Due giorni prima dello scoppio della rivoluzione francese, il 12 luglio 1789, una folla si riversò per le strade di Parigi, sventolava bandiere nere e brandiva le teste di cera dei grandi eroi popolari del momento: Jacques Necker e di Luigi Filippo II di Borbone-Orléans e le teste vennero portate in giro per Parigi in una manifestazione di protesta .
I busti erano stati trafugati dal laboratorio di figure di cera del dottor Curtius, ed erano state realizzate da una sua giovane collaboratrice: Marie Grosholtz.
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Curtis era un medico anatomista di origine tedesca. Modellava lui stesso i campioni di cera che utilizzava per insegnare anatomia ai futuri medici. Nel 1794, aveva creato la sua prima figura di cera, quella del filosofo Voltaire cui fecero seguito altri personaggi famosi come Jean-Jacques Rousseau e Benjamin Franklin.
Dopo la manifestazione, Marie Grosholtz venne arrestata dai rivoluzionari per sospetto di simpatie verso la monarchia. Rimase in carcere in attesa di essere ghigliottinata ma quando ormai le era già stata rasata la testa come prassi nell’imminenza dell’esecuzione, venne salvata dalla sua arte. Fu, infatti, adibita all’esecuzione delle maschere di cera dei condannati a morte, alcuni dei quali erano stati suoi amici. Realizzò, fra le altre, le maschere di Maria Antonietta, Marat e Robespierre. Le teste mozzate, ancora sanguinanti, venivano portate nell’officina di Marie perché ne facesse immediatamente i calchi. Non è dato di sapere se gliele consegnassero o fosse lei stessa ad andare a prenderle direttamente al patibolo.
Marie Grosholtz era nata a Strasburgo il 1 dicembre del 1761. La maggior parte delle informazioni sulla vita della futura madame Tussaud proviene dalle memorie che lei stessa dettò a un’amica nel 1838, quando aveva quasi ottant’anni, e che furono pubblicate nel 1878. Ciononostante, la sua biografia non sempre si attiene strettamente alla realtà. La sua vanità la spinse a inventarsi origini illustri: affermava di essere nata a Berna e di aver vissuto nel palazzo di Versailles con la famiglia reale. Tra le mani di Marie la verità diventava malleabile, proprio come la cera.
Il 26 settembre del 1794 il suo maestro Curtius morì lasciando Marie come unica erede della sua casa di Versailles e del salone espositivo di boulevard du Temple, dove erano custodite le statue da lui create. Un anno più tardi Marie sposò l’ingegnere François Tussaud, con cui ebbe due figli, Joseph e François. Con il matrimonio si lasciò alle spalle il cognome Grosholtz per diventare madame Tussaud.
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Le devastazioni della rivoluzione avevano mandato quasi completamente in rovina gli affari.
Marie cominciò così, con il figlio più grande, a girare in carrozza l’Inghilterra, la Scozia e l’Irlanda con la sua collezione di busti. Nel frattempo, suo marito fece ritorno a Parigi e non si sarebbero più visti.
In ogni città madame Tussaud esponeva le sue opere in lussuosi saloni presi in affitto, dove attirava la facoltosa classe media.
Marie poté mandare dei soldi al marito, pensando che si sarebbe occupato dell’educazione del figlio piccolo rimasto in Francia. Ma monsieur Tussaud dilapidò tutto il capitale, fino al punto che nel 1812 il figlio François fu costretto a vendere la collezione di boulevard du Temple.
Nel 1835 Marie e i figli installarono la collezione familiare in Baker Street, una strada nel distretto di Marylebone della Città di Westminster a Londra. In un’epoca in cui le esecuzioni non erano più pubbliche, la cosiddetta “camera degli orrori”, che metteva insieme la sanguinosa violenza della Rivoluzione francese con le figure di famosi assassini, attirava folle di curiosi. Tuttavia, la popolarità del museo schizzò alle stelle nel 1837, quando la giovane regina Vittoria permise che modellassero la sua figura e la vestissero con la replica esatta del suo abbigliamento del giorno dell’incoronazione.
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Marie Tussaud morì durante il sonno, il 16 aprile del 1850, a ottantotto anni, e fu sepolta nella chiesa cattolica di Cadogan Street, Saint Mary. Nel 1884 suo nipote Joseph trasferì la mostra in un edificio più grande a Marylebone Road, nella zona di Westminster, dove si trova tuttora. Un incendio nel 1925 e i bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale danneggiarono il museo. Ciononostante, si conservano ancora alcune delle sue figure originali sono esposti anche dei manufatti storici dei più efferati delitti commessi negli ultimi 200 anni. Al giorno d’oggi il museo è uno dei luoghi più visitati di Londra, nonché il Museo delle cere più importante del mondo con ventiquattro sedi in Asia, Europa, America e Oceania