le loro navi in Sicilia. Un’unità voluta dai borghesi più che dal popolo e solo a tratti in grado di coinvolgere gli strati sociali più bassi, restii ai cambiamenti.

Napoleon a Maurice Sand : “Le idee dei Nordisti sono le idee del futuro, industria, progresso, sviluppo. I Sudisti rappresentano invece i nostri conservatori. Istintivamente appoggio la modernità e la liberalità dell’Unione del Nord, ma so che il conflitto ha radici prevalentemente economiche e che dalle due parti ci sono torti e ragioni. E poi c’è lo spauracchio degli schiavi. Per il Sud sono indispensabili, per il Nord sono manodopera a basso prezzo e il Nord ne ha bisogno per lo sviluppo industriale. E’ una guerra fratricida che cambierà la faccia dell’America e il modo di pensare di tutti gli americani.”
L’occasione del viaggio in Europa e negli Stati Uniti della coppia Clotilde/Napoleon fornisce lo spunto per trattare anche la guerra di secessione americana, narrare un’America in formazione, con bellissime pagine descrittive di luoghi suggestivi e analisi politiche acute.
PRO
Una piacevole lettura, scorre senza difficoltà e ha un ottimo mix di Storia, Politica e vita familiare. Clotilde di Savoia è una scoperta non scontata, una donna, forte e caritatevole, una figura che riscatta la famiglia Savoia dei momenti più bassi. Piccola nota: invito a leggere una lettera scritta da Clotilde a suo padre che la invitava ad andare via da Parigi dopo la sconfitta di Sedan e la proclamazione della Repubblica in Francia. Un esempio di stile e senso di responsabilità veramente encomiabile. Altrettanto interessante la figura del Principe Napoleon, un personaggio storico che incuriosisce sia per la sue idee politiche che per il ruolo ricoperto nel favorire l’Unità d’Italia ma anche per la sua quasi involontaria incapacità di amare.
CONTRO
Non è un romanzo coinvolgente, attrae, si legge bene ma non coinvolge emotivamente. Non saprei ben spiegare questa mia e sottolineo mia sensazione. Forse perché la storia della vita familiare di Clotilde e Napoleon è un po’ artefatta? La storia vera narra di una coppia antitetica dove il forte sentimento cristiano aiuta Clotilde a tollerare il marito che la abbandonerà dopo il trasferimento a Ginevra e avrà altri figli con una contessa di 30 anni più giovane di lui. Clotilde prenderà i voti e nel 1942 è iniziato un percorso di beatificazione ancora aperto.

Figlia di Re – Edizione e-book
Trama
Un’altra figura femminile che ha fatto la storia? Il matrimonio della principessa Maria Clotilde di Savoia si trasforma in un fil rouge per raccontare la storia franco-italiana dal luglio 1859 al gennaio 1861, affacciandosi sui cambiamenti politici epocali per la Francia, il Regno di Sardegna, la penisola italica, l’Europa, l’Africa e l’America, che vedeva Nordisti e Sudisti impegnati nella guerra di secessione. Matrimonio che spinse il marito, il principe francese Napoleon Joseph, già attento alla causa italiana e amico di patrioti, a offrire pubblico sostegno ai Savoia per la conquista dell’Italia, anche durante il lungo e tragico assedio di Gaeta.