Pensavate di uscirne indenni questo mese? Mai pensarlo perché noi di TSD non ci fermiamo mai e siamo pronti per il nostro appuntamento mensile con le novità in libreria!

Il dizionario del diavolo
Ambrose Bierce
Rusconi Libri
In libreria il 1° marzo
Il Dizionario del Diavolo venne introdotto in un settimanale nel 1881 e continuò in modo saltuario a lunghi intervalli fino al 1906. Fu in quell’anno che una gran parte di esso venne pubblicato in un libro col titolo Il Libro della Parola dei Cinici. Capolavoro unico e caustico, il libro si presenta come una satira feroce che smaschera, con tagliente ironia, le ipocrisie e i paradossi della società umana. Nato da oltre quarant’anni di lavoro, questo “antidizionario” sovverte il significato delle parole comuni per rivelarne la verità nascosta, spesso scomoda, ma irresistibilmente acuta. Niente e nessuno è risparmiato: dall’amore alla religione, dalla guerra alla politica, Bierce colpisce con un cinismo spietato che ribalta il linguaggio ufficiale e le convenzioni sociali. Ogni definizione è una freccia scoccata contro la falsità e l’autoinganno, in un testo che riesce a essere esilarante e provocatorio al tempo stesso. Un’opera che, pur appartenendo alla fine dell’Ottocento, mantiene intatta la sua attualità, invitando i lettori a guardare il mondo con occhi nuovi e con un sorriso amaro sulle labbra.

La grande sete
Erica Cassano
Garzanti
In libreria il 4 marzo
Anna ha sete. Tutta la città ha sete, da settimane. C’è chi li chiamerà i giorni della Grande Sete, e chi le ricorderà come le Quattro Giornate di Napoli. È il 1943 e l’acqua manca ovunque, tranne che nella casa in cui Anna vive con la sua famiglia. Mentre davanti alla Casa del Miracolo si snoda una fila di donne che chiede quanto basta per dissetarsi, lei si domanda come mai la sua sete le paia così insaziabile. Perché quella che Anna sente è diversa: è una sete di vita e di un futuro di riscatto. A vent’anni vorrebbe seguire le lezioni alla facoltà di Lettere, leggere, vivere in un mondo senza macerie, senza l’agguato continuo delle sirene antiaeree. Ma non c’è tempo per i sogni. Il padre è scomparso, la madre si è chiusa in sé stessa, la sorella e il nipote si sono ammalati. Il loro futuro dipende da lei. Così, quando ne ha l’opportunità, Anna accetta un impiego come segretaria presso la base americana di Bagnoli. Entra in un mondo che non conosce, incontra persone che provengono da una terra lontana, piena di promesse, che incanta e atterrisce allo stesso tempo, come tutte le promesse. La cosa più semplice sarebbe scappare, lasciarsi alle spalle gli anni dolorosi della guerra. Ma Anna non vuole che qualcun altro la salvi. Come Napoli si è liberata da sola, anche Anna deve trovare da sola la sua via di salvezza. La grande sete non è facile da soddisfare. Viene da dentro e parla di indipendenza e di amore per il sapere e, soprattutto, parla del coraggio necessario per farsi sentire in un mondo che non sa ascoltare. Erica Cassano esordisce con una voce potente e profonda, capace di stupire e commuovere, rincuorare e ispirare. La Grande Sete è l’indimenticabile racconto di un piccolo grande mondo, dei suoi silenzi e dei suoi rumori, di un anelito verso qualcosa di più grande che risiede in ognuno di noi.

Le ragazze del club della motocicletta
Helen Simonson
Nord
In libreria il 4 marzo
Nell’estate del 1919, per Constance Haverhill il futuro non è una pagina bianca da riempire a piacimento. Ora che gli uomini sono tornati dal fronte, non c’è più bisogno di tutte le donne che hanno sostenuto il Paese con il loro lavoro, e anche lei deve abbandonare un impiego di responsabilità per tornare a ruoli considerati più consoni: possibilmente moglie, al massimo governante. Viene così assunta come dama di compagnia da un’anziana signora in villeggiatura a Hazelbourne-on-Sea. Ma proprio in quel paesino di mare Constance fa un incontro che le cambierà la vita: Poppy Wirrall.
Spirito intraprendente, sfacciataggine da vendere e un amore viscerale per le motociclette, Poppy non ha nessuna intenzione di farsi da parte. Lei che ha scoperto la passione per i motori facendo la staffetta di guerra, adesso gestisce un servizio di consegne e taxi in sidecar insieme con altre ragazze che ugualmente non si rassegnano al ruolo cui la società vorrebbe relegarle. Loro puntano più in alto, a pilotare aerei.
Entrata nel loro club, Constance si rende conto che ci si può costruire la propria strada, fuori dai sentieri battuti. Che il destino non è già scritto, basta avere il coraggio d’inseguire i propri sogni. E con il sostegno delle vere amiche, e magari di un amore inaspettato, tutto diventa possibile. Anche spiccare il volo.

Le ultime luci di Parigi
Pam Jenoff
Newton Compton Editori
In libreria il 4 marzo
Londra, 1953. Louise si sta ancora adattando al ruolo di casalinga nel dopoguerra quando scopre una strana collana conservata dentro una scatola nel negozio di un rigattiere. La scatola è contrassegnata con il nome di un grande magazzino di Parigi, ma Louise è certa di aver già visto quel gioiello quando lavorava con la Croce Rossa durante la guerra, e che potrebbe contenere la chiave per risolvere il mistero che avvolge la morte di una sua cara amica.
Parigi, 1943. Helaine e Gabriel si sono appena sposati quando i tedeschi invadono la Francia. La coppia viene presto separata e Helaine, in quanto ebrea, viene mandata al Lévitan, un grande magazzino un tempo glamour che ora funge da campo di prigionia nazista. Mentre Louise si mette in viaggio per far luce su tutta la storia, la collana svela dei segreti che collegano il suo destino a quello di Helaine. Ma niente è come sembra e ci sono forze determinate a tenere la verità sepolta per sempre.

Una ragazza d’inverno
Philip Larkin
Mondadori
In libreria il 4 marzo
Sono gli anni del secondo conflitto mondiale; Katherine Lind è una ragazza straniera che ha trovato lavoro nella biblioteca di una piccola città della provincia inglese, diretta dall’insopportabile signor Anstey. Un giorno riceve una lettera: è di Robin Fennel, il suo vecchio amico di penna, una delle poche persone che conosce nel paese. Il pensiero di Katherine corre subito alla leggendaria estate dei suoi sedici anni, passata nella casa dei Fennel, e all’attrazione nata tra lei e Robin. Non si sono mai più sentiti da allora, ma lui – che è sotto le armi – le annuncia una visita. Cosa può essere rimasto in un gelido inverno di guerra di quel lontano, innocente amore adolescenziale? Il secondo romanzo di Philip Larkin è un intenso racconto che parla di guerra e di pace, di esilio e di vacanza, di inverni e di estati; è il «racconto di un poeta» – ha scritto Joyce Carol Oates – «che sa evocare, con poche nude immagini, un senso di spreco, disillusione e vuoto profondo degno del più desolato Beckett», una storia «di grande sensibilità, meditativa, commovente, di proporzioni volutamente modeste che ricorda l’opera di Virginia Woolf».

Un mosaico di silenzi: Pio XII e la questione ebraica
Giovanni Coco
Mondadori
In libreria il 4 marzo
«L’immagine migliore per descrivere il silenzio di Pio XII sembra quella di un mosaico di silenzi, una figura i cui contorni appaiono frammentati e deformati se guardata troppo da vicino, mentre assume la sua forma complessiva solo se osservata a distanza.» Durante la Seconda guerra mondiale Pio XII si espresse solo una volta in pubblico usando il concetto di «sterminio» per alludere alla sorte degli ebrei, nel 1943, quando parlò di «costrizioni sterminatrici». Eppure è certo che fosse al corrente delle atrocità naziste: con il recupero e il riordino dell’archivio personale di papa Pacelli, Giovanni Coco ha fatto emergere infatti le tracce di quella che doveva essere una lunga e ricca corrispondenza con il gesuita tedesco Lothar König, convinto antinazista, che aveva aderito alla Resistenza contro il regime. Nelle sue lettere a padre Robert Leiber, segretario personale del papa, König faceva un chiaro riferimento ad Auschwitz. Ma i «silenzi» di Pio XII erano cominciati già nei primi giorni della guerra: il 2 settembre 1939, il papa aveva espresso all’ambasciatore polacco «tutta la sua simpatia» per la «cattolica» Polonia invasa, però alle richieste del diplomatico di rendere pubbliche quelle parole sulla stampa internazionale, fu risposto che il pontefice preferiva un comunicato sull’«Osservatore Romano». Sarebbe stata questa la linea seguita dal pontificato di Pio XII: nella lunga tradizione vaticana il «principio del silenzio» era uno strumento ben consolidato nelle mani della diplomazia pontificia per preservare la «perfetta imparzialità» della Santa Sede. E il timore che una parola del papa sui crimini nazisti provocasse ritorsioni sui cattolici tedeschi condizionò in maniera decisiva le scelte del Vaticano. È innegabile, però, che nei riguardi del popolo ebraico si manifestò un atteggiamento più refrattario, una resistenza che, come scrive l’autore, «può essere compresa solo se analizzata all’interno delle secolari, complesse e difficilissime relazioni tra mondo ebraico e Chiesa cattolica». Come in un dietro le quinte, Giovanni Coco, archivista e ricercatore all’Archivio Apostolico Vaticano, ricostruisce questo mosaico attraverso le lettere personali e alla Segreteria di Stato della Santa Sede, i documenti diplomatici, le minute dei discorsi del pontefice, più volte corrette e ricorrette dalla mano dello stesso Pio XII, e gli articoli apparsi sull’«Osservatore Romano», nel tentativo di mettere in luce le ragioni per non intervenire, di volta in volta motivate dagli eventi in corso e da una prudente scelta diplomatica, mentre sullo sfondo emerge il timido inizio della lenta ma progressiva evoluzione della Chiesa riguardo alla questione ebraica

Il messaggero. Vita di Muhammad il Profeta
Kader Abdolah
Iperborea
In libreria il 5 marzo
C’era una volta un popolo che viveva in una terra desertica intorno alla Mecca, era diviso, governato da leggi tribali e venerava idoli di pietra, cui sacrificava le sue figlie femmine. Un popolo di seminomadi poveri e ignoranti, schiacciato tra grandi imperi – Bisanzio, la Persia, l’Egitto. Tutte civiltà avanzate, ognuna con un suo profeta, che si chiamasse Mosè, Gesù o Zarathustra, e un suo Libro, e soprattutto ognuna con un unico dio. In quella terra inospitale viveva un mercante scaltro, membro di un clan illustre. Era analfabeta, ma visionario e determinato, e dotato di una curiosità e una fantasia inesauribili. Era un poeta. Il suo nome era Muhammad. Soffriva per l’arretratezza del suo popolo, che sognava di vedere prospero e libero. Voleva migliorare la condizione delle donne, voleva che i libri e le idee circolassero liberamente, che il mondo li trattasse con rispetto. Tutti deridevano il suo messaggio rivoluzionario, ma una notte un dio onnipotente gli apparve e gli parlò. L’alba che ne seguì ha cambiato per sempre il mondo. Kader Abdolah è convinto che non si possa giudicare l’Islam, e quindi capire la Storia, senza conoscere il suo Profeta, il suo Libro e la terra che li ha generati.

Sulle strade di Dresda. I passi di un giovane polacco
Elena Di Gesualdo
Accornero Edizioni
In libreria il 5 marzo
Arthur è nato a Danzica, tra il profumo del mare e le storie raccontate dai marinai. È cresciuto con la mente proiettata oltre l’orizzonte, con il desiderio di viaggiare e comprendere il mondo. Quando il padre lo porta con sé a Dresda, Arthur è pronto a scoprire una città grandiosa, ma non immagina che quel viaggio cambierà la sua vita.
Dresda è una città segnata dalla storia, un luogo in cui il passato convive con il presente. Attraversando le sue strade, Arthur osserva le ombre lasciate dalla Seconda guerra mondiale, si immerge nei racconti di chi ha vissuto il dolore della distruzione e la speranza della ricostruzione. Ma Dresda non è solo un libro di pietra: è anche il palcoscenico di incontri straordinari. Un ladro, un’inaspettata alleata, un nuovo amico, una giovane donna che custodisce segreti più profondi di quelli che Arthur è pronto a scoprire.

Lady Macbeth
Ava Reid
Ne/oN
In libreria il 5 marzo
Lady Macbeth sa bene che raccontano storie su di lei: dicono che i suoi occhi inducano la follia negli uomini. Lady Macbeth sa di essere destinata a sposare quel bruto scozzese, che non mette da parte i suoi modi bruschi e violenti da guerriero neanche quando si avvicina al letto nuziale. Lady Macbeth sa che la sua corte le è ostile, e dovrà giocare di strategia – e sa che questo gioco richiederà tutta la sua astuzia e i poteri magici che nasconde: è una questione di sopravvivenza. Ma Lady Macbeth non sa che anche il marito ha dei segreti occulti. Non sa nulla della profezia che lo cinge come un’armatura. E soprattutto non sa di essere lei stessa una minaccia all’ordine del mondo. O meglio, non lo sa ancora. Ma presto lo saprà.

Amore negli stati vaticani
Diomede Milillo
Il Seme Bianco
In libreria il 6 marzo
All’inizio dell’Ottocento i diversi Stati italiani erano attraversati dall’aspirazione all’Unificazione dell’Italia. Monaldo vive trasfigurando tutto in un mondo di eroi e pulzelle, fuori dalle banalità e dalle brutture della realtà. Ha tuttavia bisogno dell’aiuto di Cia, che vive giocando con una sessualità priva di inibizioni, per realizzare il suo sogno d’Amore per Elisabetta dilaniata tra amore e aspirazione alla rivoluzione patriottica repubblicana. Nello scontro tra sogno e realtà Elisabetta si trova rinchiusa nelle carceri dell’Inquisizione accusata di stregoneria e di eresia oltre che di sovversione mentre Monaldo scopre nella comunità che già una volta l’ha salvato, i valori semplici ed eterni della vita e dell’amore, valori incisi vivi nel grande libro della Natura.

Storia di un memorabile perdente. Le due vite e tre morti di Luciano Manara, patriota
Marco Scardigli
Solferino
In libreria il 7 marzo
«Il giorno 22 marzo 1848 a Milano, davanti a Porta Tosa difesa dagli austriaci, tutto sta per cambiare e un piccolo mondo attende di andare all’assalto. Ci sono impiegati, manovali, facchini, maestri di scuola, cantanti, lampionai, cocchieri; e preti e studenti, e donne, più di quante non si pensi. Sono tutti lì, pronti per combattere». Questo romanzo segue l’epopea sfortunata del più grande eroe milanese del Risorgimento, il poco più che ventenne Luciano Manara, dall’entusiasmo delle Cinque Giornate di Milano del 1848, attraverso le sconfitte di Custoza e Novara, fino alla morte nella disperata difesa della Repubblica romana. La parabola di un fervente patriota, gli slanci e le contraddizioni di un visionario eroe che lottò per un’Italia che non riuscì a vedere. A raccontarne la vita, gli slanci e i tormenti a duecento anni dalla nascita è il fidato stalliere, lo «scudiero» Italo: attraverso i suoi occhi conosciamo la vita quotidiana sotto l’Impero austriaco, la lotta per la liberazione dallo straniero, gli amori, i dolori e i sacrifici sulle barricate e sui campi di battaglia. Incrociamo per via i grandi eventi del Quarantotto e personaggi celebri come Verdi e Garibaldi, ma il racconto si concentra sul manipolo di eroi più vicini a Luciano tra cui i fratelli Dandolo ed Emilio Morosini. Tutti giovani, tutti brucianti di ideali, assolutamente determinati a seguire ciò che ritengono giusto, pagandone il costo con ogni sacrificio. Sono i protagonisti generosi e dimenticati di un’Italia che forse «non è mai stata.

Una primavera tardiva. Tutti i racconti
Israel Joshua Singer
Bollati Boringhieri
In libreria il 7 marzo
Ciascuno di questi racconti si svolge in uno shtetl polacco, prima della Seconda guerra mondiale, abitato da una serie di personaggi descritti con tanta precisione che si possono subito individuare quando riappaiono in un altro racconto, magari in veste di protagonisti. Ogni racconto è un romanzo, ogni villaggio un mondo, e ogni personaggio protagonista è affiancato da una pletora di vivacissimi ritratti di contorno, così ben caratterizzati in poche righe da diventare indimenticabili. Questo è l’incredibile potere della scrittura di Israel J. Singer, che pervade non soltanto i suoi grandi romanzi, ma anche le storie brevi, dense e originali qui raccolte.

Le passioni dell’anima
Raffaele Simone
La nave di Teseo
In libreria il 7 marzo
Cosa spinge René Descartes, il filosofo famoso in tutt’Europa, a prendere il mare il 1°settembre 1649 diretto a Stoccolma? Ad attirarlo sono le lusinghe di Cristina, la giovanissima regina di Svezia, che vuole apprendere la sua filosofia da lui stesso. Ma le cose non vanno come si aspettava: dopo il primo incontro alle cinque del mattino, la regina perde interesse per lui. René si rinchiude in casa, nell’attesa speranzosa di essere richiamato a corte. Attraverso i racconti degli amici gli arrivano smorzati gli echi del mondo esterno e delle sue insidie: la presenza invisibile del cancelliere Oxenstierna, l’ombra del defunto re, gli ambigui amori della regina, le dicerie e i sospetti che si addensano su di lui. A sostenere Descartes, oltre ai suoi amici – come l’ambasciatore di Francia Chanut e sua moglie Emilie, il pittore e poeta spagnolo Machado, e il suo valletto Schlüter – è la corrispondenza con mezza Europa, in particolare con Elisabetta di Boemia, per la quale nutre una potente passione intellettuale. Mentre attende una chiamata della regina che non ci sarà mai, René è visitato da sogni e paure, sperimenta il richiamo dell’eros, si inizia attraverso Machado alle arti e al comico, diviene ignaro oggetto delle attenzioni di Madame Chanut e dei maneggi dell’Abate Viogué, che lo crede un eretico. Romanzo storico solo in apparenza, Le passioni dell’anima è molto altro: un noir, un racconto epistolare, un’opera comica, un testo di testi, che procede con un’impercettibile tessitura di passi autentici, interpolazioni e apocrifi, anacronismi, allusioni ed enigmi, doppiando così nella scrittura una storia in cui il vero e il falso, il detto e non detto, l’apparenza e la realtà s’intrecciano senza posa.

Sherlock contro Dracula. Vampiri a Baker Street e altre storie holmesiane
Marco Zatterin
Linea Edizioni
In libreria il 10 marzo
Ecco la guida al grande gioco di Sherlock Holmes e ai misteri che Sir Arthur Conan Doyle non ha voluto raccontare, dall’incontro con Dracula al viaggio alla Mecca, passando per la vera storia del Nome della Rosa. Non tutto quello che c’è scritto è necessariamente vero, ma esiste un mondo in cui è successo nella realtà. Qui trovate tutte le prove.

Ogni cosa aveva un colore: Un padre, un figlio e l’amore di chi resta
Federico Pace
Einaudi
In libreria l’11 marzo
Suo padre è morto da pochi mesi, quando Federico Pace sta lavorando all’opera del fotografo svizzero Werner Bischof. Mentre scorre le foto scattate in Olanda dopo la fine della Seconda guerra mondiale, scova una serie di ritratti molto diversi dagli altri. Tra questi, uno è un pugno nello stomaco: la foto di un bambino che somiglia al padre, soprattutto per via delle cicatrici che ne hanno sfigurato il volto. Parte da qui, da questa folgorazione, il viaggio di Pace. Va dove ha abitato suo padre, visita i posti che ha frequentato, contatta i suoi amici. Ne ripercorre la vita. Dai primi anni vissuti in un paesino dell’Agro Pontino al rapporto speciale con lo zio Manlio; dall’esplosione della mina che a cinque anni lo privò della vista ai mesi di degenza al Policlinico Umberto I di Roma; dagli anni all’Istituto Romagnoli per ciechi al riscatto di un uomo che si è conquistato un futuro laureandosi, innamorandosi, sposandosi. Allo stesso tempo, spinto dalla forza che hanno solo le entità evocate, Pace si mette sulle tracce del bambino della foto, che acquisisce un nome, Jo Corbey, e una vita tutta da scoprire e comprendere. Vittima anche lui, a Roermond, del colpo di coda della guerra: l’esplosione di una mina. Intrecciando i segni lasciati dal genitore insieme a quelli di Jo, quasi un gemello per destino e identità, Pace ricompone i pezzi della storia di suo padre. Gli restituisce cosí tenerezza e dignità, e trova finalmente una via tutta personale per congedarsi da lui, lasciarlo andare, e riconciliarsi con la sua perdita.

I campi di Salò. Internamento ebraico e Shoah in Italia
Carlo Spartaco Capogreco
Einaudi
In libreria l’11 marzo
Uno sguardo approfondito e necessario sulla persecuzione antiebraica di Salò e la geografia della Shoah in Italia. L’idea che sta alla base di questo libro è, anzitutto, quella di fornire al lettore – dopo un rapido richiamo alle vicende dell’antisemitismo fascista, dal 1938 – una mappatura territoriale complessiva, ancora mancante, dell’internamento ebraico attuato dalla Repubblica di Salò, dal 1° dicembre 1943, e delle sue connessioni con la deportazione dall’Italia, condotta dalle autorità di occupazione tedesche, nel quadro della «soluzione finale del problema ebraico». Capogreco affronta il contesto persecutorio antiebraico della R.S.I., determinato soprattutto (sul finire di quell’anno) dal passaggio di testimone dai tedeschi agli italiani nella gestione dei rastrellamenti nella Penisola. Con un’approfondita ricognizione storica, territoriale ed archivistica, egli mette a fuoco tutti i «campi provinciali», contestualizzandoli nella più ampia pagina dell’internamento civile fascista. Non tralascia, quindi, uno sguardo d’insieme agli anni 1940-45 e al composito intreccio tra siti geografici e funzioni politico-poliziesche, relativo all’internamento ebraico e alla Shoah; senza escludere i Lager nazisti che operarono in Italia.

Piero fa la Merica
Paolo Malaguti
Einaudi
In libreria l’11 marzo
Attraverso gli occhi di Piero, Malaguti racconta l’epopea e la perdita dell’innocenza degli italiani nelle Americhe, dove la lotta con la natura è un corpo a corpo quotidiano. E il futuro una scommessa. Piero dei Gevori ha quindici anni e vive ai margini del bosco del Montello, l’antica riserva di legna della Serenissima. In famiglia sono tantissimi e poverissimi e, come se non bastasse, la cattiva sorte li perseguita. Per loro partire per la Merica, più che una scelta, è l’unica salvezza. Eppure, quando arrivano in Brasile insieme alla marea di italiani in fuga dalla miseria, non trovano il paradiso promesso. Lì in mezzo al nulla Piero aiuta il padre e la sorella a mandare avanti il fondo, tirare su case, seminare granturco e fagioli: arriva alla sera con le ossa rotte, ma nel frattempo cresce. E crescendo impara due cose: che per morire basta il morso di un serpente, e che il primo amore è più pericoloso di tutte le bestie feroci messe insieme.

Promettimi che non moriremo
Mara Carollo
Rizzoli
In libreria l’11 marzo
Quando suo padre torna a casa dalla guerra, nel 1918, Caterina non lo riconosce. È sporco, magro e ha gli occhi spenti: a cinque anni Nina per la prima volta sente di avere paura della morte. Sa già cosa comporta nascere sulle montagne venete, in una contrada di poche case dove vita vuole dire lavoro nei pascoli e fatica nei boschi. Il giorno in cui Mario, il compagno di giochi nei fienili e di corse tra i campi, parte per Milano dove lo aspettano la scuola, vestiti sempre bianchi e un futuro migliore, Caterina inizia a desiderare un’esistenza diversa. Passa le ore sui pochi libri che trova, impara il mestiere di sarta per poter fuggire da casa e inseguire quel qualcosa che la chiama, forse il sogno di un amore con Mario. Spigolosa, caparbia, ribelle a modo suo, Caterina è una donna di tante rinunce e piccole soddisfazioni, che ha lavorato ostinatamente per una vita migliore, consumandosi le mani e la giovinezza: uno di quei personaggi che abbiamo incontrato nei racconti di famiglia. Con lei seguiamo la storia del secolo scorso da una prospettiva inedita, nella provincia veneta che muta mentre Nina resta attaccata ai propri antichi desideri. E Mario è l’ossessione di un sentimento totale, un fantasma da rincorrere nei decenni. Scritto con una lingua che affonda le radici nei classici del Novecento, il romanzo di Mara Carollo – ricostruendo l’intima epopea della sua protagonista – è un’indagine sul desiderio e sulla vita che poteva essere, una lettura densa e coinvolgente per dirci che è vero: rincorriamo illusioni e passioni spesso impossibili, ma che pure valgono il viaggio.

Il fiume dell’oppio
Amitav Ghosh
Einaudi
In libreria l’11 marzo
Trascinante e ipnotico, il secondo volume della «trilogia della “Ibis”» è una narrazione di grande fascino che ci svela il cuore oscuro e pieno di contraddizioni di un paese e delle sue genti. Nel settembre del 1838 una tempesta si abbatte sull’Oceano Indiano e la “Ibis”, la goletta partita da Calcutta con un carico di galeotti diretta a Mauritius, viene coinvolta nel vortice. Quando il mare si calma, cinque uomini mancano all’appello: due lascari e tre coolie sono riusciti a fuggire su una scialuppa. Seconda tappa di una grandiosa epopea storica, “Il fiume dell’oppio” segue i suoi personaggi fino ai porti affollati della Cina. Tra mercanti con abiti di seta e lunghe trecce che cadono sulla schiena, inglesi della Compagnia delle Indie, americani dai modi disinvolti e indiani con le vesti di broccato, a Canton tutti adorano un unico dio, il denaro, e riconoscono un’unica legge, quella del libero commercio. Nel dedalo dei corsi d’acqua della città, le navi provenienti dall’Europa e dall’India scambiano i loro carichi di oppio con casse di tè, seta, porcellana e argento. Almeno finché il Celeste Imperatore non spariglia le carte in tavola e dichiara guerra all’oppio e agli occidentali.

Storia del mondo in 63 dittatori
Claudia Giammatteo
Newton Compton Editori
In libreria il 14 marzo
Dai Trenta Tiranni di Atene all’ascesa di Napoleone, da Vlad l’impalatore alle follie di Hitler e Mussolini e Stalin, gli uomini più potenti e crudeli della storia mondiale
Il Novecento è stato il «secolo dei totalitarismi», ma dittatori sanguinari e regimi oppressivi non sono certo nati in epoca contemporanea. Ben prima di Hitler, Mussolini, Stalin o Pol Pot, la Storia universale è costellata di tiranni malati di potere assoluto e responsabili di abusi, torture, guerre e genocidi.
Nell’antichità il lato più oscuro del potere ha avuto il volto di re-dèi, come i faraoni egizi, di tiranni greci e di imperatori romani. Nel Medioevo i sovrani-guerrieri benedetti dalla Chiesa e i perfidi dominus delle Signorie precedono l’avvento dei monarchi assoluti come il Re Sole. Nell’Ottocento, la figura di Napoleone, il consolidamento degli stati-nazione e l’avvento della società di massa spianano la strada, nel XX secolo, a una gigantesca fioritura di regimi totalitari colpevoli di stermini di massa, a cui si aggiungono le stravaganti e terrificanti dittature nate durante la guerra fredda e la decolonizzazione. Attraverso lettere, diari, autobiografie e documenti, questa galleria di ritratti offre una perturbante storia del potere assoluto. Una lettura indispensabile per conoscere il passato. E capire il presente.

Mio fratello Arthur
Isabelle Rimbaud
Elliot Edizioni
In libreria il 14 marzo
Nel 1891, Isabelle Rimbaud aveva trent’anni e stava per sposarsi senza convinzione con un piccolo proprietario terriero quando suo fratello Arthur, gravemente malato, la chiamò d’urgenza al suo capezzale. Isabelle era di sei anni più giovane e non lo vedeva da undici anni, non sapeva nulla delle sue vicissitudini africane e non aveva mai letto una sua poesia. Raccolse la richiesta del fratello e partì per Marsiglia, dove gli restò amorevolmente accanto negli ultimi difficili mesi di vita. Dopo la morte, Isabelle eseguì le sue ultime volontà e si occupò di difendere la sua memoria e far pubblicare i suoi scritti. Il presente libro costituisce una testimonianza preziosa di quel periodo e uno sguardo unico sull’uomo e poeta Arthur Rimbaud, di cui Isabelle raccolse pensieri, ricordi e speranze.

Lana caprina. Epistola di un licantropo
Giacomo Casanova
Elliot Edizioni
Nel 1772 Casanova arriva a Bologna, dove si trova a suo completo agio. Scrive nelle sue Memorie: «Non esiste in Italia una città in cui si possa vivere con maggiore libertà che a Bologna, dove ci si può procurare con poca spesa ogni sorta di piacere». Alla perenne ricerca di soldi, gli viene fornita l’occasione per guadagnarne quando in una libreria gli vengono presentati due opuscoli dove si discute il problema se la donna ragioni o meno con l’utero… Casanova, leggendo della querelle, da quel gran conoscitore del sesso femminile qual è, si sente stimolato a parteciparvi e scrive subito un libello in cui – tra citazioni seriose riferite a Platone, Campanella, Moro – si fa beffe della disputa pedantemente condotta dai due professori, giudicandola una questione di “lana caprina”, priva di buon senso e di buon gusto. Nella sua deliziosa e divertita risposta, pur ammettendo certe differenze fisiologiche e psicologiche, contesta energicamente – in uno stile sospeso tra ironia e satira di costume – la subordinazione della volontà femminile ai capricci dell’utero.

Giornate del re
Bruno Frank
Castelvecchi
I tre racconti prendono spunto da momenti cruciali della vita di Federico II, dal celebre affare del mugnaio Arnold ai retroscena della sua presunta omosessualità e al profondo legame affettivo che lo legava ai suoi levrieri, attraverso una lente intima e introspettiva, che restituisce le riflessioni del monarca sulla giustizia, il destino e la solitudine del comando. Frank affronta con grande sensibilità il suo lato più intimo con una prosa limpida e precisa, attraverso cui prendono vita gli ultimi giorni di una figura tanto illuminata quanto autocratica e spietata. Da cui traspare un’implicita presa di posizione dell’autore nei confronti del nazionalismo militarista che si stava riaffermando in Germania e che avrebbe portato, di lì a poco, all’ascesa del nazismo.